VALORIZZARE DIFENDERE SALVAGUARDARE LA VAL DI SIEVE

L' Associazione Valdisieve persegue le finalità di tutelare l'ambiente, il paesaggio, la salute, i beni culturali, il corretto assetto urbanistico, la qualità della vita e la preservazione dei luoghi da ogni forma d'inquinamento, nell'ambito territoriale dei comuni della Valdisieve e limitrofi.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

CALENDARIO

venerdì 15 novembre 2024

ITALIA NOSTRA: La Legge Marson compie dieci anni.


La Legge Marson compie dieci anni: un testo autenticamente innovativo in una Toscana dove c’è ancora troppo cemento.

Commento del Prof. Gian Franco Cartei pubblicato sul Corriere F.no del 10 novembre 2024

"Il 10 novembre ricorreva il decennale della legge toscana sul governo del territorio, meglio nota come legge Marson, dal nome dell’assessore regionale della Giunta presieduta da Enrico Rossi.
All’epoca della sua approvazione fu una legge profondamente innovativa sul piano nazionale. 
Introdusse, infatti, una prospettiva nuova rispetto ai canoni della vecchia urbanistica: pose al centro la nozione di patrimonio territoriale; promosse la conservazione delle risorse naturali; privilegiò il riuso del suolo già urbanizzato; valorizzò il principio della partecipazione al processo urbanistico. E non ultimo scalfì il dogma, all’epoca sacralizzato, della autonomia dei Comuni nelle scelte urbanistiche. Il compendio di tutto questo fu il contrasto al consumo di suolo agronaturale che soprattutto in quegli anni, anche in Toscana correva sulla spinta di interessi troppo spesso speculativi". ( Leggi Tutto)

FONTE ITALIA NOSTRA https://italianostrafirenze.wordpress.com/2024/11/12/la-legge-marson-compie-dieci-anni-un-testo-autenticamente-innovativo-in-una-toscana-dove-ce-ancora-troppo-cemento/#like-31621


INCENERITORI: NON NE PARLIAMO PIU'

In questi giorni abbiamo voltato 2 pagine

📖📖 Finalmente.
❌Inceneritore di Firenze Case Passerini = Caso Chiuso
🎯🏆 2 Importanti vittorie contro il trattamento termico dei rifiuti nei nostri territori dove sono ancora attivi gli inceneritori di:
🏭 Poggibonsi
🏭 Arezzo - San Zeno
🏭 Pistoia - Montale
🚶🏽‍♂️🚶‍♀️ Come Movimenti, Comitati, Associazioni e Comuni Rifiuti Zero abbiamo fatto molta strada in questi anni; ottenendo vittorie importanti e non scontate contro un sistema di potere apparentemente ben oliato e invincibile che connette politica, grandi imprese e troppo spesso la stessa criminalità organizzata.
💪🏻🛣️C'è ancora tanta strada da percorrere, animo!
non ci siamo mai fermati e ripartiamo tutti/e dalla Manifestazione Regionale di Pontedera ⤵️ https://www.facebook.com/pianacontronocivita/posts/pfbid031LTiGpXnYJ8o2nTL7uzdWfiuwgzNzmKAxChYvTRFZHHojvvGWrzdFMau7M6jVrGFl?locale=it_IT
🫱🏼‍🫲🏽♻️ con le sue connessioni, i suoi obiettivi, la sua critica al GreeenWashing ed ai "nuovi inceneritori" mascherati da nuovi combustori, gassificatori, bioraffinerie⤵️ https://www.facebook.com/pianacontronocivita/posts/pfbid031LTiGpXnYJ8o2nTL7uzdWfiuwgzNzmKAxChYvTRFZHHojvvGWrzdFMau7M6jVrGFl?locale=it_IT


giovedì 14 novembre 2024

COALIZI0NE TESS: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE GIANI PER BLOCCARE I LAVORI DELL’IMPIANTO EOLICO MONTE GIOGO

 DAL SITO DI ITALIA NOSTRA: https://italianostrafirenze.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/11/lettera-aperta-alla-presidenza-regione-toscana_9novembre24.pdf 

Pubblichiamo la lettera che la coalizione TESS ( Transizione Energetica Senza Speculazione) di cui fa parte anche Italia Nostra Firenze, ha inviato al Presidente Giani, in merito all'impianto eolico industriale del Monte Giogo di Villore.

"Con la presente si chiede l’immediata sospensione dei lavori per l’impianto industriale eolico sul
crinale Monte Giogo di Villore-Corella, a causa di criticità palesi e sempre più rischiose per
l’ambiente, il territorio e le persone che lo abitano. Questa lettera ha lo scopo di togliere ogni alibi alle Istituzioni, e alle persone che le rappresentano, perché non dicano un giorno: Noi non sapevamo. 
Di fronte ai sempre più numerosi disastri idrogeologici, spesso provocati da scriteriati interventi umani, c’è bisogno di assunzione di responsabilità. Riteniamo che la politica non debba dare l’impressione di essere incaricata solo di sottoscrivere a occhi chiusi decisioni prese altrove".( leggi Tutto).

Lo scempio in atto sul crinale Mugellano. 

