VALORIZZARE DIFENDERE SALVAGUARDARE LA VAL DI SIEVE

L' Associazione Valdisieve persegue le finalità di tutelare l'ambiente, il paesaggio, la salute, i beni culturali, il corretto assetto urbanistico, la qualità della vita e la preservazione dei luoghi da ogni forma d'inquinamento, nell'ambito territoriale dei comuni della Valdisieve e limitrofi.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

CALENDARIO

giovedì 19 dicembre 2019

Un dono natalizio a Giunta e del Consiglio della Regione Toscana. Riceviamo dalla Associazione il Pianeta

di Italia Nostra Onlus - Sezione di Firenze il 

Alla pregiata attenzione della Giunta e del Consiglio della Regione Toscana, sede.
Oggetto: regalo allegorico natalizio e per l’Epifania esclusivamente diretto a quanti, in istituzioni centrali e periferiche, hanno condiviso e condividono la programmazione economica tradizionale come sotto esposto.
Nella necessità improcrastinabile di azioni concrete e immediate per contrastare il riscaldamento climatico in quota parte, nel constatare che le azioni concrete ritardano da 40 anni, nel constatare che gli indici di superamento dell’equilibrio dell’impronta ecologica evidenziano congrui disavanzi sempre maggiormente anticipati da moltissimi anni, nel constatare che vi sono evidenti cambiamenti climatici  in atto, nel constatare che i cambiamenti climatici stanno avvenendo con velocità maggiore di quella prevista, non è quindi possibile condividere che si pongano obbiettivi di contrasto da raggiungere solamente nel lontano 2030 e tantomeno nel lontanissimo 2050: tanto più nell’evidenza dei fatti che vedono reiterare l’attuazione e la programmazione di attività economiche tradizionali, le quali contribuiscono alle emissioni serra in fase esecutiva o di regime, oltre a provocare danni collaterali all’ambiente, alla sua estetica, alle entità viventi ed al loro equilibrio naturale, con riflessi sociali variabili e negativi (per es. danni alle attività agricole e di allevamento, diffusione di malattie tramite la diffusione di insetti veicolanti, conseguenze generali da estremi climatici e progressivo innalzamento del livello marino, ecc.).
Nell’evidenziare che occorre un ripensamento totale dell’economia, passando dai parametri di crescita quantitativa a quelli della qualità e vera sostenibilità, attraverso una decrescita e un rallentamento che preveda distribuzione e sicurezza del lavoro utile, questa associazione non approva, a titolo di esempio, quanto in atto o nei propositi in ambito regionale e oltre:
-finanziamenti per innevamento artificiale dei comprensori dell’Appennino e dell’Amiata, con aumento dei consumi idrici e energetici;
-impermeabilizzazione e consumo di suolo tramite l’edificazione di centri commerciali, stadi, cittadelle sportive, aeroporti, tav, nuovi quartieri residenziali, nuove viabilità di interesse locale o generale come anche il corridoio tirrenico e le terze corsie autostradali, o opere afflitte da eccessi progettuali e economici inutili come il doppio ponte di Vallina o la tipologia della tranvia fiorentina, con aumento delle emissioni in fase realizzativa e a regime funzionale, con effetti sull’estetica e la vivibilità dei luoghi, con invio ai corpi idrici immediato delle acque meteoriche, con danni alle entità viventi esistenti nei luoghi oggetto di intervento con continuo consumo di suolo e scomparsa di aree agricole o utili alla forestazione periurbana (di compensazione alle emissioni urbane come indicato anche da neurobiologo  vegetale nominato nel pool di esperti per preparazione documento su clima per R.T.); mancanza di un masterplan per diminuire fortemente il trasporto merci su gomma su lunga distanza;
