By 26/07/2016 11:24:00
Dalle 3 tabelle allegate, facenti parte delle “Linee Guida per il Piano di Ambito ATO Toscana Sud” (Delibera assembleare n. 6 del 27.5.2016) si evince chiaramente che per saturare a regime e utilizzare al massimo l'attuale (ripeto e sottolineo l'attuale...) inceneritore di San Zeno occorre smaltire 18.000 tonn/annue di Rifiuti Urbani Indifferenziati (RUI) dell'ATO Toscana Centro: precisamente di provenienza AER SpA, azienda che gestisce i rifiuti nel Valdarno fiorentino (Figline-Incisa, Reggello, Rignano, Pontassieve, ecc.).
Sì, avete capito bene, non solo l'ATO Centro utilizza la discarica e gli altri impianti del Polo di Podere Rota a Terranuova B.ni fino ad un massimo di 100.000 t/a, ma – visto che all'inceneritore di Arezzo mancano i rifiuti del nostro ambito – porta a bruciare da noi anche la postselezione di 18.000 t/a: come vedete dalla Tab. 2, infatti, la termovalorizzazione potrebbe oscillare – a regime – da un minimo di 35.000 t/a ad un massimo di 50.000 t/a, massimo però raggiungibile esclusivamente se bruciamo i rifiuti provenienti da AER, quindi da fuori ambito.
Detto questo, e considerato che l'attuale (ripeto e sottolineo l'attuale...) autorizzazione per San Zeno va dalle 38.000 alle 42.000 t/a di rifiuti inceneribili, quale “entità” fisica o giuridica può insistere nell'intenzione di aumentare la potenzialità termovalorizzatrice del nostro impianto -spendendo decine e decine di milioni di euro pubblici da scaricare in tariffa – per portarlo a dover per forza bruciare 50.000 o 55.000 t/a di monnezza?
Ad abundantiam, guardate la “disperazione” del termovalorizzatore di Poggibonsi (Tab. 3): dalla “fame” di rifiuti che si ritrova sarà costretto, per essere saturato, a bruciare – a regime – il tal-quale (RUI 67.000 t/a) senza selezione...Della serie...qualunque cosa venga trovata di indifferenziato la butto nel forno, quindi occhio senesi, che la fame è una brutta bestia!
Fausto Tenti
(Segretario del Partito della Rifondazione Comunista, Federazione Provinciale di Arezzo)
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