Lettera Aperta sul RIUSO

Destinatari: Gentili Sindaci – Gentili Assessori all’Ambiente – Gentili Presidenti dei Consigli Comunali, con preghiera di estendere la presente a tutti i membri del Consiglio Comunale dei Comuni di Pontassieve, Rufina, Pelago, Londa, Dicomano, San Godenzo – Gentili membri dell’Osservatorio Rifiuti Zero del Comune di Pontassieve, per tramite della Responsabile del Settore 5 Tutela ambientale, sostenibilità e ciclo dei rifiuti – Gentile Direttore di AER SPA

E per conoscenza: al Direttore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero – Alle associazioni del territorio della Valdisieve – Alla stampa – Ai social.

Le volontarie e i volontari del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa e dell’Associazione RifO’ che lo gestisce, forti dell’esperienza accumulata nel tempo, intendono attirare la vostra attenzione su quanto segue:

Il Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa compirà, il prossimo 16 novembre, 5 anni. Sono stati 5 anni molto intensi, di impegno, di apprendimenti, di contatti, di rapporti umani ricchi e produttivi. In questi 5 anni abbiamo imparato che la pratica del riuso e della riparazione sono importanti nel nostro, come in ogni territorio, e sarebbe fondamentale praticarla su più larga scala.

Perché il centro del riuso:

  • intercetta una grande quantità di beni recuperabili; questo risparmia energia, emissioni e produzione di rifiuti, con tutte le positive conseguenze del caso. Il nostro piccolo laboratorio ripara e rimette in circolo un gran numero di AEE che diventerebbero RAEE senza quell’intervento. Risparmia alla discarica circa 4 tonnellate di beni ogni anno. Ma conosciamo le cifre ben più alte che i Centri di Riuso più grandi possono generare. In generale in Italia, secondo il Rapporto Nazionale sul Riutilizzo 2024, a cura dell’Osservatorio del Riutilizzo, sono circa 600.000 le tonnellate di beni che ogni anno potrebbero essere salvati dallo smaltimento. Lo stesso Rapporto afferma, che dati i dodici anni intercorsi tra la programmata e l’effettiva uscita del Decreto sulla materia (DM 119 del 10(07/23), sono stati sprecati 7 milioni di tonnellate di beni ancora utilizzabili. Ricordiamo che le più recenti disposizioni europee, in particolare sul reperimento delle materie prime critiche, sulla preparazione al riutilizzo e sul diritto alla riparazione, vanno fortemente in questa direzione e stanno impegnando gli Stati Membri a legiferare e le Amministrazioni Locali a organizzarsi per raggiungere i relativi obiettivi;
  • crea un nucleo importante di coscienza civica nel territorio: si è visto che dove esistono i centri di riuso la popolazione è anche più attenta alle pratiche di raccolta differenziata e di decoro dell’ambiente. Questo lo possiamo toccare con mano, anche se non siamo in grado di quantificarlo statisticamente: le persone che ci frequentano sono portate a elaborare e a trasferire alla propria vita quotidiana e ad altre persone, le informazioni e le riflessioni che la pratica del riuso genera;
  • crea occasioni di economia e di posti di lavoro: il nostro centro è molto piccolo e apre solo 7 ore a settimana ma è fortemente in attivo con i propri bilanci. Possiamo calcolare facilmente che un centro grande e attrezzato, aperto ogni giorno, potrebbe dare un reddito a più persone;
  • crea occasione di impiego anche a persone svantaggiate, che trovano nel riuso e nella riparazione, spesso gestiti da associazioni o cooperative, l’ambiente giusto per sviluppare capacità non sempre evidenti;
  • é un punto di incontro, dove la varietà delle merci esposte, la loro svariata provenienza ed eterogeneità, è uno stimolo importante alla creatività. Il Laboratorio di Londa riceve infiniti suggerimenti, stimoli, proposte dai suoi visitatori, e noi, volontarie e volontari, ci rendiamo conto di quanti talenti sono pronti a essere utilizzati e quanto la piccola dimensione del centro che gestiamo non consenta di valorizzarli;
  • è un punto di grande attrazione per il centro abitato che lo ospita.
    Tutto ciò detto, sapendo bene che la nostra, fin dall’inizio, voleva essere un’esperienza “pilota” riteniamo che dopo 5 anni possiamo trarre alcune importanti deduzioni e conseguentemente rivolgere agli amministratori locali un appello:

La nostra è un’esperienza positiva, che è andata crescendo, nel numero di beni salvati, di persone che ci frequentano, di buoni rapporti intrecciati, di reti di relazioni create e di radicamento nel territorio. Ma scontiamo la frustrazione, che spesso avvertiamo, di non avere la dimensione per intercettare l’enorme quantità di beni che si potrebbero salvare e ridistribuire con locali, personale e organizzazione adeguata. Le richieste che noi non possiamo evadere sono innumerevoli e riguardano una grande quantità di beni dismessi da privati e aziende. Purtroppo né la pubblicazione sui social, né il nostro personale impegno a mettere insieme offerte e bisogni, sono sufficienti a rendere disponibili i beni in buone condizioni che potrebbero avere una seconda vita.

