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martedì 1 dicembre 2020

Gli inceneritori si attaccano al tram: l’U.E taglia i fondi

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta su La Città invisibile, rivista del laboratorio politico perUnaltracittà – Firenze, a questo indirizzo [https://www.perunaltracitta.org/2020/11/27/gli-inceneritori-si-attaccano-al-tram-lu-e-taglia-i-fondi/] con licenza BY-NC-SA 3.0.

Di Gianluca Garetti - 27/11/2020

Enzo Favoino, Coordinatore Scientifico di Zero Waste Europe, ci trasmette le ultime ottime notizie, da Bruxelles. Sono stati approvati i testi finali sui criteri di impiego sia del JTF (Just Transition Fund) che dei nuovi Cohesion Funds (fondi regionali).

Tutti i fondi andranno ai livelli superiori della gerarchia del ciclo rifiuti: riduzione, riuso, riciclo e compostaggio, in quanto investimenti atti a incentivare l’economia circolare: ‘investments in enhancing the circular economy, including through waste prevention, reduction, resource efficiency, reuse, repair and recycling’.

Nessun fondo andrà agli inceneritori, e questi, che in passato assorbivano il 70% delle risorse, si attaccano al proverbiale tram:

‘ However, activities included in the lower hierarchy of circular economy, such as waste incineration, shall not be included.’

Investimenti andranno anche agli approcci per il recupero di materiali dal RUR ( rifiuto urbano residuo), in completa sintonia con la Strategia Rifiuti Zero: ‘investment in technologies to recover materials from residual waste for circular economy purposes’.

‘Con buona pace di chi diceva che solo l’incenerimento va bene per il RUR, e continua a proporre la formuletta 100-65-10 per calcolare la “necessità di incenerimento”’, chiosa Enzo Favoino.

Pur di costruire inceneritori, si attaccavano come mosche a questo RUR, che chiamavano ‘scarto per il recupero energetico’. ‘Per il restante 20% di rifiuti [il RUR] non c’è altra soluzione che l’incenerimento con produzione di energia’, diceva Giorgio Moretti, Presidente di Q.Thermo, società costruita per fare l’inceneritore di Firenze (dal libro, Inceneritore SI o No, Apice libri).

Nel documento UE si parla anche di investimenti di supporto alle economie locali, sostenibili nel lungo termine, nel rispetto delle priorità climatiche ed ambientali dell’Unione, verso gli obiettivi del Green Deal, si parla anche di riduzione di energia dalle fonti fossili, di investimenti per l’innovazione, ma di questo parleremo in altra occasione.

Un’altra grande vittoria per la Strategia Rifiuti zero, per Rossano Ercolini, per chi come noi da tanti anni si è battuto, contro il potente partito trasversale degli inceneritori, contro la costruzione dell’inceneritore di Firenze.

Pensiamo a quando Matteo Renzi, da primo Ministro aveva lanciato un Piano che prevedeva 12 nuovi inceneritori in Italia (2 in Toscana da 150.000 t/anno), con uno schema di decreto ai sensi dell’art.35 dello “Sblocca italia”, https://www.perunaltracitta.org/2015/08/20/le-dieci-cose-da-sapere-sul-nuovo-inceneritore-di-firenze/

Oppure ricordiamo le parole con cui il sindaco di Firenze e presidente della Città metropolitana, Dario Nardella, il  7 agosto 2015, benediceva l’ inceneritore (mai nato) di Firenze, come ‘utile per l’ambiente’’:  «Andiamo avanti. Penso che l’inceneritore sia un’opera utile, non farà male ai cittadini, ma sarà utile anche all’ambiente https://www.perunaltracitta.org/2015/08/20/le-dieci-cose-da-sapere-sul-nuovo-inceneritore-di-firenze/

*Gian Luca Garetti

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