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mercoledì 17 giugno 2020

La Corte dei conti europea critica la Tav: troppi ritardi, costi insostenibili

Per Bruxelles slitta il 2030 come data di entrata in funzione: "benefici solo dal 2055"
La Corte dei conti europea critica la Tav: troppi ritardi, costi insostenibiliLa Tav è in ritardo e non sarà pronta entro il 2030. La fine lavori fissata al 2029 lascia infatti solo un piccolo margine e secondo la Corte dei Conti europea, nel suo rapporto sui mega-progetti di trasporti europei, è improbabile che l'alta velocità tra Torino e Lione sia pronta per la scadenza fissata. Quindici anni di ritardi, costi cresciuti e soprattutto un quadro di sostenibilità incrinato dalle previsioni di traffico dei prossimo anni. Sono queste le principali obiezioni che arrivano dall'organo deputato a vigilare sulla spese dei fondi europei e sull'avanzamento dei grandi progetti finanziati da Bruxelles.
“Dopo sette precedenti analisi costi-benefici congiunte con esiti positivi”, il ministero delle Infrastrutture italiano ha proceduto a valutarne nuovamente i meriti nel 2018, ma “tale nuova valutazione non è mai stata convalidata dalla Francia e la Commissione non e' stata consultata”. Sulla base di una nuova analisi socio-economica, proseguono i giudici contabili di Bruxelles, il valore attuale netto dell'investimento vale tra i -6,1 miliardi di euro e i -6,9 miliardi di euro; in altre parole, «ancora una volta, i costi per la società sarebbero molto più alti dei benefici derivanti dalla costruzione».
Anche sul fronte dei benefici, si legge nel rapporto, c'è il rischio che quelli ambientali siano stati sovrastimati: “Il trasferimento modale è stato molto limitato in Europa negli ultimi 20 anni, vi è un forte rischio che gli effetti positivi multimodali di molti progetti-faro siano sovrastimati», sostiene la Corte Ue. Ad esempio, nel 2012 il gestore dell'infrastruttura francese ha stimato che la costruzione del collegamento transfrontaliero Torino-Lione, insieme alle relative linee di accesso, avrebbe generato 10 milioni di tonnellate di emissioni di Co2, con un beneficio netto in termini di emissioni a 25 anni dall'inizio dei lavori. Una stima contestata dagli esperti consultati dalla Corte secondo i quali le emissioni di Co2 verranno compensate solo 25 anni dopo l'entrata in servizio dell'infrastruttura, ovvero nel 2055, compatibilmente con i livelli di traffico: “Se raggiungono solo la metà del livello previsto, occorreranno 50 anni dall'entrata in servizio dell'infrastruttura prima che le emissioni di Co2 prodotte dalla sua costruzione siano compensate”. Sotto la lente dei giudici europei sono finiti anche i costi della linea: dai 5,2 miliardi iniziali la spesa prevista per la Torino-Lione è salita a 9,6. Quasi il doppio rispetto alla cifra iniziale, e anche rispetto all'incremento medio dei costi registrati nelle altre opere esaminate. 


FONTE: https://torino.repubblica.it/cronaca/2020/06/17/news/la_corte_dei_conti_europea_boccia_critica_la_tav_troppi_ritardi_costi_insostenibili-259426884/?fbclid=IwAR2xxlepZtvQIOAlO43sxCR6jfN8NAwncUjatw8UE6N6dwsIDBcVvB9IDBA

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