Di qui l’appello: i comuni, tutti insieme, e il gestore dei rifiuti, dovrebbero porsi l’obiettivo di un grande centro di riuso e di riparazione, adeguato ai bisogni del territorio, come del resto richiedono le normative europee e nazionali, gestito da una cooperativa sociale, in sinergia con le associazioni del territorio, o da chi gli amministratori riterranno più opportuno. Dovrebbero inoltre creare le condizioni per favorire l’apertura di centri per la Preparazione al Riutilizzo ai sensi del DM 119 del 10/07/23. Gli esempi a cui ispirarsi sono tanti e di grande successo, in tutta Italia, disponibili a mettere in comune la loro competenza.

Le Volontarie e i Volontari del Laboratorio di Londa sono a disposizione per condividere la loro esperienza, in qualsiasi momento.

I Volontari e le Volontarie del Laboratorio di Londa
La presidente dell’Associazione RifO’ Olivia Santavenere

Londa 4 novembre 2024
https://www.facebook.com/labriusolonda
laboratorioriparazioneriusolonda.blogspot.com

FONTE: https://valdisieveintransizione.org/notizia/lettera-aperta-sul-riuso/ 

martedì 18 giugno 2024

LIPU: La Nature Restoration Law è stata approvata. Lipu: "Speranza concreta per la natura e il futuro dell'Europa"

fonte video qui
Il Regolamento approvato è un programma senza precedenti: ora al lavoro per la grande impresa di attuazione

"Rammarica la posizione contraria dell'Italia, ma i governi sono più piccoli del disegno ecologico che dobbiamo realizzare. Ora al lavoro per la grande impresa di attuazione".

"Un giorno eccezionale per la natura, le istituzioni e i cittadini europei. La Nature Restoration Law è un provvedimento che può davvero cambiare il futuro".

Lo dichiara la Lipu-BirdLife Italia al termine della seduta di oggi del Consiglio ambientale dell'Ue che ha definitivamente approvato la legge europea (o regolamento) per il ripristino della natura.

Quando tutto sembrava compromesso a causa della sopraggiunta opposizione dell'Ungheria, i ministri dell'Ambiente dell'Unione europea si sono espressi a favore della Restoration Law garantendo la maggioranza qualificata necessaria all'approvazione definitiva del regolamento per il ripristino degli habitat del territorio europeo. 20 i voti a favore, un astenuto e 6 voti contro, tra cui l'Italia, che ha purtroppo confermato la sua opposizione alla legge nonostante le modifiche di compromesso adottate. Si è dunque chiuso il lunghissimo iter legislativo, passato da due voti in Parlamento e dagli accordi del Trilogo (il consesso che mette assieme la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Ue), che hanno dato al regolamento la sua forma definitiva.

La nuova legge prevede il ripristino di almeno il 30% degli habitat europei minacciati entro il 2030, di almeno il 60% entro il 2040 e di almeno il 90% entro il 2050. Le opere previste dal regolamento riguarderanno zone umide, fiumi, coste, mare, praterie, boschi, ambienti agricoli, verde urbano, con un programma di ripristino della natura europea tanto imponente quanto necessario.

“Siamo di fronte a un evento davvero senza precedenti per l'opera di conservazione della biodiversità europea - dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu-BirdLife Italia - che apre un orizzonte di speranza concreta per la natura, il clima, il benessere delle società umane. Il ringraziamento della Lipu va ai suoi attivisti, a BirdLife International, alle istituzioni europee che hanno lavorato intensamente, ai milioni di cittadini italiani ed europei che hanno sostenuto questa azione e a tutte le associazioni ambientaliste, la cui prova di forza e intelligenza è stata decisiva anche grazie alla campagna #RestoreNature #WeAreNature.

“Questo è un giorno davvero eccezionale per la biodiversità – conclude il presidente della Lipu - Ora al lavoro per dare attuazione alla legge e nuova speranza alla natura”

Lunedì, 17 Giugno 2024 12:05

venerdì 14 giugno 2024

ITALIA NOSTRA FIRENZE sul procedimento di VIA della SS67 Lotto 2A e 2B condivide le osservazioni di Vivere in Valdisieve

Il Presidente di ITALIA NOSTRA APS sezione di Firenze LEONARDO ROMBAI, che hanno condiviso le Osservazioni dell'Associazione "Vivere in Valdisieve".


1 Osservazioni Associazione "Vivere in Valdisieve"

DAL GRIG un sostegno al procedimento in corso sulla S.S. n. 67 “Tosco – Romagnola”, il progetto di adeguamento va sottoposto a procedura di VIA nella sua integrità.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), su segnalazione dell’Associazione Vivere in Val di Sieve, ha inoltrato (13 giugno 2024) uno specifico atto di intervento con “osservazioni” nel procedimento di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di adeguamento di un tratto di 3 chilometri della S.S. n. 67 “Tosco-Romagnola” da parte di ANAS s.p.a.

Per giurisprudenza comunitaria e nazionale, qualsiasi progetto – compreso quello in questione – deve essere considerato nella sua unitarietà (con eventuali opere connesse) e cumulativamente, comprendendo le opere già esistenti ovvero rientranti in diversi progetti, al fine di valutare l’impatto complessivo sull’ambiente e sulle relative componenti.

