A che punto siamo con la
costruzione dell’inceneritore di Selvapiana?
L’interrogativo
è d’obbligo perché non se ne sente parlare da molto tempo. Che sia stata riconosciuta l’inutilità
dell’opera? Che l’alto rischio per il territorio e per la comunità della
Valdisieve abbia convinto le
amministrazioni a rinunciare al progetto?
Purtroppo
le cose non stanno così.
La
costruzione dell’inceneritore di Selvapiana, tra istituzioni compiacenti e tempestive
modifiche ad hoc della legge regionale sul “rischio idraulico”, ha superato tutti gli ostacoli previsti dalla procedura.
Definitiva è invece la rinuncia alla
costruzione dell’inceneritore di Testi: l’opposizione dei cittadini, sostenuta dal
sindaco e dall’amministrazione, è stata decisiva per scongiurare un impianto
così pericoloso per la popolazione.
Come
comitato e associazioni Valdisieve e Vivere in Valdisieve, convinti che occorra un impegno preciso da parte dei
cittadini per modificare lo stato delle cose, abbiamo continuato a fare
informazione negli incontri organizzati nei mesi scorsi: oltre a
documentare con il film “Sporchi da morire” il rischio sanitario che incombe sulle aree
dove sono attivi impianti di incenerimento, abbiamo presentato un piano alternativo al
Piano Interprovinciale e lo abbiamo chiamato Alterpiano, frutto della collaborazione con il Coordinamento dei
comitati di Ato Toscana Centro.
La nostra proposta sul ciclo dei rifiuti prevede: la
riduzione dei rifiuti, il recupero e il riciclo della materia; si differenzia dal piano proposto dalla
Provincia principalmente per questi
punti fondamentali:
1) gestione dei
rifiuti senza inceneritori
2) creazione dei “distretti del riutilizzo e del
riciclaggio”
3) creazione di
nuovi posti-lavoro
4) nessuno
spreco di acqua
5) sostanziale
diminuzione della TIA
Purtroppo gli interessi che stanno dietro agli inceneritori sono troppo appetibili per le amministrazioni che
perciò restano arroccate sulle loro
posizioni.
Il
presidente della Aer Impianti Srl,
ex sindaco di Pelago ed ora anche
Coordinatore del PD per il Valdarno e Valdisieve per esempio, in
occasione della presentazione di una
fabbrica a zero emissioni che nascerà nel comune di Pontassieve, in sala
del Comune stesso, è arrivato a definire sostanzialmente la raccolta differenziata un grande bluff,
"...siamo ancora al tempo della
raccolta, non del riciclo; montagne di carta e di plastica frutto
della raccolta differenziata e porta a porta stazionano in attesa di un loro utilizzo o smaltimento.."
poichè niente, in mancanza di una filiera adeguata, si ricicla e niente
si recupera.
A suo dire "...i comuni ricicloni sono nient'altro che racCoglioni..."
Questa è un’
affermazione di notevole gravità, frutto di analfabetismo ambientale, dato che
le già blande normative nazionali vorrebbero la raccolta differenziata al 65% entro il 2012
Ma chi, se non la società di gestione Aer Spa e le Amministrazioni devono
occuparsi di utilizzare al meglio il materiale che, una volta differenziato,
rappresenta una grande risorsa per la comunità?
Ancora
una volta chiediamo un incontro con gli
amministratori per un confronto su una gestione dei rifiuti che non sia
nociva per i cittadini e il territorio.
Rivolgiamo un appello a tutti i cittadini
della Valdisieve perché si facciano sentire affinché anche il progetto di
Selvapiana sia definitivamente abbandonato come è successo per quello di Testi.
Pontassieve, 18 Ottobre 2012
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