VALORIZZARE DIFENDERE SALVAGUARDARE LA VAL DI SIEVE

L' Associazione Valdisieve persegue le finalità di tutelare l'ambiente, il paesaggio, la salute, i beni culturali, il corretto assetto urbanistico, la qualità della vita e la preservazione dei luoghi da ogni forma d'inquinamento, nell'ambito territoriale dei comuni della Valdisieve e limitrofi.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

CALENDARIO

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lunedì 20 luglio 2020

INCREDIBILE CHE LO VADANO A DIRE PROPRIO A #Pietrasanta DOVE POCHI ANNI FA CI FU LO SCANDALO DEI DATI TAROCCATI DELL'IMPIANTO DEL #Pollino CHIUSO DALLA MAGISTRATURA CON INFAMIA

I PIAZZISTI DELL'INCENERITORE DOMANI 20 LUGLIO (ndr. oggi) A La Versiliana a "VENDERE" L'INCENERITORE-FERROVECCHIO DI #SanZeno (AR):
INCREDIBILE CHE LO VADANO A DIRE PROPRIO A #Pietrasanta DOVE POCHI ANNI FA CI FU LO SCANDALO DEI DATI TAROCCATI DELL'IMPIANTO DEL #Pollino CHIUSO DALLA MAGISTRATURA CON INFAMIA.
Non se ne può più di questo attivismo ben pagato di cordate trasversali di politici inetti e di "imprenditori" (con i soldi di quegli altri, pagati cioè con le bollette di noi cittadini!). 
Incredibile, apprendiamo che domani un certo Fabrizio diolaiuti (speriamo di no!) presenterà un libro che magnifica l' #inceneritorediCopenaghen "dove sopra si scia" ed addirittura osanna un inceneritore vecchio come il cucco come quello di Arezzo. 
Per la "ghiotta" occasione, ovviamente tutta a senso unico, ci saranno il sindaco di quel comune a cui chiediamo di spiegare perchè ad Arezzo la percentuale di raccolta differenziata arrivi appena al 40% e l'immancabile #AlfredoDiGirolamo di #CISPEL toscana (la confindustria delle aziende rifiuti) e il presidente dell'inceneritore #AISA #GiacomoCherici (al quale rinnovo l'invito da parte mia a visitare il "suo" impianto visto ad oggi che con mille scuse me lo hanno respinto!). 
Ovviamente, il tutto, SENZA #CONTRADDITTORIO come si conviene nei "REGIMI" dove vige il "pensiero unico". 
DISDICEVOLE CHE La Versiliana SI PRESTI A QUESTA PARATA tanto più ricordando la storia dell'inceneritore di Pietrasanta costruito a forza e poi chiuso con infamia in quanto i gestori furono "beccati" a taroccare i dati come la magistratura ha documentato.

CHIEDOLa Versiliana per par condicio di OSPITARE UN SUCCESSIVO INCONTRO SULL'ARGOMENTO. 
Io non chiedo un analogo "incontro a senso unico" ma un #CONTRADDITTORIO APERTO ANCHE A CHI DIFENDE l'INCENERIMENTO!

Mi auguro che la VERSILIANA ACCOLGA L'INVITO a ristabilire un minimo di #equilibrioinformativo.


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mercoledì 24 agosto 2016

LE ULTIME NOTIZIE SUL FRONTE DELL' INCENERITORE DI SAN ZENO AD AREZZO.....MAH!!!


Inceneritore, Insieme Possiamo: "protocollo per inserire a San Zeno le persone autistiche" VIDEO


Persone affette da autismo collocate a ridosso dell'inceneritore. Insieme Possiamo durante una conferenza stampa annuncia l'imminente protocollo. "Dopo che a San Zeno - si legge in una nota - nelle zone adiacenti l'impianto d'incenerimento di AISA SpA  si sono sorbiti manifestazioni musicali, eventi ludici per bambini con tanti palloncini colorati e giochi gonfiabili, gare podistiche con ricchi premi e cotillons per tutti i gioiosi partecipanti, un orto ricettivo dal quale cogliere i meravigliosi frutti della nostra stupenda valdichiana...le amministrazioni pubbliche principalmente responsabili della salute della popolazione stanno preparando il coup de theatre finale, quello che stupirà con effetti speciali. Un "qualcosa" che solo una smaccata propaganda di parte - tendente a sdoganare nei confronti dell'opinione pubblica l'inceneritore (industria insalubre di prima classe, così sono definiti questi impianti) e ad esaltarne le magnifiche sorti e progressive, vieppiu' dopo gli esiti per nulla rassicuranti del famoso studio epidemiologico Life plus - poteva arrivare a partorire: un protocollo d'intesa tra AISA Impianti SpA, Comune di Arezzo, AUSL Toscana Sud Est e Gestione Ambientale Srl (una "costola" di AISA...) finalizzato a concretizzare un "Progetto di Comunità dedicato all'inserimento di soggetti adulti affetti da sindrome da spettro autistico (ASD)", elaborato dalla AUSL. E che s'intende realizzare "individuando quale ambiente idoneo (sic) e dotato di adeguate infrastrutture tecnologiche e ambientali (ari sic) gli spazi di AISA Impianti e Gestione Ambientale limitrofi all'impianto di trattamento rifiuti di San Zeno ed in particolare parte del terreno non sfruttato e l'immobile ex casa colonica prospiciente la proprietà". Si, avete capito bene....un progetto - benemerito e benvenuto - di aiuto a coloro che soffrono di autismo e alle loro famiglie che si realizza a ridosso di un inceneritore. Chapeau, giù il cappello...sono riusciti a trasformare una bella e condivisibile idea di solidarietà per chi patisce una terribile malattia in un'operazione di pubblicità ingannevole e nemmeno troppo occulta a favore della loro stupenda creatura, la macchina bruciarifiuti! Diciamo questo a ragion veduta e con autorevoli studi scientifici a supporto: al di là dei rischi per patologie cardiovascolari, respiratorie e tumorali - messi chiaramente in evidenza dal suddetto Life plus - dalla letteratura scientifica stanno emergendo dati ancora più inquietanti per le sostanze ad azione neurotossica presenti nell’aria (1). 