In questo caso, il procedimento di V.I.A. riguarda, invece, tunnel e viadotti per un tratto di soli 3 chilometri (variante di Rufina, lotto 2A – 2B) nei Comuni di Rufina e Pontassieve, presso la collina di Montebonello, in una zona ricca di vegetazione, coltivazioni (vigneti), dove sono presenti il vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e ben tre aree rientranti nella Rete Natura 2000 (i SIC Vallombrosa e Bosco S. Antonio”, “Foreste a Alto Bacino dell’Arno”, “Poggio Ripanera e S. Brigida”).

Non risulta nemmeno presa in adeguata considerazione la c.d. alternativa zero, come invece richiede l’art. 22 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i. (Testo unico sull’ambiente).

Il GrIG auspica una dichiarazione di non compatibilità ambientale per le riscontrate carenze.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)


1 Osservazioni Associazione "Vivere in Valdisieve"

2 Ulteriori osservazioni Associazione "Vivere in Valdisieve"

martedì 4 giugno 2024

OSSERVAZIONI procedimento VIA E VINCA sul progetto SS 67 “Tosco Romagnola” per i lavori di adeguamento del tratto tra la località S. Francesco in Comune di Pelago e l’abitato di Dicomano. Variante di Rufina (FI). Lotto 2A - 2B.

Riportiamo l'informativa di Associazione "Vivere in Valdsieve" che ci è arrivata tramite MAIL


Abbiamo inviato Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica Direzione Generale Valutazioni Ambientali le OSSERVAZIONI relative al progetto SS 67 “Tosco Romagnola” per i lavori di adeguamento del tratto tra la località S. Francesco in Comune di Pelago e l’abitato di Dicomano. Variante di Rufina (FI). Lotto 2A - 2B (che come volevasi dimostrare, sono inerenti solo al tratto di Montebonello, tutto il resto del progetto da Stentatoio a Dicomano, non è stato considerato). 

CHIUNQUE volesse farle proprie, può inoltrare il pdf (scaricandolo QUI) tramite PEC: va@pec.mite.gov.it  oppure con SPID o CIE accedendo da questo portale, cliccando QUI. (l'oggetto lo trovate in basso).

ENTRO IL 14 GIUGNO 2024

Oppure tramite

 FAX FAX (+39) 0657223040

Posta POSTA via Cristoforo Colombo 44, 00147 Roma

Buona lettura e grazie se vorrete condividerle.

Associazione "Vivere in Valdisieve"

Oggetto da riportare nei campi appositi: Procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, integrato ai sensi dell’art. 10, c.3 del D.Lgs. 152/2006 con la Valutazione di Incidenza di cui all'articolo 5 del D.P.R.357/1997, comprensivo dell’autorizzazione paesaggistica di cui all’art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004 e della Verifica del Piano di Utilizzo delle Terre e Rocce da Scavo, D.P.R. 120/2017, art. 9, per il progetto: SS 67 “Tosco Romagnola” per i lavori di adeguamento del tratto tra la località S. Francesco in Comune di Pelago e l’abitato di Dicomano. Variante di Rufina (FI). Lotto 2A - 2B.

sabato 1 giugno 2024

ADESIONE: Per una Toscana rifiuti zero – Presidio regionale sabato 1 giugno a Pontedera

ASSOCIAZIONE VALDISIEVE HA ADERITO AL PRESIDIO REGIONALE PER UNA TOSCANA A RIFIUTI ZERO. 

Per un percorso che porti ad un incontro di Comuni e comunità rifiuti zero e asociazioni nella seconda metà di giugno e per lanciare una manifestazione regionale in autunno

Sabato 1 Giugno 2024, ore 15.30, a Pontedera, area Green Park (zona stadio)

Per comunicare adesioni scrivere a presidiovaldera@gmail.com 

Promotori: TAT Montefoscoli; Zero Waste Italy; Legambiente Valdera; No Valderavvelenata; Assemblea permanente No Keu.



ADESIONI
- Assemblea La Piana contro le nocività - Presidio No inceneritori No aeroporto
- Associazione Acqua Bene Comune Pistoia e Valdinievole
- Associazione Alleanza Beni Comuni ODV Pistoia
- Associazione Atto Primo Salute Ambiente Cultura (San Gimignano)
- Associazione Bio-Distretto del Montalbano (Carmignano- PO)
- Associazione Eliantus volontari per l'ambiente (Ponsacco - PI)
- Associazione La Rossa (Perignano)
- Associazione Orizzonte Comune (Crespina-Lorenzana)
- Associazione Senza Confini - Lucca
- Associazione VAS - Vita, Ambiente e Salute (Prato)
- Circolo ARCI Il Botteghino - Pontedera
- Circolo ARCI L’Ortaccio - Vicopisano
- Circolo Laudato Si’ - Pontedera Valdera
- Comitato Ambientale di Casale (Prato)
- Comitato Collesalviamo l’Ambiente (Collesalvetti - LI)
- Comitato Rifiuti Zero di Cecina (LI)
- Comitato Trasparenza per Empoli
- Comitato Valdisieve
- Coordinamento provinciale Rifiuti Zero di Livorno
- CUB Toscana
- Forum Toscano Movimenti per l’Acqua ODV
- ForumAmbientalista Toscana
- Grasp-Alterpiana Firenze Prato Pistoia
- IononCISto (Montale, Agliana, Quarrata, Montemurlo)
- Medicina Democratica, Firenze
- Movimento La Libellula (Valle del Serchio)
- Movimento No Base - Pontedera
- Muoviti Toscana! - Firenze
- Obiettivo Periferia (Pistoia)
- Ortocollettivo di Calenzano
- Osservatorio Ambientale Pratese
* Sinistra Italiana - Federazione di Pisa
* Una Città in Comune - Pisa
- USB Pisa


venerdì 31 maggio 2024

Il Comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali liberi invita tutti a dar voce ai crinali Sabato 1° giugno 2024 in Piazza Giotto a Vicchio alle ore 9.30.

