L' ECOSISTEMA DELLA PIANA METROPOLITANA
NON PUÒ SOPPORTARE NÉ L’ATTUALE AEROPORTO
NÉ UN SUO QUALUNQUE SVILUPPO FUTURO
VOGLIAMO IL PARCO DELLA PIANA
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CORTEO APERTO A TUTTI I CITTADINI
SABATO 30 SETTEMBRE 2023
Concentramento alle Piagge, in Piazza Ilaria Alpi/Miran Hrovatin, alle ore 14.00
PROSEGUIREMO TUTTI ASSIEME NELLA COSTITUZIONE DI UNA NUOVA GEOGRAFIA ECOLOGICA, ECONOMICA, INSEDIATIVA, SOCIALE E SOLIDALE DELLA PIANA DI FIRENZE-PRATO-PISTOIA
SIAMO IN TANTE E IN TANTI. FACCIAMOCI VEDERE E SENTIRE
BASTA IPOCRISIE E IMBROGLI AI DANNI DEI CITTADINI!
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- Dobbiamo arrestare questa deriva verso il degrado e la distruzione degli ecosistemi naturali.
- Dobbiamo aggredire tutte le fonti d’inquinamento e nocività (sanitarie e ambientali) della Piana Firenze-Prato-Pistoia, vista la già grave alterazione dei suoi sistemi idraulici e idrogeologici.
- Dobbiamo fermare il consumo di suolo per mitigare gli effetti devastanti delle isole di calore.
- Dobbiamo combattere strenuamente contro la rendita fondiaria e la finanziarizzazione dell’economia, restituendo invece centralità ai bisogni essenziali dei cittadini.
- Dobbiamo lottare (tutti assieme e ciascuno col proprio approccio) per forme di lavoro più stabili e dignitose, entro una cornice sociale che abbatta finalmente discriminazioni e disuguaglianze.
PER QUESTO CHIEDIAMO IL BLOCCO:
• DI OGNI ULTERIORE ALTERAZIONE E COMPROMISSIONE DEGLI EQUILIBRI ECOLOGICI DELLA PIANA, GIÀ OGGI FORTEMENTE PRECARI
• DI OGNI EVENTUALE E ULTERIORE POTENZIAMENTO DELLO SCALO AEROPORTUALE DI PERETOLA, GIÀ INSOSTENIBILE ALLO STATO ATTUALE
LA MANIFESTAZIONE MIRA QUINDI A:
* RIDURRE drasticamente i voli dell'attuale aeroporto di Peretola, imponendo il rispetto (totale e immediato) di tutte le prescrizioni che gravano su di esso
* FERMARE ogni ipotesi di nuovo aeroporto, visto che il Masterplan 2035 è sostanzialmente identico al precedente proposto da Toscana Aeroporti e sonoramente bocciato nel 2020 dalla giustizia amministrativa
* TUTELARE il reddito di lavoratrici e lavoratori aeroportuali, iniziando a immaginare una riconversione delle loro posizioni nel trasporto pubblico locale, e in particolare in quello su rotaia
* POTENZIARE i collegamenti ferroviari con l’aeroporto di Pisa (lo scalo intercontinentale della Toscana) di cui al contempo chiediamo la drastica riduzione delle servitù militari.
* RISANARE e bonificare dal punto di vista ambientale, sanitario e acustico le aree della Piana Metropolitana più fortemente compromesse da decenni di sviluppo iniquo e insostenibile
* REALIZZARE finalmente il Parco Agricolo della Piana – come da vigente Piano d’Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana.
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I TEMI CHE CI MOBILITANO VERSO IL 30 SETTEMBRE E ANCHE OLTRE
Abbiamo iniziato con la costruzione di un grande Dibattito Pubblico di Comunità, una risposta concreta al Dibattito Pubblico istituzionale, (obbligatorio per legge, a fronte della seconda proposta avanzata da Toscana Aeroporti sul nuovo scalo di Firenze). Un Dibattito Pubblico di Comunità che ha informato moltissimi abitanti della Piana, discutendo con loro dei rischi indotti sia dal nuovo scalo che da quello esistente. Abbiamo anche avvertito la necessità d’interconnettere le numerose mobilitazioni già presenti sul territorio, tutte indistintamente accomunate dal bisogno di proteggere i propri ambienti di vita. Ci siamo posti poi l’obbiettivo di redigere UNA PROPOSTA ALTERNATIVA di uso e rivitalizzazione dell'ecosistema metropolitano e delle sue acque, dalla pianura fino alle colline preappenniniche e al Montalbano.