"Infatti - prosegue il comunicato di Insieme Possiamo-  risulta che l'organo in assoluto più delicato e sensibile all’azione delle sostanze tossiche è il cervello in via di sviluppo e già nel 2006 sulla rivista scientifica Lancet (2) si denunciava una sorta di “PANDEMIA SILENZIOSA”, ovvero il fatto che ormai "Un bambino su sei presenterebbe danni documentabili al sistema nervoso e problemi funzionali e comportamentali, che vanno dal deficit intellettivo, alla sindrome da iperattività, all'autismo". Si pensi che dai dati del CDC (Center for Diseases Control and Prevention di Atlanta U.S.A) la prevalenza di autismo negli Stati Uniti è cresciuta negli ultimi 12 anni del 289.5% e che - se nel 2000 vi era negli U.S.A. un bambino ogni 150 con diagnosi di autismo - nel 2010 ne è colpito un bambino ogni 68...Un recentissimo studio caso-controllo di recente pubblicato (3) e condotto sulla grande coorte delle infermiere americane (116.430 soggetti ) ha messo in luce il potenziale fattore di rischio rappresentato dalla esposizione durante la gravidanza a PM2.5 e inferiore. Lo studio ha identificato 245 bambini nati fra il 1990 e 2002 a cui sono stati diagnosticati disturbi dello spettro autistico ( ASD) e 1522 controlli sani e si è risaliti - sia per i casi che per i controlli - ai livelli di PM 2.5 cui era stata esposta la madre in gravidanza. E’ emerso un rischio statisticamente significativo di oltre il 40% per i più elevati livelli di PM 2.5 nel terzo trimestre di gravidanza (OR = 1.42 IC 1.09-1.86). Recenti studi hanno evidenziato come il monossido di carbonio (CO) possa passare attraverso il sangue placentare e danneggiare il fisiologico sviluppo del cervello fetale. Dal momento che i limiti sono stabiliti tenendo conto dei rischi di tipo cardiovascolare in adulti, gli autori auspicano che questi limiti vengano rivisti tenendo conto di questa nuova azione come “neurotossina” del CO. Recentemente anche per gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) come per il PM 2.5, è emersa una gravissima azione neurotossica sul cervello in via di sviluppo. Lo studio, pubblicato su Jama Pschiatry (1) è stato condotto su una coorte di bambini nati fra il 1998 ed il 2006 nei quali era stato monitorato il livello di IPA cui era stata esposta la madre in gravidanza e poi sottoposti a risonanza magnetica nucleare.L’indagine ha permesso di stabilire che esiste una relazione dose-risposta fra esposizione prenatale ad IPA – specie nel 3° trimestre di gravidanza - e riduzione in età infantile della sostanza bianca dell’emisfero sinistro che si associa a ritardo intellettivo, rallentamento dei processi cognitivi, problemi di comportamento, disturbi dell’attenzione ed iperattività. Crediamo che la gravità di tali scoperte non abbia necessità di ulteriori commenti...Non va infine dimenticato che, come per alcuni IPA, anche per metalli quali l’arsenico, il cadmio, il nickel, pure presenti in aria, classificati da decenni come cancerogeni certi per l’uomo, "non esiste una soglia identificabile al di sotto della quale queste sostanze non comportino un rischio per la salute umana”.


lunedì 15 agosto 2016

Ad Arezzo si continua a bruciare

09.08.2016 Redazione Italia
Ad Arezzo si continua a bruciare
Christian Peter
Arezzo, allo studio nuove ipotesi per realizzare un ulteriore ampliamento dell’inceneritore aretino di San Zeno, il Dottor Gian Luca Garetti, ci spiega da medico, gli impatti e le ricadute di questo possibile ampliamento attraverso gli esiti dello studio “Life plus” mirato proprio sull’area circostante all’impianto, d’incenerimento.

Nonostante lo studio di coorte residenziale nell’area di San Zeno, HIA21 “Participative assessment of the health, environmental and socio-economic impacts resulting from urban waste treatment”, abbia riscontrato aumento del rischio di mortalità e di ricovero ospedaliero associato alle emissioni dell’inceneritore AISA attivo dal 2000, non solo non si procede a fermare questo impianto, come logica vorrebbe, ma anzi c’è addirittura in programma un suo potenziamento. Questo studio, che ha stimato in modo accurato l’esposizione ambientale individuale, non ha invece potuto studiare l’incidenza delle patologie tumorali (con l’eccezione di Leucemie, Linfoma Non-Hodgkin, Sarcoma dei tessuti molli) visto che il periodo di latenza-induzione dei tumori è di almeno 15 anni.
Purtuttavia nella popolazione esposta alle ricadute dell’inceneritore aretino, si sono evidenziati, nel medio-lungo periodo, eccessi di malattie cardiovascolari e respiratorie, eccessi di ospedalizzazione per malattie urinarie, eccessi di mortalità per leucemie e come effetti a breve termine, eventi sfavorevoli della riproduzione, come prematurità alla nascita e basso peso alla nascita.
L’ inquinamento causato dall’ inceneritore di San Zeno è tutt’altro che trascurabile. Gli studi epidemiologici, di tipo descrittivo ecologico o di coorte, i monitoraggi (vedi inceneritore di Firenze), non sono di facile lettura, vuoi per criticità metodologiche, vuoi per la varietà di pressioni ambientali che insistono sull’area in studio, vuoi per i fattori di confondimento, per cui nella grande
maggioranza dei casi non si riesce a raggiungere alcuna conclusione definitiva ed accettabile. Di fronte ai dati, emersi da questo studio sull’inceneritore AISA, però non si può far finta di niente o rimandare ad ulteriori approfondimenti. E’ eticamente inaccettabile aspettare risultati di approfondimenti epidemiologici quando si possono attivare misure di prevenzione, così come è assurdo programmare il potenziamento di questo impianto, per importare monnezza da altri territori, grazie allo Sblocca Italia.
Questa opacità aretina ricorda un altro inceneritore toscano, quello di Montale, situato al confine fra 4 comuni (Agliana, Prato, Montale e Montemurlo), che dopo due importanti sforamenti, rispettivamente di microinquinanti del 2007 e di micro e macroinquinanti del 2015, è stato addirittura autorizzato/premiato ad aumentare la quantità di rifiuto da bruciare!
Gian Luca Garetti, membro di Medicina Democratica ed Isde

mercoledì 27 luglio 2016

Inceneritore di San Zeno...ma di cosa (ancora) si sta parlando?