 

PER UN’ENERGIA CHE RISPETTI L’AMBIENTE E LE POPOLAZIONI CHE CI VIVONO 

"Non si può salvare il Pianeta danneggiando il paesaggio e la biodiversità". 

Alla luce di questa massima si sono svolti a Roma il 22 maggio scorso gli Stati Generali della Coalizione di Associazioni e Comitati per l'Art. 9 della Costituzione (cioè della tutela del paesaggio) contro l'eolico industriale in zone inidonee. 

Alla presenza di oltre 250 delegati, sono intervenuti Sindaci, Amministratori locali e tantissimi Comitati da ogni parte dello Stivale. La Toscana ha dato il suo contributo con l'adesione di Sindaci, Candidati capilista e Consiglieri delle Liste, provenienti anche dal nostro territorio, il Mugello, tra cui il nostro Comitato. 

Il Comitato per la Tutela del Crinale Mugellano Crinali Liberi (CTCM) è da anni impegnato a proteggere la zona del Monte Giogo di Villore dall’insediamento di un impianto industriale (non parco industriale, iniziamo a chiamare le cose con il loro nome!) di sette mega pale eoliche di 170 metri, alte come due Campanili di Giotto uno sopra l’altro. In generale gli interventi hanno ribadito l'importanza dei Sindaci nella difesa dei territori e delle comunità, con la necessità di chiedere ai partiti una profonda revisione delle politiche per le fonti rinnovabili, abbandonando i progetti di espansione sul territorio di impianti industriali eolici e fotovoltaici a terra in assenza di qualsiasi attenta pianificazione (come nel caso della retromarcia avvenuta rispetto alle pale eoliche di Orbetello). 

Questa la rivendicazione dei territori e delle comunità aggredite, che denunciano i gravi danni economici, sociali e ambientali causati da grandi opere speculative che consumano suolo, abbattono foreste, compromettono i corsi d'acqua, danneggiano produzioni locali, mettono in pericolo gli habitat di specie protette e frammentano ecosistemi naturali che andrebbero conservati e tutelati con la massima cura e attenzione per il futuro delle giovani generazioni. 

Nel caso dell’impianto industriale del Monte Giogo di Villore sussiste l’aggravante di un territorio gravemente fragile sotto il profilo idro-geologico (le alluvioni sul versante emiliano dell’Appennino dovrebbero servire da monito) e per di più sismico (vedi il terremoto del 27 aprile scorso a Barberino del Mugello, e relativo sciame sismico). 

Ultimo elemento, ma non per importanza, è il fatto che le comunità residenti non solo non hanno alcun beneficio reale, neanche sgravi in bolletta, ma piuttosto oneri e disagi di tutti i tipi (tra i quali la ricaduta relativa ai costi di dismissione delle zone industriali, ingentissimi, che cadranno sulle future generazioni. 

Come testimoniato da più parti, I beni privati e pubblici presenti all'arrivo degli impianti industriali eolici si svalutano e i territori, declassati a siti industriali, sono condannati ad un progressivo spopolamento e relativa desertificazione, dando spazio a progetti di dislocazione di discariche: venendo meno il turismo e le attività ad esso legate, si deprimono sia l'economia locale che il tessuto civile e democratico, esposto a forti pressioni, senza che ci siano sgravi o riduzione in bolletta.

Anche in Mugello, in prossimità delle elezioni amministrative, si è chiesto alle forze politiche di dare ai cittadini la possibilità di esprimere con un voto la propria contrarietà alla colonizzazione industriale eolica dell'Appennino tosco romagnolo. 

Duole constatare che proprio a Vicchio, diversamente da Dicomano e da San Godenzo, nei Programmi delle due Liste elettorali non vi è traccia di contrarietà all'impianto industriale eolico Monte Giogo di Villore né alcun riferimento alla difesa dei crinali mugellani, nonostante l’appello reso pubblico dal Comitato, che non ha ricevuto ascolto. 

Pertanto il Comitato Tutela Crinale Mugellano Crinali liberi invita tutti a dar voce ai crinali Sabato 1° giugno 2024 in Piazza Giotto a Vicchio alle ore 9.30. CHI DIFENDE L’APPENNINO, AMA IL FUTURO DEL MUGELLO. 

Comitato per la Tutela del Crinale Mugellano - Crinali Liberi

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INTERESSANTE A PROPOSITO UN DOCUMENTO DOCUMENTO CHE CI E' ARRIVATO DA ROMA!!!!

