"Per anni Iren
Spa, con l’avallo del presidente della Provincia Bernazzoli (Pd) e dei
sindaci del Comune di Parma Ubaldi e Vignali (Udc - Forza Italia - Pdl) ha
negato la divulgazione del Piano Economico e Finanziario
dell’inceneritore di Parma. Eppure una delibera del Consiglio Comunale
di Parma del 31/03/2006 parlava di “riconoscere ai cittadini il diritto di
accesso a tutti gli atti riguardanti il termovalorizzatore”. Anni di
silenzio, casualmente, sono finiti con la vittoria del MoVimento 5 Stelle e di
Federico Pizzarotti. Il Piano è stato pubblicato dalla testata Parmadaily.it (in cambio
al direttore sono subito arrivate minacce). Nel Piano è scritta chiaramente la
durata di funzionamento dell’impianto: 20 anni!!! Altro che
“soluzione temporanea” come blatera il Pd. 20 anni di fumi e veleni pagati dai
cittadini con tariffe altissime. Gli altri Comuni della
provincia di Parma lo sapevano? In tutti questi anni i sostenitori
dell’inceneritore, in primis Pd e Pdl, hanno promesso “tariffe più basse con
l’inceneritore”. Una bugia colossale. Dal 2013 al 2032 , se si attiverà
l’inceneritore, che i cittadini di Parma ed il Comune non
vogliono, si pagherà per lo smaltimento dei rifiuti 168
euro/tonnellata (+ inflazione). Comparando i costi di smaltimento si
capisce che il conto sarà salatissimo. A Reggio Emilia si
pagheranno 140 euro/ton con la costruzione del Trattamento Meccanico Biologico
(fonte assessore provinciale all'ambiente Mirko Tutino) al posto
dell’inceneritore cancellato anche per le lotte del Blog e del M5S. A Piacenza
si pagano 117 euro/ton. A Napoli 109 euro/t per smaltirli in Olanda. A Torino,
nell’inutile e dannoso inceneritore TRM Gerbido, si pagheranno 97 euro/ton. Ci
sono altri punti non chiari nel Piano.
E’ previsto che per 20 anni verranno
bruciate 108.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati
all'anno. E se la raccolta differenziata aumenta? Si prenderanno rifiuti
da fuori provincia di Parma? Ma non si prometteva il contrario? Ecco
dimostrato come gli inceneritori blocchino la raccolta differenziata e la
riduzione dei rifiuti durante il loro funzionamento. E chi ha la responsabilità
di controllare le tariffe di Iren? Con quali studi di mercato
Iren ha attestato la conformità dei costi? In quali tasche vanno a finire i
soldi dei parmigiani? Il Consiglio Comunale e la Giunta di Parma hanno già votato atti per avviare le alternative
all’inceneritore. Iren, che continua a fregarsene del volere dei cittadini e del
Comune di Parma, quarto azionista pubblico, sarà chiamata a far
chiarezza in consiglio comunale in diretta web sui costi assurdi
richiesti.Federico Pizzarotti e l'assessore all’ambiente Folli, hanno annunciato per fine anno l'attivazione nel centro storico del porta a porta sull'organico e per il 2013 l'estensione totale della differenziata spinta in tutta la città. Al tempo stesso ha richiesto di rivedere il Piano Provinciale dei Rifiuti con i Comuni parmensi per puntare su Rifiuti Zero. Gli altri Comuni di Parma sono mai stati messi a conoscenza del piano e dei costi da parte della Provincia? Sanno delle alternative meno costose e non dannose per l’ambiente di Reggio Emilia?
Intanto il super esperto nei maggiori processi ambientali d’Italia, l’ingegner Paolo Rabitti, sta passando al setaccio le carte dell’inceneritore.
Se democrazia e ruolo delle amministrazioni pubbliche hanno un senso, Iren dovrebbe immediatamente fermare la costruzione dell’impianto e iniziare le trattative per smontarlo e rivendere varie parti sul mercato (operazioni già attuate con vecchi inceneritori olandesi chiusi, smontati e rivenduti). Allo stesso tempo le altre istituzioni del parmense dovrebbero rivedere il Piano Provinciale Gestione Rifiuti, come proposto dal Comune di Parma riconvertendo il cantiere in un Centro riciclo e trattamento “a freddo”, come quello che nascerà nella vicina Reggio Emilia." Matteo Incerti, MoVimento 5 Stelle
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