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Dalle 3 tabelle allegate, facenti parte delle “Linee Guida per il Piano di Ambito ATO Toscana Sud” (Delibera assembleare n. 6 del 27.5.2016) si evince chiaramente che per saturare a regime e utilizzare al massimo l'attuale (ripeto e sottolineo l'attuale...) inceneritore di San Zeno occorre smaltire 18.000 tonn/annue di Rifiuti Urbani Indifferenziati (RUI) dell'ATO Toscana Centro: precisamente di provenienza AER SpA, azienda che gestisce i rifiuti nel Valdarno fiorentino (Figline-Incisa, Reggello, Rignano, Pontassieve, ecc.). 
Sì, avete capito bene, non solo l'ATO Centro utilizza la discarica e gli altri impianti del Polo di Podere Rota a Terranuova B.ni fino ad un massimo di 100.000 t/a, ma – visto che all'inceneritore di Arezzo mancano i rifiuti del nostro ambito – porta a bruciare da noi anche la post­selezione di 18.000 t/a: come vedete dalla Tab. 2, infatti, la termovalorizzazione potrebbe oscillare – a regime – da un minimo di 35.000 t/a ad un massimo di 50.000 t/a, massimo però raggiungibile esclusivamente se bruciamo i rifiuti provenienti da AER, quindi da fuori ambito.
Detto questo, e considerato che l'attuale (ripeto e sottolineo l'attuale...) autorizzazione per San Zeno va dalle 38.000 alle 42.000 t/a di rifiuti inceneribili, quale “entità” fisica o giuridica può insistere nell'intenzione di aumentare la potenzialità termovalorizzatrice del nostro impianto -spendendo decine e decine di milioni di euro pubblici da scaricare in tariffa – per portarlo a dover per forza bruciare 50.000 o 55.000 t/a di monnezza?
Ad abundantiam, guardate la “disperazione” del termovalorizzatore di Poggibonsi (Tab. 3): dalla “fame” di rifiuti che si ritrova sarà costretto, per essere saturato, a bruciare – a regime – il tal-quale (RUI 67.000 t/a) senza selezione...Della serie...qualunque cosa venga trovata di indifferenziato la butto nel forno, quindi occhio senesi, che la fame è una brutta bestia!
Fausto Tenti
(Segretario del Partito della Rifondazione Comunista, Federazione Provinciale di Arezzo) 



lunedì 24 agosto 2015

Sulla gestione rifiuti nell'ATO Sud sembra di essere su Scherzi a parte...


Non ci sono solo rifiuti provenienti dalla Liguria e dalla Calabria – da conferire a S. Zeno e a Podere Rota - ad allietare le giornate degli aretini e dei valdarnesi, ma anche altre migliaia di tonnellate di rifiuti organici (CER 20 01 08) per le sezioni di compostaggio sempre degli impianti di cui sopra, provenienti da realtà fuori dal perimetro dell'ATO Sud: della serie "avanti siore e siori...nei nostri cassonetti c'è posto per tutta la monnezza che volete, da qualunque parte provenga".
 
Basta leggere la Determina del Direttore Generale n. 50 del 17.7.2015 (Avvisopubblico per manifestazioni d'interesse/offerte di soggetti interessati alconferimento di rifiuti organici presso impianti di compostaggio ricadenti nelperimetro dell'ATO Sud, precisamente quelli di Terranuova B.ni in Loc. PodereRota e Arezzo in Loc. S. Zeno) per rendersi conto che non ci sarebbero -secondo ATO e nei territori di Arezzo, Grosseto e Siena - rifiuti organici sufficientia saturare appunto gli impianti di compostaggio dell'ambito...

L'unica spiegazione logica è che ATO Sud preferisce "vendere" sul mercato (difatto a nome dei terzi gestori privati d'impianto con i quali l'Autorità èconvenzionata) spazi impiantistici lasciati appositamente a disposizione per rifiutiorganici che provengono da fuori province di Arezzo, Siena e Grosseto (e chissada dove e da chi)...pur di non addivenire al rispetto degli obblighi di legge sulraggiungimento degli obiettivi di RD: cioè preferiscono non incrementare una RDche nel 2013 ha raggiunto un ridicolo 37% di media (Arezzo 36%, Grosseto31%, Siena 45%) quando si doveva già essere da un anno al 65%...ma piuttostosaturare gli impianti con RD (organica) che viene da fuori ambito!

Queste politiche hanno davvero dell'incredibile: con una mano si eludescientemente la normativa sulle % di legge da raggiungere per la RD...e con l'altra– siccome proprio per detto motivo le sezioni di compostaggio ovviamente nonlavorano a regime – per saturarle si indice un avviso pubblico e si va sulmercato a "vendere" spazi per l'organico...sembra di essere su Scherzi a parte,ma purtroppo è la realtà!

DI    

FONTE ARTICOLO:  http://www.informarezzo.com/permalink/24045.html

lunedì 2 marzo 2015

INCENERITORE S. ZENO: Dati allarmanti per la salute dei cittadini, impensabile aumentare potenza dell’impianto

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INCENERITORE S. ZENO: Dati allarmanti per la salute dei cittadini, impensabile aumentare potenza dell’impianto