MERITA LEGGERSELO!

https://drive.google.com/file/d/1dUU1tXTA4-15EZmNZ-4scGuBaaBdpyWA/view?usp=sharing


CGIL: Referendum Popolari 2025

giovedì 11 aprile 2024

Considerazioni ulteriori in vista della 3° Conferenza dei Servizi per realizzazione e esercizio di un impianto di produzione di biometano da Forsu, in località Selvapiana

Ingombro del biodigestore. Manca tutto il resto
nell'area sotto ferrovia (a dx) che non viene
riportato eche sarà riempito con le
attività spostate dall'attuale sede.

Queste le nostre considerazioni finali per la 3° conferenza dei servizi che si terrà domani 12 aprile 2024.
All'interno troverete i link anche delle precedenti OSSERVAZIONI durante l'Iter di Assoggettabilità alla VIA e durante l'attuale percorso di Autorizzaizone Unica Ambientale (AUA).

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  • Visto che l’impianto in questione pur essendo entrato a far parte del nuovo Piano dei Rifiuti della Regione Toscana (PREC), grazie all’Avviso pubblico esplorativo per la manifestazione di interesse alla realizzazione di impianti di recupero e riciclo di rifiuti urbani e derivati dal trattamento degli urbani, comunque “non comporta l’instaurazione di posizioni giuridiche od obblighi negoziali, né costituisce requisito preferenziale ai fini della realizzazione e dell’esercizio degli impianti stessi, per i quali dovranno essere acquisite tutte le specifiche e necessarie autorizzazioni.  Pertanto, tenuto conto di quanto sopra, la ricognizione svolta non costituisce requisito per la realizzabilità degli impianti.” (All. 2 Prec – pag 74). PREC (che ad oggi è stato adottato con delibera del Consiglio regionale n. 68 del 27 settembre 2023, ma ancora da approvare); 
  • Visto che ALIA, a cui sono state cedute tutte le quote sociali pubbliche all’interno di AER Spa (che ora è per il 90% di ALIA e per il 10% privato), ha già i suoi impianti di riferimento tra cui appunto l’impianto di Montespertoli da 160.000 T/a tra Forsu e verde, oltre a quello di Case Passerini per circa 50.000 T/a e a quello di compostaggio di  Faltona, Borgo San Lorenzo, per 35.000 T/a. Che insieme hanno una capacità, tra organico e verde, di 245.000 t/a. a fronte di una produzione annuale di Ato Toscana centro di circa 210.150 t/a (dati Ispra 2022). Quindi più che sufficienti anche senza il biodigestore di Selvapiana. 
  • Anche gli altri Ato, Sud e Costa, vi sono già impianti con capacità superiore alla loro produzione rispetto agli ultimi dati del 2022 di Ispra. Al limite, soltanto Ato Sud, è un po’ indietro con la raccolta della Forsu e vedrà un aumento delle tonnellate raccolte, attivandosi come impone la legge (art. 182-ter del D.Lgs 152/2006). Resta il fatto che gli impianti a San Zeno sono ben forniti e che essendo comunque un territorio molto agricolo e montano, molto organico finisce già nelle compostiere domestiche o concimaie o in aziende agricole dotate di biocelle.
  • Visto che il PREC prevede 2 scenari di produzione totale di Rifiuti Urbani (RU) nella Regione Toscana, uno inerziale (che segue la legislazione vigente) e uno programmatico (più ambizioso), e che per entrambi tali scenari si prevede un calo della produzione dei rifiuti, molto alto se valutato fino al 2035:“Scenario inerziale: ca. 2.233.000 t, pari a -2,1% rispetto al dato relativo all’annualità 2019; Scenario programmatico: ca. 2.170.000 t, pari a -4,9% rispetto al dato relativo all’annualità 2019. La contrazione della produzione risulta più marcata al 2035, in quanto si stima: Scenario Inerziale: ca. 2.198.000 t, pari a -3,6% rispetto al dato relativo all’annualità 2019; Scenario programmatico: ca. 2.041.000 t, pari a -10,5% rispetto al dato relativo all’annualità 2019”(Rel. Rifiuti Prec). 
  • Come si legge nel PREC, nel 2020 (anno di riferimento del PREC), gli impianti di COMPOSTAGGIO per trattare la Forsu e parte del verde, a livello regionale, erano 9 per una capacità totale di 387.000 t/a, ma di fatto ne hanno trattate solo 243.692 t/a (per vari motivi, come si evince a pag. 52 dell’All. 2 del Prec, in cui si legge anche che alcuni sono in fase di revamping, in parte già previsti e in corso di realizzazione – anche con aggiunta di linee). Più un Biodigestore a Monterotondo di capacità di 70.000 t/a. A questi impianti si andranno ad aggiungere tutti quelli, tra compostaggio e biodigestione anaerobica, ipotizzati nel Bando di  manifestazione di interesse (ammesso che tutti attivino le procedure di valutazione e richiesta di autorizzazioni). E’ palese ipotizzare una sovraccapacità per la frazione organica, già oggi superiore alla produzione attuale. 
  • Infatti nel documento del PREC (All.2 quadro esclusivamente conoscitivo), si evidenzia “come la situazione (ndr. impiantistica per la Forsu) sia in progressivo sviluppo e siano recentemente state autorizzate modifiche impiantistiche e nuovi impianti, in alcuni casi gli stessi siano già in costruzione. In primo luogo, si ritiene opportuno segnalare la dinamicità che sta caratterizzando l’impiantistica per il recupero del rifiuto organico”;
  • Visto che la raccolta differenziata in generale e quindi anche la FORSU, può liberamente circolare su tutto il territorio nazionale, ai sensi dell’art. 181, c. 5, del D.Lgs. 152/2006, e che può esserci comunque il rischio che i comuni che dovrebbero conferire a Rufina, nel tempo, possano orientarsi in altri impianti (se pur più lontani, ma semmai più economici – a meno che non si preveda di applicare a Selvapiana un costo al cancello talmente basso per assicurarsi i rifiuti, col rischio che i costi di gestione ricaschino di nuovo sulle bollette così come i costi per la costruzione. Infatti i costi per realizzare qualunque impianto, questo compreso, saranno ricaricati sulle bollette degli utenti). D’altra parte la cosa è già successa durante la storia dell’inceneritore di Selvapiana che perdendo una parte di rifiuti non era più economicamente sostenibile.   