L’ambientalismo progettuale (che propone mentre fa vertenza), a fronte di una situazione di rischio reale di collasso per le società umane, non è più, ormai, un’ipotesi di pianificazione, bensì l’unica percorribile. Perché invertire le cause strutturali che hanno prodotto l’attuale disastro ecologico, così come prendere finalmente coscienza del concetto di LIMITE (biologico ed eco/energetico), non sono più istanze procrastinabili per la nostra specie. E d’altra parte, scendendo di scala, al contesto locale, la visione territoriale dei Masterplan di Toscana Aeroporti ha il demerito storico di manomettere per sempre i fragili equilibri ecologici e biotici della Piana Metropolitana. Solo immaginare di spostare laghetti e aree umide, a piacimento, come se si trattasse di mobili domestici, ammantando tali scelte come lungimiranti compensazioni ambientali, è la negazione stessa di ogni possibile progettualità ecologica.
Le/gli abitanti costituiscono una comunità intenzionale non identitaria che vuole prendere il timone delle decisioni sul proprio ambiente di vita, locale e globale. Come cittadini, infatti, siamo ormai consapevoli che i beni comuni non esistono in sé, in quanto tali, ma solo in relazione a una comunità articolata e fondata su nessi coerenti con la natura e con l'ambiente costruito, dei quali intende prendersi cura e che mira a tutelare collettivamente perché esso possa resistere alla distruzione. Un ambiente di vita che incarna un bene comune di patrimonio demaniale e, per questo, indisponibile alle mere logiche del mercato.
In questo ambito, un asse strategico può essere la “ricostruzione” dell’alleanza Comuni/Comunità, a partire dalle amministrazioni più sensibili della Piana, ricordando ad essi che i Comuni sono Enti esponenziali rispetto alle Comunità di abitanti che, invece, rimangono la base di ogni convivenza tra le persone e la natura (Costituzione della Repubblica Italiana, artt. 3, 9, 32 e 118, comma 4).
Da questo punto di vista, il corteo mira a dimostrare quanto siano obsoleti e fuori dal tempo sia l’attuale scalo che qualunque futuro progetto di nuovo aeroporto di Firenze, ricordando le priorità sancite dalla recente revisione degli Art. 9 e 41 della Carta Costituzionale, e l'approvazione da parte del Parlamento UE del Regolamento sul ripristino della natura (NATURE RESTORATION LAW). La novità decisiva di questo provvedimento è la consapevolezza che non basta più la protezione di parti specifiche dell'ambiente e della natura (anche nella proposta più evoluta di Rete Natura 2000) a fronte del degrado e della distruzione degli ecosistemi. In questo clima di cambiamento epocale, vogliamo ricordare il ritardo che nel settore natura ha accumulato la Regione Toscana, completamente in controtendenza con quanto prescriverebbe appunto l’Unione Europea.
PER QUESTO
È INDISPENSABILE E NON PIÙ RINVIABILE IL RIPRISTINO E LA RIGENERAZIONE DEGLI ECOSISTEMI
In modo che essi recuperino uno stato fisico-chimico compatibile con la vita umana. Tali norme riguardano anche il rispristino degli ecosistemi urbani, le frange periurbane, le aree dismesse, insomma la Piana nel suo complesso. Entro il 2030 la dimensione e la capacità ecologica, biologica degli ecosistemi deve aumentare del 3% e del 5% nel 2050. Di fondamentale importanza, infine, la rigenerazione degli ecosistemi agricoli (agroecosistemi) e dei sistemi idrografici (fiumi e falde).
PER QUESTO IL 30 SETTEMBRE:
È INDISPENSABILE PARTECIPARE E
PARTECIPARE NUMEROSI!
ORGANIZZANO:
🚩Presidio No Inc – No Aero 🚩Legambiente 🚩 Italia Nostra 🚩Associazione VAS Onlus,
🚩Fridays For Future Firenze e Prato, 🚩Comitato Sorvolati Brozzi-Peretola-Quaracchi, 🚩Comitato No Aeroporto Prato e provincia 🚩Flc-Cgil Università di Firenze, 🚩AlterPiana Fi-Po-Pt, 🚩Comunità di Base delle Piagge, 🚩Comitato Ambientale di Casale, 🚩Comitato Difendiamo la Nostra Salute Prato-Sud, 🚩Comitato Mente Locale della Piana, 🚩Associazione FareCittà Campi Bisenzio, 🚩Comitato Oltre Carmignano Poggio a Caiano, 🚩Orto Collettivo, 🚩ANPI Brozzi-Quaracchi-Le Piagge,
🚩Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, 🚩PerUnAltraCittà, 🚩Comitato No Tunnel Tav Firenze,
🚩Osservatorio Ambientale Prato, 🚩Collettivo di Polo Sesto F.no, 🚩Medicina Democratica, 🚩Cub Firenze
FONTE: https://www.facebook.com/photo/?fbid=665588532276770&set=a.551282763707348
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