Sono stati presentati stamattina i risultati dello studio di coorte residenziale nell’area di San Zeno, quella adiacente all’inceneritore: dati molto preoccupanti che rivelano eccessi di ospedalizzazioni e una mortalità più alta della media in quell’area per malattie cardiovascolari, malattie ischemiche, respiratori e leucemie. Dati che vengono ignorati da AISA.
L’obiettivo dello studio era la valutazione dell’impatto di salute associabile all’esposizione a emissioni prodotte dall’inceneritore AISA tenendo conto sia di altre fonti di emissioni sia di fattori socio-economici. In estrema sintesi si evidenziano eccessi di ospedalizzazione: per le malattie cardiovascolari e per malattie urinarie soprattutto per le donne. Si è evidenziato un eccesso di mortalità generale per malattie cardiovascolari (soprattutto negli uomini); malattie ischemiche; malattie respiratorie; leucemie per soggetti esposti. Si evidenziano eccessi per le nascite pretermine e per i nati per età gestazionale.
«È evidente che le criticità sono molto importanti – spiega Gianni Mori, consigliere comunale di Insieme Possiamo –  e che la zona presenta compromissioni notevoli da un punto di vista sanitario. È impensabile andare ad aumentare la potenza dell’inceneritore da 40.000 ton.  attuali a 55.000 ton., come ipotizzato nel piano provinciale dei rifiuti, adottato in Provincia»
Bisogna invece lavorare per chiudere l’inceneritore nei tempi più brevi possibili. Insieme Possiamo indica in 36/48 mesi questa possibilità e la declina nel suo programma per le elezione amministrative della città di Arezzo.
La ciliegina nella torta  è che AISA, proprietaria dell’inceneritore, in un comunicato ufficiale dichiara testualmente: “lo studio non ha evidenziato un aumento di frequenza di ricoveri per malattie ischemiche e malattie respiratorie acute nella coorte degli esposti”.
Insieme Possiamo chiede ad AISA di smentire questa notizia che non trova riscontro nei report ufficiali dello studio.

lunedì 19 agosto 2013

Ecco perchè non conviene agli ENTI fare le indagini sanitarie...............






Per "fortuna" (da un punto di vista esclusivamente di EMISSIONI NOCIVE) in Valdisieve 
è stato spento sia il Cementificio che l'Inceneritore. 

Rimane attiva solo la fabbrica insalubre di I° classe della lavorazione della Plastica/Gomma 
a Montebonello ( ex Stigo).

Quindi eventuali indagini qui da noi, OGGI, non evidenzierebbero (forse) casi particolari.
Ma del passato non ci è dato sapere!

giovedì 25 luglio 2013

Il mistero dei taroccamenti sugli inquinanti di Lucca, appresi presso AISA di Arezzo

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In una conferenza stampa quasi drammatica, i consiglieri comunali Roberto Barone, Lucio Bianchi, Gianni Mori e Marco Tulli (insieme a Daniele Farsetti nella interrogazione), hanno reso noto di aver ricevuto, da fonte non dichiarata, i verbali e gli atti del processo(procedimento n.4061/08 della Procura presso il Tribunale di Lucca)conclusosi con la condanna dei tecnici dell’inceneritore di Falascaia.
Ciò che ha lasciato esterrefatti, sia i consiglieri che i presenti, è la lettura dei verbali e delle testimonianze rese durante il processo. Uno stralcio di quanto dichiarato dal capo laboratorio e Responsabile Ambiente, sia nel novembre del 2005 che nell’ottobre del 2008, così come risulta dagli atti del processo, lascia senza parole. Appena preso servizio nel gennaio 2002, presso lo stabilimento di Falascaia, il responsabile dello stabilimento gli aveva chiaramente detto che esisteva una MODIFICA al sistema di monitoraggio Emissioni, portata con sé come esperienza da un analogo impianto, il termovalorizzatore dell’AISA di Arezzo e messo in atto da XXXXXX, mediante i quali potevano essere modificati  (riducendoli del 90% circa) i dati delle emissioni misurate al camino, attivabile dai capiturno, mediante una maschera software e tramite la password BOSS. Tutto il sistema di taroccamento era stato preparato ed elaborato ad Arezzo.    
Non si tratta di voci, di parole, di supposizioni, ma degli atti di un processo che si è concluso con le condanne di tutti gli imputati con sentenza passata in giudicato.
Ad Arezzo cosa veramente strana, nessuno era al corrente di quanto stava accadendo a Lucca, come nessuna sapeva delle dichiarazioni rilasciate di fronte al giudice. Ciò che lascia stupiti, ma potremmo non essere al corrente di quanto nel frattempo intervenuto, è perché il tribunale di Lucca non abbia trasmesso alla procura competente le dichiarazione dei testi e degli indagati, e se lo ha fatto, c’è da chiedersi cosa sia accaduto al fascicolo.
Non è difficile immaginare che il software relativo al taroccamento delle rilevazioni, sia stato fatto sparire opportunamente dal sistema di monitoraggio, escludendo così ogni possibile prova della manomissione dei dati degli inquinanti all’inceneritore di San Zeno.  I consiglieri che hanno presentato la documentazione, hanno al contempo predisposto e presentato un esposto alla Procura della Repubblica, così come il sindaco, che intervenuto in Consiglio Comunale, ha dichiarato che avrebbe fatto altrettanto. Ma ormai sarà stato tutto cancellato.
Restano le parole, scritte come sulla pietra sui verbali di un processo…  a farci meditare!
Interrogazione urgente di Sinistra per Arezzo, IdV, Sel e M5S in merito al processo d’incenerimento di rifiuti solidi urbani ed assimilati agli urbani.
L’interrogazione presentata ieri in aula  nasce da un atto giudiziario ricevuto per posta e in forma anonima. Si tratta della sentenza del Tribunale di Lucca del 12/04/2011 con la quale – come ricordano i Consiglieri nell’interrogazione (riproposta integralmente nella nota allegata) – sono state comminate diverse condanne per dolosa alterazione di dati delle emissioni inquinanti in uscita dall’impianto d’incenerimento di Falascaia (Lucca).
La sentenza di condanna definitiva, del 12/4/2011, di funzionari operanti nell’impianto d’incenerimento di Falascaia (Lucca), per grave alterazione dei dati di emissione, pone delle riflessioni nei confronti dell’impianto di San Zeno. Infatti, alcune dichiarazioni (riportate integralmente nell’interrogazione) riferiscono di modifiche del SME (Sistema Monitoraggio Emissioni) attuato a Falascaia, “portato con sé dall’impianto di termovalorizzazione dell’AISA di Arezzo”.
Dopo aver ricostruito la vicenda giudiziaria e dopo aver ribadito che il procedimento penale è stato consegnato alla Procura della Repubblica, i Consiglieri affermano: “non vogliamo fare allarmismi né, tantomeno, creare un parallelismo tra l’inceneritore di Arezzo e quello di Falascaia; abbiamo bisogno di ricevere risposte puntuali alle domande poste nell’interrogazione.  Tra queste, abbiamo anche chiesto al Sindaco se presso l’impianto di San Zeno è installato un rivelatore di radioattività, se esistono campionatori automatici delle diossine e dei furani e se avviene  la misurazione in continuo della concentrazione di mercurio. Purtroppo, la reazione del sindaco in aula non è stata di quelle che ci saremmo dovuto attendere. Pur essendo il primo responsabile della tutela della salute dei cittadini, non è stato in grado di fornire alcun chiarimento, né rassicurazione, andandosi a preoccupare invece della mancata citazione da parte nostra dei nomi inseriti nel verbale della procura! Ma, quello che è più grave, ci ha contestato il fatto che non avremmo dovuto parlarne in aula, ma che avremmo dovuto parlarne con lui in privato. Riteniamo inoltre che sia molto importante che l’Amministrazione intervenga presso il soggetto capofila del progetto Europeo LIFE + al fine di un pieno, effettivo e sostanziale coinvolgimento tecnico/scientifico del dr. Saverio Caini ( epidemiologo scelto dai Cittadini come esperto di parte) comprensivo anche di un minimo riconoscimento economico”.

