La relazione dell'Arpa sull'incidente dell'8 agosto
Il dispositivo di monitoraggio delle diossine della linea 2 si
sarebbe disattivato in ritardo, captando le emissioni della prima
mezz'ora dell'incidente
Diossine
più di 400 volte oltre la norma. I primi dati sulla nube tossica uscita
dal camino dell'inceneritore di A2A la mattina dell'8 agosto sembrano
confermare i timori sulla gravità dell'incidente, causato da un calo di
tensione sulla linea elettrica. Si tratta di un dato quasi «rubato»,
finito per caso nei campionatori.
I dispositivi di monitoraggio delle
diossine delle linee 1 e 3, infatti, si sono spenti nel momento
dell'incidente, riportando a fine mese valori «normali» di diossina.
Quello della linea 2 invece si sarebbe disattivato in ritardo,
captando le emissioni della prima mezz'ora dell'incidente, proprio il
momento in cui la nube nera si alzava sulla città: il valore di 0,21
nanogrammi per metrocubo supera oltre 400 volte quello dichiarato
normalmente dall'impianto. Ma a pesare sono soprattutto i dati che non
ci sono. I campionatori in continuo delle emissioni di diossine infatti
«consentivano le rilevazioni - scrive l'Arpa nella relazione inviata al
magistrato - solo nei periodi di normale funzionamento dell'impianto»:
erano stati impostati da A2A per spegnersi in caso d'incidente. Così
mancano i valori completi sugli inquinanti più pericolosi. Un «disguido
procedurale» secondo l'azienda. Una grave irregolarità invece per
l'Arpa, che ha prescritto la loro immediata messa a norma. A2A inoltre
non avrebbe mai comunicato alle autorità la «messa a regime» dei
campionatori, che devono essere controllati e validati.
Andrea Tornago
Fonte:
http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_ottobre_13/20121013BRE05_16-2112237019093.shtml
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