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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

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venerdì 10 luglio 2020

Decreto Semplificazioni: la ricetta delle grandi opere che guarda al passato

di  — 

A quasi 20 anni dalla “Legge obiettivo”, il Governo torna a proporre le già sperimentate procedure semplificate per grandi cantieri definiti strategici. Dalla Gronda alla Torino-Lione. Preoccupato il Forum Salviamo il Paesaggio: “I territori sono dimenticati, nonostante gli insegnamenti del lockdown”

Approvato il 7 luglio in Consiglio dei ministri, il decreto “Semplificazioni” è stato accolto come il “trampolino di lancio di cui l’Italia ha bisogno in questo momento”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, aggiungendo che il documento servirà a semplificare, velocizzare, digitalizzare e sbloccare “una volta per tutte cantieri e appalti”. Vengono individuate 130 opere considerate “strategiche” tra cui porti, linee ferroviarie, aeroporti, dighe, strade e autostrade e per le quali cambiano le regole di appalto, gare e tempistiche legate alle procedure.
Il piano di investimenti è stato stimato in circa 200 miliardi di euro ed è stato chiamato “Italia veloce”: veloce senz’altro, dato che molte opere riguardano opere stradali, autostradali e alta velocità ferroviaria tra cui la linea Torino-Lione (bocciata di recente dalla Corte dei conti europea), la Gronda di Genova (già bocciata dall’analisi costi-benefici del precedente governo, quando il ministro dei Trasporti era Danilo Toninelli) e la Pedemontana (della cui dubbia utilità abbiamo scritto in più riprese).
Intanto si è espresso il Consiglio Superiore Beni Culturali e Paesaggistici che ha pubblicato un documento nel quale si dice non poco preoccupato in merito al tema della semplificazione, questione che deve essere attentamente valutata e applicata onde evitare che si traduca in sanatorie, condoni, situazioni di silenzio-assenso che indeboliscano i controlli necessari e il ruolo delle soprintendenze. Posto che “la semplificazione delle norme e delle procedure sia un obiettivo essenziale per il miglior funzionamento delle amministrazioni pubbliche” è altrettanto chiaro che gli interventi di semplificazione “richiedono declinazioni e contenuti diversi a seconda dei differenti settori di amministrazione”.
Approvato il 7 luglio in Consiglio dei ministri, il decreto “Semplificazioni” è stato accolto come il “trampolino di lancio di cui l’Italia ha bisogno in questo momento”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, aggiungendo che il documento servirà a semplificare, velocizzare, digitalizzare e sbloccare “una volta per tutte cantieri e appalti”. Vengono individuate 130 opere considerate “strategiche” tra cui porti, linee ferroviarie, aeroporti, dighe, strade e autostrade e per le quali cambiano le regole di appalto, gare e tempistiche legate alle procedure.
Il piano di investimenti è stato stimato in circa 200 miliardi di euro ed è stato chiamato “Italia veloce”: veloce senz’altro, dato che molte opere riguardano opere stradali, autostradali e alta velocità ferroviaria tra cui la linea Torino-Lione (bocciata di recente dalla Corte dei conti europea), la Gronda di Genova (già bocciata dall’analisi costi-benefici del precedente governo, quando il ministro dei Trasporti era Danilo Toninelli) e la Pedemontana (della cui dubbia utilità abbiamo scritto in più riprese).
Intanto si è espresso il Consiglio Superiore Beni Culturali e Paesaggistici che ha pubblicato un documento nel quale si dice non poco preoccupato in merito al tema della semplificazione, questione che deve essere attentamente valutata e applicata onde evitare che si traduca in sanatorie, condoni, situazioni di silenzio-assenso che indeboliscano i controlli necessari e il ruolo delle soprintendenze. Posto che “la semplificazione delle norme e delle procedure sia un obiettivo essenziale per il miglior funzionamento delle amministrazioni pubbliche” è altrettanto chiaro che gli interventi di semplificazione “richiedono declinazioni e contenuti diversi a seconda dei differenti settori di amministrazione”.

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