La conclusione è tutta politica: i Consiglieri rimarcano che la “vicenda Falascaia” contribuisce a smontare la teoria che queste strutture, gli inceneritori appunto, possano essere effettivamente “facilmente sotto controllo”, garantendo i Cittadini in ogni circostanza.
Interrogazione
  1. L'Amministrazione è a conoscenza del Procedimento Penale di cui trattasi, all'interno del quale - in via del tutto incidentale - viene effettuato un “collegamento”  con l'impianto d'incenerimento AISA di Arezzo?
  2. L'amministrazione è a conoscenza o può verificare se tecnici (ingegneri o altri)  nel passato sono transitati prima da AISA e poi occupati a Falascaia?
  3. Quali sono le apparecchiature utilizzate – attualmente, nonché in passato e fino a quale data – da AISA per il sistema S.M.E.?
  4. L'Amministrazione è in possesso o può reperire – esibendoli ai consiglieri – i fogli excel validati da ARPAT relativi ai dati semiorari monitorati dal Sistema di Monitoraggio in continuo alle Emissioni inerenti la linea d'incenerimento di San Zeno, a far data dal 2002?
  5. L'Amministrazione è a conoscenza della mancata installazione e per quale motivo, da parte di AISA, di un rilevatore della radioattività eventualmente presente tra i rifiuti in ingresso all'impianto (prescritto dalla Delibera della GRT n. 272 del 2008)?
  6. L'Amministrazione è a conoscenza del mancato utilizzo e per quale motivo, da parte di AISA, dei campionatori automatici delle diossine e dei furani (prescritti dalla Delibera della GRT n. 272 del 2008 )?
  7. L'Amministrazione è a conoscenza della mancata adozione e per quale motivo, da parte di AISA, di uno strumento per la misurazione in continuo della concentrazione di mercurio nei gas di combustione al camino?
  8. L'Amministrazione non ritiene opportuno – vista la sua adesione al LIFE + - intervenire presso il soggetto capofila del progetto europeo, al fine di un pieno, effettivo e sostanziale coinvolgimento tecnico/scientifico del Dr. Saverio Caini, comprensivo anche di un minimo riconoscimento economico?
 Fanfani: “passerò le carte alla Procura”
“Gli accertamenti sono necessari ma sarebbe stato più opportuno farli prima di lanciare l’allarme”
Se quanto affermato nell’interrogazione si rivelasse corrispondente al vero, saremmo di fronte ad un fatto estremamente grave. E oggi stesso informerò la Procura della Repubblica delle notizie rese note nel corso della seduta del Consiglio comunale. La gravità delle ipotesi è tale che, forse, sarebbe stata necessaria una verifica preliminare a San Zeno. Sulla base di quanto è stato esposto in aula, nessun aretino è tra gli imputati nel processo di Lucca e il collegamento sarebbe rappresentato da alcuni tecnici che avrebbe operato in entrambi gli impianti. Forse non è molto per stabilire un’equazione nei  metodi di gestione dei due impianti. Sarà fatta, comunque, ogni verifica nell’interesse prioritario ed assoluto della salute dei cittadini”.

FONTE: http://www.informarezzo.com/permalink/17163.html



Termovalorizzatore San Zeno come Falascaia? Interrogazione urgente al sindaco Fanfani


