COMUNICATO STAMPA
Mercoledì 19 novembre, i Sindaci dei Comuni facenti parte della Conferenza Territoriale n. 3 Medio Valdarno (ambito riconducibile ai territori delle province di Firenze – escluso l’empolese – Prato, Pistoia e ad una parte della provincia di Arezzo) hanno compiuto un passo importante.
Chiamati a deliberare sull’affidamento del servizio idrico nel territorio indicato hanno deciso di:
1) sospendere la gara a doppio oggetto deliberata nel luglio del 2023, gara che prevedeva la prosecuzione della gestione mista pubblico-privata (con previsione di una quota pari al 30% del capitale del futuro soggetto gestore affidata a privati);
2) esprimere una chiara preferenza a favore della gestione in house: nella premessa della delibera approvata ieri i Sindaci affermano che rispetto a quanto deliberato al tempo della costituzione della Multiutility “ritengono sia maturata la possibilità di verificare nuovi indirizzi”, opzione che consente di “riconsiderare altre forme di gestione del servizio idrico integrato rispetto a quella prescelta con la delibera” del luglio 2023;
3) considerare “prioritario garantire un pieno controllo pubblico nella gestione del servizio idrico integrato non solo per il tramite dell’Autorità Idrica Toscana, ma anche all’interno della compagine azionaria del f uturo gestore del servizio stesso”, rilevando come tale esigenza risulti “primariamente soddisfatta nel caso di affidamento del servizio idrico integrato a una società interamente pubblica cosiddetta in house”;
4) dare mandato alla struttura dell’Autorità Idrica Toscana “di effettuare gli approfondimenti tecnici relativi alla suddetta forma di gestione in house” entro il 31 marzo 2026;
5) disporre la proroga tecnica dell’affidamento del servizio a Publiacqua fino al 31 dicembre 2026.
Il passo compiuto è importante perché inverte chiaramente e decisamente la direzione di marcia. Quella intrapresa da questo momento è la direzione a lungo invocata da un’ampia rete di movimenti, comitati, associazioni e cittadine/i: è la via che riporta la gestione del servizio idrico sotto il controllo pubblico - attraverso la gestione in house - e la sottrae agli appetiti di chi ambisce ad accumulare profitti facili grazie alla gestione di un monopolio naturale.
Sappiamo bene che la delibera di mercoledì 19 non è la fine di un percorso, ma l’inizio.
Il percorso tracciato dalla delibera approvata dovrà essere seguito con attenzione e vigilanza: servirà quindi la stessa passione civile che ha reso possibile la mobilitazione di persone, comitati, associazioni, sindaci e amministratori per dire no alla marcia della Multiutility verso la Borsa. Ma oggi possiamo dircelo: la strada è finalmente quella giusta.
Rete Toscana per la Tutela dei Beni Comuni

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