  • Visto che i comuni ipotizzati da progetto di AER spa sono del Mugello (già servito da Alia), del Valdarno (già servito da Alia), del Casentino – AR- (già serviti da Aisa), non si capisce bene come potrebbero preferire portare l’organico a Selvapiana invece che negli impianti di competenza dei loro ATO (prezzi super bassi??). 
  • Visto che AER Spa è al termine della sua “salvaguardia”, con scadenza 2029, alla quale subentrerà poi ALIA. Che ribadiamo ha già oggi i suoi impianti. 
  • Visto che il sito di Selvapiana contribuisce ormai da oltre 50 anni (dagli anni 1970 in poi) alla gestione/trattamento dei rifiuti dell’area della Valdisieve, e non solo, prima attraverso l’inceneritore, quindi dalla discarica delle ceneri e scorie e dall’area denominata di “trasferenza” e anche dall’isola ecologica. 
  • Visto che sul sito di Selvapiana SUSSISTE, appunto, la DISCARICA delle ceneri e scorie (che prima di essere messe nella discarica, venivano appoggiate nelle vicinanze dell’argine del fiume Sieve, chi è passato di lì nei primi anni di lavoro dell’impianto si ricorda bene i cumuli di cenere);  
  • Visto che in questi ultimi mesi sono stati eseguiti dei lavori per dismettere e smantellare l’impianto, non solo le parti in ferro (ciminiera ecc.), ma anche il cubo di cemento che accoglieva forno, fossa e uffici (che stando ai documenti presentati da AER per l’assoggettabilità alla VIA, si evince che non conveniva buttarli giù sia da un punto di vista economico che per il rischio di inquinanti stante il fatto che per i primi anni di vita dell’impianto non essendoci filtri adatti, gli inquinanti potevano essere rimasti sulle pareti e quindi potevano essere stati sigillati sotto le varie verniciature durante i diversi lavori di ristrutturazione e messa a norma); 
  • Che ad oggi, è rimasto il piazzale da cui si accedeva al portellone della fossa, e sotto al piazzale ci sono dei nuovi spazi, in cemento armato (costruiti su un un‘ulteriore nuovo piazzale sempre in cemento armato), dove sono raccolti in modo suddiviso varie tipologie di rifiuti provenienti dalla RD o dal conferimento dei cittadini. E in adiacenza vi è (e rimarrà) la DISCARICA messa in sicurezza perenne. Anche se per il luogo in cui si trova, ovvero a lambire l’argine del fiume Sieve, e con i cambiamenti climatici a cui assistiamo ormai durante quasi tutto l’arco dell’anno, spesso sempre più violenti, quel perenne ci dà tuttavia da riflettere, perché se l’argine crollasse per qualche motivo, per una esondazione/piena anomala… non ci vogliamo nemmeno pensare – d’altra parte le casse di espansione di Scopeti, sembra con progetto già definitivo… siano ancora molto indietro dall’essere realizzate. Non solo, Il Presidente Giani, all’ultima alluvione di Campi (nov. 2023) dichiarò "Che nessun sindaco mi venga a presentare piani urbanistici dove questa mattina ho visto l'acqua". Piani urbanistici o meno, peccato non sia mai venuto a vedere le piene della Sieve avvenute in tutti questi anni, dove l’area dell’inceneritore era un sorvegliato speciale (ricordiamo che poco a valle ci sono anche le prese dell’acquedotto di Pontassieve e di San Francesco, regolarmente censiti). 
  • Visto che per questa area della Valdisieve, che sia AER a gestire o ALIA, un luogo adibito a stazione di trasferenza sarà comunque utile. Così come una Isola Ecologica. Infatti per ovviare a ciò, si andrà ad occupare ulteriore suolo anche dalla parte opposta dell’attuale sito (di fatto sotto la ferrovia). Saturando inverosimilmente detta area; 
  • Ricordato che il Protocollo d’Intesa approvato con delibera di Giunta regionale n. 412 del 07-04-2015 - Protocollo sottoscritto in data 23/04/2015, per il superamento dell’inceneritore (tra comuni, AER spa, la ex Aer srl, Regione Toscana e Ato) stabiliva che nel sito: “aree e strutture su cui insiste attualmente l'impianto, restano a servizio del ciclo dei rifiuti conservando l’attuale destinazione urbanistica conforme alla gestione dei servizi di igiene urbana secondo quanto verrà stabilito dalla pianificazione di ambito”. Cosa che non andrebbe affatto in contrasto se l’area rimanesse così come è ora con le attività di RD, isola ecologica, stazione di trasferimento; 
  • Che nel Regolamento Urbanistico (RU) vigente, del Comune di Rufina, si richiama il Piano Provinciale di gestione dei Rifiuti in cui si prevedeva il potenziamento con recupero energetico dell’impianto di Termovalorizzazione “I Cipressi” e il suo ampliamento per costituire il Polo Ambientale Tecnologico. Definizione di Polo tecnologico che però nel vecchio Piano Provinciale Ato 6 non esiste, in quanto si scrive semplicemente (tab. 21, pag. 69 : “previsto potenziamento dell’impianto di almeno 15.000.000 Kcal/h e realizzazione recupero energetico” (poi non realizzato). 
  • E’ del tutto evidente che la dicitura “Polo Ambientale Tecnologico” è frutto solo dei Piani del Comune di Rufina, tanto che il Piano Strutturale ci sembra ancora più eloquente del RU: Il Piano Strutturale conferma inoltre la realizzazione del nuovo impianto comprensoriale per lo smaltimento fognario e prevede l’ampliamento ed il potenziamento dell’impianto per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani (Polo Ambientale Tecnologico), secondo quanto previsto dal Piano Provinciale. (art. 20, lettera F)), andando a delimitare in parentesi Polo Ambientale Tecnologico (per racchiudere in 3 parole un concetto e dandogli anche qualcosa di “ambientale”); 
  • E’ bene ricordare tuttavia che gli strumenti di pianificazione del Comune di Rufina, comprese le previsioni, sono decadute in attesa dell’approvazione del nuovo Piano Strutturale Intercomunale (solo adottato) e del Piano Operativo (di cui è stata attivata la fase di partecipazione in questi giorni); 