Redazione Arezzo Notizie

“Appena preso servizio nel gennaio 2002 presso l’impianto di Falascaia, un responsabile di stabilimento, gli aveva detto chiaramente che esisteva una modifica del Sistema Monitoraggio Emissioni (portata con sé come esperienza dell’Impianto di termovalorizzazione dell’Aisa di Arezzo e messa in atto da uno degli addetti); mediante la quale potevano essere modificati i dati delle emissioni misurate al camino, attivabile dai capi turno accedendo ad una maschera software tramite la password BOSS”. Sono queste le dichiarazioni rilasciate da alcuni tecnici che nel luglio del 2011 sono stati condannati dal tribunale di Lucca per manomissione ed alterazione dei valori riguardanti la qualità dell’aria nella zona dell’inceneritore di Falascaia (impianto chiuso nel 2008).
La vicenda è stata riportata alla luce dai consiglieri di Sinistra per Arezzo, M5S, Idv e Sel che, durante il consiglio comunale, hanno presentato una interrogazione urgente al sindaco per chiedere se l’amministrazione comunale fosse o meno al corrente di queste dichiarazioni rilasciate durante il processo di Lucca.
Fanfani: “passerò le carte alla Procura”
Se quanto affermato nell’interrogazione si rivelasse corrispondente al vero, saremmo di fronte ad un fatto estremamente grave. E oggi stesso informerò la Procura della Repubblica delle notizie rese note nel corso della seduta del Consiglio comunale. La gravità delle ipotesi è tale che, forse, sarebbe stata necessaria una verifica preliminare a San Zeno. Sulla base di quanto è stato esposto in aula, nessun aretino è tra gli imputati nel processo di Lucca e il collegamento sarebbe rappresentato da alcuni tecnici che avrebbe operato in entrambi gli impianti. Forse non è molto per stabilire un’equazione nei metodi di gestione dei due impianti. Sarà fatta, comunque, ogni verifica nell’interesse prioritario ed assoluto della salute dei cittadini”
Il testo integrale dell’Interrogazione urgente in merito al processo d’incenerimento di rifiuti solidi urbani ed assimilati agli urbani.
CONSIDERATO:
 il fatto che ci sia pervenuta – in forma del tutto anonima e tramite posta – copia di un Procedimento Penale instaurato presso la Procura della Repubblica di Lucca, conclusosi con Sentenza irrevocabile comunicata al PG in data 12.4.2011 e con la quale sono state comminate diverse condanne per dolosa alterazione di dati delle emissioni di inquinanti in uscita dall’impianto d’incenerimento di Falascaia a Pietrasanta (Lu);
 che i reati commessi risultano essere di particolare ed inaudita gravità – ai fini della salvaguardia della salute pubblica – poiché riguardano la sistematica e reiterata alterazione – prima manuale poi tramite software di monitoraggio in continuo delle emissioni – dei parametri di CO (Monossido di Carbonio) COT (Carbonio Organico Totale) nonché di NOx (Ossidi di Azoto) e SOx Ossidi di Zolfo);
 che detta manomissione di dati – esercitata ad un livello tale che i valori registrati di CO, COT, NOx e SOx risultassero ben 10 volte inferiori a quelli misurati e quindi effettivi – si è protratta fino al 2008;
 che detto termovalorizzatore, anche a causa di quanto suindicato (ma non solo, poiché risultano attualmente in corso altre indagini per sversamento di acque inquinate da diossina in un torrente limitrofo) è stato posto sotto sequestro giudiziario e di fatto spento;
 che, in un passaggio delle dichiarazioni rese da un Capo Impianto, si legge testualmente: “Appena preso servizio nel gennaio 2002 presso l’impianto di Falascaia, l’Ing. —omissis—, Responsabile di Stabilimento, gli aveva detto (ndr al capo impianto) chiaramente che esisteva una modifica del Sistema Monitoraggio Emissioni (portata con sé come esperienza dall’impianto di termovalorizzazione dell’AISA di Arezzo e messa in atto da —omissis—), mediante la quale potevano essere modificati i dati delle emissioni misurate al camino, attivabile dai capi turno accedendo ad una maschera software tramite la password BOSS”;
 che, in un altro passaggio delle dichiarazioni rese questa volta dal suddetto Responsabile di Stabilimento Ing. —omissis—, si legge: “Prima di operare a Falascaia aveva prestato consulenza tecnica sull’impianto di Arezzo San Zeno per 2/3 anni. Alcuni capi turno dell’impianto di Arezzo avevano prestato servizio a Falascaia nel primo periodo di avviamento.”;
RITENUTO:
 doveroso e opportuno provvedere alla consegna del materiale summenzionato – incombenza alla quale abbiamo immediatamente adempiuto – alla Procura della Repubblica di Arezzo, affinché essa possa valutarne i contenuti ed i riferimenti ivi riportati;
PRESO ATTO
 che la pratica di sistematica e dolosa alterazione dei dati degli inquinanti in uscita era invalsa anche in altri impianti a suo tempo di proprietà del Gruppo —omissis—, in particolar modo (ma non solo) a Brindisi e Vercelli;
CONSIDERATO:
 che le apparecchiature in uso del sistema S.M.E. (Sistema Monitoraggio Emissioni) utilizzate dagli impianti di San Zeno e di Falascaia appaiono simili (Analizzatore FT-IR marca ABB. Sistema di prelievo/trasporto per analisi FT-IR; Misuratore di portata marca DURAG mod. DF-L100; Analizzatore MultiFid 14 per COT; Analizzatore di polveri marca DURAG mod. DR 300-40);
VISTA
 altresì la preoccupazione – nostra, dei comitati e della cittadinanza – che scaturisce dal sostanziale mancato coinvolgimento tecnico/scientifico del Dr. Saverio Caini (epidemiologo da essi stessi prescelto nel 2011 a tutela della loro salute e nominato nel ruolo dal Comune di Arezzo) nel Progetto Europeo LIFE +, del quale sono stati predisposti tutti i protocolli necessari per concludere le azioni sanitario/epidemiologiche e per il quale sono stati fatti campionamenti sulle matrici aria e suolo, senza la sua attiva partecipazione in qualità di esperto di parte;
RITENUTO
 perciò necessario formulare la presente interrogazione – senza con questo voler alludere o intendere alcunché a carico delle precedenti o attuali gestioni di AISA – ma solo perché essa è un’azienda partecipata del Comune di Arezzo che esercita la delicata funzione di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, comprensiva ancora dell’impianto di termovalorizzazione di San Zeno;
I sottoscritti consiglieri comunali interrogano il Sindaco e la Giunta:
1. L’Amministrazione è a conoscenza del Procedimento Penale di cui trattasi, all’interno del quale – in via del tutto incidentale – viene effettuato un “collegamento” con l’impianto d’incenerimento AISA di Arezzo?
2. L’amministrazione è a conoscenza o può verificare se tecnici (ingegneri o altri) nel passato sono transitati prima da AISA e poi occupati a Falascaia?
3. Quali sono le apparecchiature utilizzate – attualmente, nonché in passato e fino a quale data – da AISA per il sistema S.M.E.?
4. L’Amministrazione è in possesso o può reperire – esibendoli ai consiglieri – i fogli excel validati da ARPAT relativi ai dati semiorari monitorati dal Sistema di Monitoraggio in continuo alle Emissioni inerenti la linea d’incenerimento di San Zeno, a far data dal 2002?
5. L’Amministrazione è a conoscenza della mancata installazione e per quale motivo, da parte di AISA, di un rilevatore della radioattività eventualmente presente tra i rifiuti in ingresso all’impianto (prescritto dalla Delibera della GRT n. 272 del 2008)?
6. L’Amministrazione è a conoscenza del mancato utilizzo e per quale motivo, da parte di AISA, dei campionatori automatici delle diossine e dei furani (prescritti dalla Delibera della GRT n. 272 del 2008 )?
7. L’Amministrazione è a conoscenza della mancata adozione e per quale motivo, da parte di AISA, di uno strumento per la misurazione in continuo della concentrazione di mercurio nei gas di combustione al camino?
8. L’Amministrazione non ritiene opportuno – vista la sua adesione al LIFE + – intervenire presso il soggetto capofila del progetto europeo, al fine di un pieno, effettivo e sostanziale coinvolgimento tecnico/scientifico del Dr. Saverio Caini, comprensivo anche di un minimo riconoscimento economico?
Gianni Mori Roberto Barone Marco Tulli Daniele Farsetti Lucio Bianchi
Capogruppo Capogruppo Capogruppo Consigliere Capogruppo
Sinistra per Arezzo Italia dei Valori SEL Movimento 5 Stelle Movimento 5 Stelle

