Anas Toscana, spuntano le intercettazioni
La moglie furiosa e quella assunta per favore. Il capo compartimento a un amico: "Se non c'ero io, tu quando vincevi le gare?"
di FRANCA SELVATICILe mogli arrabbiate sono pericolose. E quella di Antonio Mazzeo, il capo compartimento Anas della Toscana, era furiosa. Sfogandosi con la sorella, dice: «Tonio è entrato in un circolo per cui… non gli basta più…» Spiega: «La regione è quella che è. I lavori sono grandi! Tutto in proporzione». Dice di aver messo in guardia il marito: «"Tonio stiamo pieni. Stiamo strapieni! Di cose… Se lo sfizio è un paio di scarpe di pitone, di coccodrillo, che costano quanto un quadro…». Invita la figlia a fotografare dipinti e cose preziose. «Noi gli chiederemo quello che vogliamo e lui ce lo deve dare. Sennò l'alternativa è che non ce lo abbiamo noi, ma lui se ne va in galera e non l'avrà neanche lui». Dopo una furibonda litigata con il marito, e dopo averlo avvertito che avrebbe portato una lettera a un avvocato e che se lui le avesse sparato sarebbe andato in carcere per il resto della vita, gli manda un messaggio inequivocabile: «Ti sei scavato la fossa!». Quanto a lui, con gli imprenditori amici sembra molto prudente, ma una volta lo hanno ascoltato mentre diceva a uno di loro: «Dimmi la verità? Se io non stavo a Firenze, tu quando mai avresti vinto tutte ‘e gare in Toscana?»
Che la corruzione fosse parecchio diffusa all'interno dell'Anas, e non solo in Toscana, sembra confermarlo lo sfogo di una funzionaria, che dei dirigenti dice: «La maggior parte di quelli lì sono delle merde. Non so, hanno case ovunque e si fan pagare la casa dall'impresa». Straordinaria la morale di Roberto Troccoli, il direttore amministrativo di Anas Toscana. Discutendo con l'imprenditore Francesco Mele di una bustarella in Albania (forse destinata a una altissima autorità politica), afferma fra le risate dell'amico: «Ma guarda, che in tutti i paesi normali è così, da Abu Dhabi, all'America, all'Albania. Solo che qui le vogliono cambiare… Guarda, io faccio sempre questo esempio: se quando è nato il Signore si sono presentati tre Re Magi con oro, incenso e mirra, mah». «Ci sarà un motivo», ride Mele. «E' vero – riprende Troccoli – vuol dire che quanto meno i rapporti personali contano, no?». Un esempio che poteva venire in mente solo a un uomo pio come Troccoli, che si è fatto organizzare da un altro imprenditore un viaggio a Medjugorje per sé e famiglia.
Nicola Cenci, il capo area, è il più diretto. Il 16 aprile 2014 si incontra con Mele: «Hai portato i soldi?» Mele: «Hai voglia, quanti ne vuoi?» Cenci: «Fanculo». Mele: «Quanti ne vuoi?» Cenci: «Non lo so, fai tu». Mele: «Faccio io?» Cenci: «No, al tuo buon cuore, voglio dire». Ma i contanti non bastano. Mele ha anche dato lavoro a sua moglie. Il 28 maggio 2014 una impiegata di una delle società dell'imprenditore si sfoga con un'amica: «Te pensa che giri c'hanno questa gente. Lui è un capetto dell'Anas… il marito, sì. Perché se sapessero i giri si va tutti dentro, t'ha inteso?... No, è una cosa vergognosa. Sai, così funziona l'Italia, t'ha capito, vero? Roba da urlo. No no, tu vedessi, lei quando la lavora qui e arriva gente deve scappare per non farsi vedere, perché non può mica lavorare qui essendo la moglie di lui».
Il fine giustifica i mezzi, per Francesco Mele. Che dice di spendere 200 mila euro l'anno per favori vari, fra pranzi, cene, alberghi e viaggi, e confida all'amico ristoratore Giuseppe Morello di puntare ad appalti più importanti su Roma e all'estero. Morello commenta: «La corruzione si allarga». Mele si vanta di un suo particolare primato: «Io mi colloco a dieci anni prima e conosco mille progetti e inizio a lavorare su tutti e mille… hai capito qual è il motivo per cui io non ho mai smesso di lavorare in questi anni di crisi? Vado in giro per le strade, Toscana, Emilia e faccio fotografie. Vado lì (all'Anas – ndr) e gli dico: "Avete quel ponte che è tutto distrutto sotto, vanno rifatte quelle, va smontato e rimontato». L'amico commenta: «Te gli fai l'occhio lungo a gratis, all'Anas». La corruzione non basta, concordano i due, «perché sono tutti corrotti e corruttibili». Mele: «E' un mondo particolare, il nostro…» Morello: «E' un mondo di scale di corruzione». Mele: «Esistono i milioni di euro che girano al Ministero delle infrastrutture e girano solo in un altro Ministero». Morello non ha dubbi: «Sanità». Mele: «Bravissimo… dove ho degli amici che fanno smaltimento di rifiuti sanitari». Per Mele, senza corrompere non si va da nessuna parte. «L'hai capita o no? Io lo faccio. Mi vergogno? No vaffanculo, lo fanno tutti e io devo lavorare». Morello è d'accordo: «Saresti stupido a non farlo».FONTE NOTIZIA: http://firenze.repubblica.it/cronaca/2015/10/01/news/la_moglie_furiosa_e_quella_assunta_per_favore_se_non_c_ero_io_tu_quando_vincevi_le_gare_-124029626/
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