Grandi
opere, l’intercettazione sul caso Agrigento: “I soldi dell’impresa
tornano all’Anas da qualche parte, sono le solite porcate” A casa di
Perotti trovata una lettera su carta intestata del ministro: “Lotti,
sblocca questi lavori”
ROMA . Maurizio Lupi non è più ministro delle Infrastrutture. Ma forse non lo è mai davvero stato. Lunedì a casa di Stefano Perrotti,
l’asso pigliatutto da 15 anni delle direzioni dei lavori pubblici più
ricchi, è stata trovata una bozza di lettera indirizzata a Luca Lotti della
presidenza del Consiglio, su carta intestata del ministro, nella quale
si sollecitava lo sblocco dei fondi per le Grandi Opere strategiche.
Quelle che stavano a cuore, innanzitutto, non al Paese ma a Ercole Incalza e, appunto, al suo socio di fatto, Perrotti. Maurizio Lupi,
insomma, ci metteva la faccia e l’abito. La sostanza — fosse il
programma dell’Ncd, la risposta a una interpellanza parlamentare o,
appunto, lo sblocco di fondi — era faccenda di cui si occupavano i veri
padroni delle Grandi Opere. Che in trent’anni sono sempre stati gli
stessi.
È
storia di qualche settimana fa. Delle informative del febbraio scorso
del Ros dei carabinieri. Di un passato che non passa, di cognomi antichi
e zombie della Prima Repubblica. Signorile, Trane, Li Calzi, Pacini Battaglia. E storia, anche, di Anas, del «giro di mazzette» per il viadotto Scorciavacche crollato sulla Palermo-Agrigento.
IL RITORNO DI SIGNORILE
Scrivono gli investigatori: «L’ex parlamentare socialista Claudio Signorile, come
ministro dei Trasporti dal 1983 al 1987, ha avviato il progetto
dell’Alta Velocità. Nel 1999 la Procura di Roma mandava a giudizio
(conclusosi in primo grado per intervenuta prescrizione) per concorso in
corruzione Rocco Trane, Claudio Signorile, Pierfrancesco Pacini Battaglia, Lorenzo Necci, Ercole Incalza ». Ebbene, cosa ne è, 15 anni dopo, di questi padri dell’Alta Velocità?
Ancora il Ros: «L’ex ministro Claudio Signorile e il figlio Jacopo, per vicende riguardati appalti pubblici, sono tuttora in rapporti, sia con Incalza che con Stefano Perotti ». Jacopo Signorile dirige la “Profert”, società di engineering ferroviario e stradale di cui è amministratore unico il padre, Claudio. E tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, quando per altro Incalza è formalmente ormai fuori dal dificio. castero delle Infrastrutture, traffica per entrare insieme a Perotti nella direzione dei lavori per la realizzazione dell’autostrada Roma- Latina (2,8 miliardi di euro).
L’opera ha l’odore dell’affare in famiglia e non più tardi del novembre scorso l’Authority Anticorruzione guidata da Cantone
raccoglie i rilievi sollevati dai costruttori di Roma e segnala
anomalie per un’evidente limitazione della concorrenza tra imprese. Ma i
due non mollano. Il 22 gennaio scorso Claudio Signorile chiama Incalza con il tono non solo di chi ha una vecchia consuetudine, ma faccende in piedi di cui occuparsi. «Ercole… è Claudio
…(ride)… Sei un fetente perché ti sei completamente inabissato (ride)
». L’ex ministro fissa una cena per il 27 gennaio, in via Alessandria, a
Roma, alle spalle del Ministero delle Infrastrutture, nel ristorante
che, per cabala o ironia, evoca evangeliche “divisioni” e porta il nome
di “ Pani e Pesci”. E non è un pasto conviviale. Si discute di appalti.
L’ANAS E LE TANGENTI
C’è di più. Lavorando sui Signorile e aprendo la scatola “Profert”, il Ros incrocia la società “Intercons”, che la partecipa e di cui è stato amministratore Claudio Bucci.
L’uomo è poi diventato responsabile per le costruzioni dell’Anas in
Sicilia e nelle intercettazioni viene definito «il capro espiatorio »
per il crollo, a Capodanno, del viadotto sulla Palermo-Agrigento
inaugurato sette giorni prima. Ebbene, nel pozzo degli ascolti che apre
il capitolo Anas, viene catturata una frase “piena di senso”. La scandisce Salvatore Adorisio, ad della Green Field System, la società di Incalza e Perotti. Dice Adorisio: «Hanno
anticipato la consegna del viadotto di tre mesi così l’impresa e i
dirigenti prendevano il premio. E quindi hanno fatto ‘sta porcata e
senza collaudo…. Non si capisce l’emergenza quale era. Anche perché lì
gli hanno detto di fare così… Era più che ovvio perché c’era un giro di
bustarelle che fa paura… E’ ovvio che i soldi che prende l’impresa
ritornano in Anas da qualche parte. Sono le solite porcate».
PACINI E TRANE
Del resto, solo i gonzi sembrano ignorare che, uscito il 31 dicembre del 2014 dalla porta del ministero, Ercole Incalza ne è rientrato dalla finestra, sistemandosi con il suo braccio destro Sandro Pacella
in un ufficio da consulente che, coincidenza, è in piazza della Croce
Rossa, sede delle Ferrovie dello Stato. E portandosi dietro — come
mormora al telefono un altro suo spicciafaccende — «la borsetta… quella
rossa con tutti i codici segreti». Già, il Grande Mandarino, ancora un
mese fa, non solo non ha mollato (il ministro Lupi
lo chiama di continuo), ma non ha intenzione di farlo, utilizzando come
schermo la Green Field System. Non stupisce così che, proprio con Perotti, si materializzi un altro fantasma della Prima Repubblica, Francesco Pacini Battaglia,
interessato a un incontro. A Roma o in quel di Bientina, dove “Chicchi”
risiede. Né è una coincidenza che il consulente legale con cui Perotti
cerca di vincere l’arbitrato da 50 milioni di euro con Fiat per la
tratta Alta Velocità Firenze-Bologna (quella per la quale ne hanno già
incassati 70 «per non fare un cazzo», come dicono ridendo al telefono)
sia Pasquale Trane. Figlio di Rocco, scomparso il 2012 a Rimini. Coincidenza, durante un meeting di Cl. Che, fino a ieri, aveva un ministro. Maurizio Lupi.
fonte articolo: La Repubblica di Sabato 21 Marzo 2015 - Articolo di CARLO BONINI e FABIO TONACCI http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/03/21/dietro-il-viadotto-crollato-mazzette-da-paura1511.html?ref=search
Fonte Immagine invece qui: http://www.dirittiglobali.it/2015/03/dietro-il-viadotto-crollato-mazzette-da-paura/
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dell'inchiesta siamo citati in tre paginette ma non ci sono fatti
corruttivi. Noi lo applichiamo da anni: tuteliamo chi denuncia e
controlliamo le segnalazioni anonime" .....................
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