lunedì 27 maggio 2013

Prima Pagina | Comunicati stampa | Il Piano interprovinciale dei rifiuti della Toscana del Sud...chi l'ha visto? Il Piano interprovinciale dei rifiuti della Toscana del Sud...chi l'ha visto?

Fausto Tenti (Segretario della Federazione provinciale di Arezzo di Rifondazione Comunista)
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Alzi la mano chi ha visto il Piano Interprovinciale dei rifiuti di Arezzo, Grosseto e Siena...Mi ricordo bene quando l'Assessore all'Ambiente della Provincia di Arezzo, nel corso di un'iniziativa dei comitati ambientalisti al Parco Pertini nel settembre 2008, disse che il suddetto Piano – al contrario di quello Straordinario, che si era formato con  partecipazione zero – sarebbe stato discusso e condiviso tramite ampia consultazione con i cittadini. Invece, dopo la delibera di avvio del procedimento (Giunta Provinciale n. 403 del 27.6.2008) il silenzio (anche delle Province di Siena e Grosseto, per carità) è stato tombale! A mio parere c'è qualcosa che non quadra: l'ambito più veloce della Toscana nel bandire ed aggiudicare la gara europea (!) per il Piano Straordinario rifiuti (oltre al poco invidiabile primato di essere l'ATO maglia nera per la RD) è però ultimissimo – rispetto alla Toscana Centro e Costa, che si trovano in stadio avanzato – per il Piano Interprovinciale, decisivo atto di programmazione politica per la gestione futura del ciclo integrato...
Non vorrei che il motivo della mancata pubblicizzazione e condivisione risiedesse nella constatazione, da parte del Piano medesimo, dell'ormai strutturale riduzione della produzione di rifiuti nelle tre province (quindi anche la nostra): la conseguenza di questa “sciagura” (sciagura per i pescecani privati che hanno ormai l'acquolina in bocca e vogliono subito costruire l'ecomostro, anche se non ce ne fosse bisogno...) sarebbe la presa d'atto che non sussiste più la necessità di costruire un nuovo inceneritore, doppio dell'attuale, a S. Zeno! Per evitare questo psicodramma, quindi, forse pensano di far uscire il Piano Interprovinciale di Ar-Si-Gr solamente dopo che le ruspe si sono messe in moto, al fine di evitare che la gente si accorga che qualcosa non torna (cioè che mancano i rifiuti, il prezioso carburante...).
Come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca...
Fausto Tenti (Segretario Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Arezzo)
P.S.: altra notizia poco gradevole è che il Dr. Saverio Caini - giovane ricercatore epidemiologo indicato sin dal 2011 dai cittadini e dai comitati per seguire, a tutela della loro salute, il famoso Progetto Life + e nominato nel ruolo dal Comune di Arezzo - sarebbe in procinto di dimettersi da un incarico che non ha mai esercitato, non essendo mai stato messo – sostanzialmente - nelle condizioni di poter fare il suo lavoro...Brutto, davvero brutto segnale per la gente, soprattutto quella che abita nelle zone “incriminate” e sature di impianti altamente inquinanti.

martedì 28 agosto 2012

E se.......

Stiamo parlando del raddoppio dell'inceneritore di San Zeno ad Arezzo, per il quale è stato attivato un "Progetto Life+" -finanziato in parte dall'Europa ( e in parte coi soldi nostri) - per verificare se una determinata area (S. Zeno) è in grado – sotto svariati profili, sanitari, ambientali, economici, sociali, ecc. – di sostenere una nuova industria insalubre di 1^ classe, cioè un inceneritore che dovrebbe bruciare circa 80.000 tonn/anno.
Pubblichiamo sotto un articolo del Corriere di Arezzo del 23 agosto scorso  in cui si mette in risalto l'anomalia del rappresentante di  ASL che, "uscendo" ( a nostro avviso) dai suoi compiti istituzionali (riferibili alla salute), si mette a far politica dichiarando (nero su bianco) che l'inceneritore "verrà certamente aumentato" [clicca sul titolo - pag. 1- in fondo]..... e che (NDR. come dire ATTENZIONE ATTENZIONE) ......... "sul territorio si stanno formando movimenti spontanei di cittadini e comitati (dimostrazione dell’esistenza di sindrome NIMBY in merito al tema)".
Ci chiediamo quindi, se le cose sono già decise ( e di questo non ci meravigliamo affatto dato che anche a Rufina, al di là della tiritera che i sindaci ci raccontano perchè sono stati votati con l'incenEritore di Selvapiana in Programma, si è deciso di farne uno nuovo per altri 30 anni senza prima passare dai cittadini - che pur continuando a votare i partiti preferiti, forse non sarebbero stati  tanto d'accordo con il nuovo progetto!!), a che serve un progetto del genere  (tra l'altro non gratis!!)??.
Approfondendo la ricerca sul tema di San Zeno, scopriamo anche che all'inizio il progetto doveva durare 39 mesi, e solo alla fine si sarebbe deciso cosa fare.
INVECE, nel pieno svolgimento del progetto in questione,  la gara per la costruzione è stata già aggiudicata, di cui il nuovo inceneritore rappresenta una bella ghiottoneria per i privati che lo gestiranno (....come possono farne a meno??).
E' a questo punto che viene deciso che il "Progetto Life+"  non durerà "+" 39 mesi ma solo 9!!
MA CI PRENDETE IN GIRO????