Detto questo,

al netto di tante altre argomentazioni più tecniche e paesaggistiche sulle quali si sono già spesi i vari tecnici dei vari Enti e sulle quali, in questo contesto, sorvoliamo, ricordando che comunque ci siamo già espressi a riguardo con le nostre osservazioni e preoccupazioni, a cui rimandiamo per la lettura (1-Osservazioni VIA – 2-Osservazioni AUA). Come unica eccezione alleghiamo un articolo di Mario Tozzi (su La Stampa del 5 novembre 2023 – pag. 19: LIBERIAMO I FIUMI DAL CEMENTO), estremamente chiaro e attuale, sui nuovi scenari che ci attendono da ora in poi visto il cambiamento climatico in atto. Con precise previsioni e azioni da fare da subito a titolo PREVENTIVO restituendo alle aree golenali o di pertinenza fluviale che sia (compreso ove vi sia Rischio idraulico ecc.), il loro ruolo di attenuazione dei danni.

Ci chiediamo veramente se questo impianto sia davvero necessario ai cittadini della Valdisieve, alle tante aziende agricole, agli agriturismi, a chi vive e lavora sul nostro territorio in settori ambientali e paesaggistici, a chi ci transita soltanto di passaggio o a chi transita per fare il pendolare e si troverà sempre più mezzi pesanti. Riflettiamo sul fatto che l’azienda attuale, ha ancora 5 anni di vita, e questo impianto avrà la durata di 20 anni (+20+20…..si sa come funzionano, poi, le proroghe). 

VERAMENTE VOGLIAMO NUOVAMENTE APPESANTIRE LA VALDISIEVE CON UNA STRUTTURA DI QUESTO TIPO CON LE PROBLEMATICHE CHE NE POTREBBERO SCATURIRE? 

CHIEDIAMO AGLI ENTI PREPOSTI DI NON AUTORIZZARE LA COSTRUZIONE DEL BIODIGESTORE MA DI MANTENERE L’AREA COME SI TROVA ATTUALMENTE, CON LE SUE ATTIVITA’ SEMPRE RELATIVE ALLA GESTIONE DEI RIFIUTI, DI NON CONSUMARE ALTRO SUOLO.

VOLENDO, FATE PURE UNA ROTATORIA PER FACILITARE INGRESSO E USCITA DEI  MEZZI, MA NIENTE ALTRO.

VI PROPONIAMO DI VENIRE A VEDERE IL SITO COME E’ ORA SENZA L’INVOLUCRO DELL’EX INCENERITORE, SENZA CIMINIERE, CON IL VERDE INTORNO, MAGARI DA VALORIZZARE ANCHE VISTO LA PROSSIMITA’ DEL FIUME SIEVE CON ACCESSO DALLA SPIAGGIA CHE SI E’ FORMATA UTILIZZATA DA PESCATORI, CANOISTI E FAUNA.

VI CHIEDIAMO DI RIPENSARE A QUESTO PROGETTO E DI NON AUTORIZZARLO. 

Pontassieve, 11 Aprile 2024

Pratesi Catia

·       L'articolo di Mario Tozzi su La Stampa del 5 novembre 2023 – pag. 19: LIBERIAMO I FIUMI DAL CEMENTO è qui: https://www.lastampa.it/cronaca/2023/11/05/news/liberiamo_i_fiumi_dal_cemento-13836275/