FIRENZE
– Quattro le persone finite agli arresti domiciliari nell’ambito di
un’inchiesta della Procura di Firenze su vertici dell’Anas Toscana: il
capo Compartimento Antonio Mazzeo, il direttore amministrativo Roberto
Troccoli, il funzionario Nicola Cenci e l’imprenditore Francesco Mele. I
magistrati fiorentinini hanno ipotizzato il reato di corruzione
riguardo ad appalti per opere stradali. L’indagine è stata condotta
dalla Polstrada della Toscana e dal Corpo forestale. Ben 70 le
perquisizioni effettuate.
“Tutti
sono corrotti e corruttibili”. E’ quanto dice al telefono
l’imprenditore Francesco Mele, ora ai domiciliari, a un suo
interlocutore. L’intercettazione, come riportato anche dall’Ansa, e’
agli atti dell’inchiesta fiorentina che ha portato all’arresto di
quattro persone con l’accusa di corruzione in appalti di Anas Toscana.
Secondo gli investigatori, l’imprenditore corrompeva i responsabili
toscani di Anas anche con “costosi pranzi e cene”, con biglietti per
gare motociclistiche e con l’assunzione della moglie di uno di loro.
“Fra pranzi e cene, alberghi, viaggi – dice l’imprenditore al telefono –
spendero’ un centinaio, 200 mila euro all’anno…” Secondo gli
investigatori, l’imprenditore cercava di allargare il suo giro di
affari. “La corruzione si allarga”, gli dice un interlocutore al
telefono, e lui risponde: “L’hai capita”. Mele avrebbe avuto mire anche
in Albania. “In Albania – gli dice la fidanzata, riportandogli quando
raccontatole dalla sorella – si puo’ vedere il primo ministro, pero’ ha
detto che ci vuole una bella bustarella” per “questo personaggio che
conosce il tipo che prende la bustarella”. Riguardo le sue mire in Asia,
Mele parla anche di una cena con un onorevole, che gli investigatori
identificano in Paolo Bartolozzi, presidente della commissione
Ue-Kazakhistan. Dagli atti non emerge che l’incontro abbia avuto
seguito. Gli investigatori annotano poi come, commentando i controlli
disposti sugli appalti, Mele dica che “non hanno fatto altro che
aumentare i costi di produzione, perche’ la corruzione e’ rimasta, anzi
e’ aumentata perche’ se c’e’ il controllo del terzo, deve mangia’”.
La
Lega Nord – con un’interrogazione urgente – ha chiesto al Presidente
Enrico Rossi di riferire in Consiglio regionale circa l’intenzione di
costituirsi parte civile in un eventuale procedimento giudiziario a
carico di ANAS e degli altri soggetti coinvolti nell’inchiesta. La Lega
Nord chiede altresì a Rossi di dare mandato all’Avvocatura regionale per
tutelare la comunità toscana. I Consiglieri leghisti ritengono infatti,
si legge nell’interrogazione presentata: “che eventuali tangenti
incassate da Anas, determinando un aumento del costo di opere ed
interventi, abbiano potuto comportare un aumento dei pedaggi a carico
degli utenti.” “Vogliamo sapere- proseguono dalla Lega Nord- quali opere
siano state realizzate da – e con – Anas sul territorio regionale e se
Regione Toscana abbia compartecipato al finanziamento delle stesse”. “Il
Gruppo Lega Nord in regione, si attiverà con tutti i suoi mezzi a
disposizione, affinché l’intera verità sulla vicenda venga rapidamente a
galla.”
FIRENZE
– Quattro le persone finite agli arresti domiciliari nell’ambito di
un’inchiesta della Procura di Firenze su vertici dell’Anas Toscana: il
capo Compartimento Antonio Mazzeo, il direttore amministrativo Roberto
Troccoli, il funzionario Nicola Cenci e l’imprenditore Francesco Mele. I
magistrati fiorentinini hanno ipotizzato il reato di corruzione
riguardo ad appalti per opere stradali. L’indagine è stata condotta
dalla Polstrada della Toscana e dal Corpo forestale. Ben 70 le
perquisizioni effettuate.
“Tutti
sono corrotti e corruttibili”. E’ quanto dice al telefono
l’imprenditore Francesco Mele, ora ai domiciliari, a un suo
interlocutore. L’intercettazione, come riportato anche dall’Ansa, e’
agli atti dell’inchiesta fiorentina che ha portato all’arresto di
quattro persone con l’accusa di corruzione in appalti di Anas Toscana.
Secondo gli investigatori, l’imprenditore corrompeva i responsabili
toscani di Anas anche con “costosi pranzi e cene”, con biglietti per
gare motociclistiche e con l’assunzione della moglie di uno di loro.
“Fra pranzi e cene, alberghi, viaggi – dice l’imprenditore al telefono –
spendero’ un centinaio, 200 mila euro all’anno…” Secondo gli
investigatori, l’imprenditore cercava di allargare il suo giro di
affari. “La corruzione si allarga”, gli dice un interlocutore al
telefono, e lui risponde: “L’hai capita”. Mele avrebbe avuto mire anche
in Albania. “In Albania – gli dice la fidanzata, riportandogli quando
raccontatole dalla sorella – si puo’ vedere il primo ministro, pero’ ha
detto che ci vuole una bella bustarella” per “questo personaggio che
conosce il tipo che prende la bustarella”. Riguardo le sue mire in Asia,
Mele parla anche di una cena con un onorevole, che gli investigatori
identificano in Paolo Bartolozzi, presidente della commissione
Ue-Kazakhistan. Dagli atti non emerge che l’incontro abbia avuto
seguito. Gli investigatori annotano poi come, commentando i controlli
disposti sugli appalti, Mele dica che “non hanno fatto altro che
aumentare i costi di produzione, perche’ la corruzione e’ rimasta, anzi
e’ aumentata perche’ se c’e’ il controllo del terzo, deve mangia’”.
La
Lega Nord – con un’interrogazione urgente – ha chiesto al Presidente
Enrico Rossi di riferire in Consiglio regionale circa l’intenzione di
costituirsi parte civile in un eventuale procedimento giudiziario a
carico di ANAS e degli altri soggetti coinvolti nell’inchiesta. La Lega
Nord chiede altresì a Rossi di dare mandato all’Avvocatura regionale per
tutelare la comunità toscana. I Consiglieri leghisti ritengono infatti,
si legge nell’interrogazione presentata: “che eventuali tangenti
incassate da Anas, determinando un aumento del costo di opere ed
interventi, abbiano potuto comportare un aumento dei pedaggi a carico
degli utenti.” “Vogliamo sapere- proseguono dalla Lega Nord- quali opere
siano state realizzate da – e con – Anas sul territorio regionale e se
Regione Toscana abbia compartecipato al finanziamento delle stesse”. “Il
Gruppo Lega Nord in regione, si attiverà con tutti i suoi mezzi a
disposizione, affinché l’intera verità sulla vicenda venga rapidamente a
galla.”
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