E SE ........ I "LEGAMI" INTERCETTATI  NEL CASO ILVA FOSSERO  CONTAGIOSI???

MA QUALCUNO PUO' INTERCETTARE  ANCHE I NOSTRI POLITICI, PER FAVORE??

Fatti sentire e compila il Questionario: http://www.hia21.eu/progetto/questionario.php 

ScreenHunter_01 Aug. 28 09.58
   PER APPROFONDIRE:
Fausto Tenti: come possiamo fidarci…:
Come possiamo fidarci delle istituzioni, in qualità di semplici cittadini, se: il Comune di Arezzo (con 2 assessori che sotto la tormenta di neve del febbraio 2012 si sono precipitati al CNR di Pisa) cerca affannosamente di anticipare i tempi preventivati dal Progetto LIFE + sulla valutazione sanitario/epidemiologica, al fine di consentire al vincitore (!) della gara di ambito dicostruire maledettamente presto il nuovo
ScreenHunter_02 Aug. 28 09.58inceneritore, unico e vero core business della gestione del ciclo dei rifiuti;
nel sito del progetto - http://www.hia21.eu/progetto/documenti.php - fra i documenti, c’è il dettagliato report di un incontro datato 22.9.2011, dove la AUSL 8 “comunica che l’impianto di incenerimento verrà certamente aumentato e che sul territorio si stanno formando movimenti spontanei di cittadini e comitati (dimostrazione dell’esistenza di sindrome Nimby in merito al tema)”.

L’Azienda Sanitaria (non una bocciofila) che dice – addirittura prima dell’inizio del LIFE +, cioè di un protocollo OMS che deve sentenziare se una zona è in grado o meno di sopportare ulteriori attività insalubri di prima classe - che l’impianto sarà “certamente aumentato”, equivale a prenotare al CUP una risonanza magnetica per un cadavere; sempre nel documento di cui sopra, si enfatizza il pericolo che nei comitati si annidino persone che non hanno alcuna competenza in materia, come se essere preoccupati per la propria ed altrui salute non sia di per se una motivazione valida per interessarsi alla questione…
O ancora quando si dice “che un aspetto critico potrebbe essere quello di capire se i comitati rappresentano realmente i cittadini e le comunità locali”, quasi a voler insinuare che tali comitati potrebbero anche non rappresentare nessuno o al massimo loro stessi; l’esperto di fiducia dei cittadini/comitati, l’epidemiologo Dr. Saverio Caini, non è stato minimamente coinvolto in nulla, proprio in nulla, nel dispiegarsi del progetto di che trattasi.
Rammento che Caini è stato prescelto nel febbraio 2011.
E poi c’è chi si chiede i motivi della mancanza di fiducia nella politica e nelle istituzioni…
Fausto Tenti (Segretario Provinciale Arezzo PRC/FdS) Ufficio Stampa 21/08/2012 15:14:00
 
Landucci: Il territorio non ha affatto bisogno dell’ampliamento dell’impianto di S.Zeno
 
Alessandra Landucci, consigliera provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà e capogruppo di “Sinistra e Libertà” replica alla nota del Consigliere Puopolo, che sembra auspicare l’ampliamento dell’inceneritore di San Zeno, ricordandogli che né il programma della coalizione né tanto meno quello della lista parlava di tale ampliamento.
Puopolo – afferma Landucci - usa argomenti superficiali e superati (il rischio emergenza, lo smaltimento tramite mega impianti, ecc) visto che oggi ci sono norme regionali, nazionali ed europee che fissano obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio ambiziosi, tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, il divieto di incenerimento o di smaltimento in discarica dei rifiuti che possono essere raccolti separatamente, riciclati o compostati.
E’ singolare che Puopolo evochi una azione amministrativa “efficace, coerente e lungimirante” per poi avanzare una proposta che va in direzione opposta. Se, come lui auspica, si arrivasse a diffondere la raccolta porta a porta in tutti i comuni della Provincia e a raggiungere il 65% di raccolta differenziata, insieme ad una riduzione del 15% della produzione complessiva di rifiuti, appare ancora più evidente l’inutilità di un nuovo inceneritore.
Sono del resto convinta -continua la Capogruppo Alessandra Landucci- che proprio la difficile situazione politica ed economica impone di cambiare il modo di affrontare questo, al pari di altri aspetti amministrativi, evitando di investire per la sola impiantistica circa 110 milioni di euro utilizzando invece tali soldi per adottare politiche virtuose nel rispetto delle priorità del Decreto Ronchi, Riduzione-Riutilizzo-Riciclo–Recupero; per bonificare le tante discariche presenti anche nel territorio valdarnese; per una nuova pianificazione impiantistica che tenga conto delle modifiche ai fabbisogni (la produzioni di rifiuti nella nostra provincia è passata da 230.000 a 200.000 tonnellate) e delle tecnologie alternative alle discariche ed agli inceneritori.
La posizione che Puopolo esprime a livello personale è in netto contrasto con la posizione espressa nella mozione depositata da SEL e IDV e che verrà discussa nel prossimo Consiglio Provinciale.
E’ utile ricordare che Sinistra e Libertà non era un semplice cartello elettorale (che qualcuno forse ha pensato di poter utilizzare in modo strumentale) ma un progetto politico che ha portato alla nascita di Sinistra Ecologia e Libertà.
Forse è arrivato il momento per Puopolo di fare chiarezza: se vuole esprimersi come socialista, se non condivide nè il programma della coalizione nè quello della lista, faccia pure ma allora esca dal gruppo e non crei confusione utilizzando il nome Sinistra e Libertà.
Alessandra Landucci - Capogruppo SeL (02/08/2012)
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