-modalità di sfruttamento e gestione boschiva, con eccessi di interventi diversificati a danno della naturalità (anche e non solo con riferimento specifico all’intervento dell’assessore competente al recente convegno di Vallombrosa), nella constatazione dei pericoli derivanti dalla applicazione del t.u.f., nella constatazione che l’inventario nazionale boschivo ha introdotto erroneamente criteri classificativi che includono formazioni vegetali che non sono boschi e che falsano in parte le valutazioni, nella constatazione che nel circa il 50% di soprassuoli boscati della regione questi sono da considerarsi in gran parte “poveri” (considerando i boschi il 100%, solo circa il 18% è costituito da fustaie e circa il resto 76% da cedui e 6% da altre formazioni vegetali, situazione per la quali sarebbe stato estremamente opportuno convertire a fustaie buona parte dei cedui che mostravano maggiore maturità per allungare i turni di taglio e sfruttare le funzioni, per la necessità impellente di creare un maggior numero di soprassuoli a tutela integrale, per la necessità impellente di tenere immagazzinato il carbonio nella biomassa), nell’evidenza degli intenti che impoveriscono la biomassa boschiva con gli incendi prescritti e i tagli preventivi, nella constatazione che occorre fortemente aumentare il controllo sulle modalità di esecuzione dei tagli da parte delle ditte incaricate, nell’evidenza dell’utilizzazione di biomassa per cippato e relative centrali con relative emissioni serra, nella necessità di mantenere la biodiversità naturale dai soprassuoli a sviluppo naturale ivi comprendendo l’azione dei decompositori che vivono e operano sulla biomassa che cade per rinnovo spontaneo, nelle necessità di mantenere e implementare tutte le funzioni dei soprassuoli arborei (come la regimazione idrogeologica, ovvero il trattenimento e rallentamento delle acque meteoriche e l’alimentazione delle falde, il clima e microclima locali, esistenza di flora e fauna strettamente legate ai soprassuoli arborei, contrasto al disseccamento e protezione della coltre organica dovuti all’ombreggiamento delle chiome, il contrasto all’azione dei venti, le funzioni fitosanitarie, eccetera), nell’evidenza di eccessivi interventi su piante sane in ambiente urbano, nell’evidenza della necessità di mantenere e implementare le vegetazioni arboree sempreverdi lungo ogni tipo di viabilità stradale;
-nell’evidenza degli eccessi degli interventi sulle vegetazioni ripariali, con emissioni dall’uso di macchinari e eliminazione di vegetazione immagazzinante carbonio e effetti sulle entità viventi interessate dal taglio e collegate, ove in alternativa potrebbero essere installati opportunamente punti di intercettazione, di vegetazione asportata da piene, tramite reti in acciaio a maglie molto larghe, disposte a cul-de-sac con file di galleggianti per autoadeguamento al livello di piena (ns. proposta a suo tempo all Aut. Bac. Arno);
-nell’evidenza della volontà mostrata del mantenimento eccessivo della gestione rifiuti tramite incenerimento con relative problematiche a partire dalle emissioni serra nella gestione di raccolta e conferimento e termodistruzione; nell’evidenza della disomogeneità di azione per una efficiente raccolta differenziata estesa a tutti i comuni (con negativa discrezionalità locale sulle modalità, cui cerca di ovviare l’organizzazione benemerita di Rossano Ercolini) e nell’evidenza di una tassazione obsoleta che spesso non premia l’utente che differenzia; nell’evidenza di una mancanza di concreta e veloce eliminazione totale di tutti i prodotti usa e getta o di breve vita;
-nell’evidenza che le valutazioni di impatto di nuove opere non tengono dovutamente conto di parametri legati alle variazioni climatiche e al mancato annoso raggiungimento almeno di un bilancio di equilibri a fine anno dei 6 indici aggregati dell’impronta ecologica, dimostrando come l’economia umana sia sostanzialmente oggi confinata in un ambiente artificiale ove vengono valutati esclusivamente o quasi determinati parametri funzionali altrettanto artificiali;
-nell’evidenza che non viene abitualmente considerato un altro parametro fondamentale per gli equilibri generali, ovvero il numero di viventi sostenibile in base al loro stile di vita:
questa associazione richiama le istituzioni, tramite un regalo, bonariamente allegorico e ironico,  natalizio e dell’Epifania, sulla gravità della situazione che vuole un immediato cambiamento di fronte concreto (oltre i proclami di intenti specialmente legati alle esigenze elettorali, oltre i maquillage estetici quali la nomina di commissioni ambiente per lavorare ai tempi lunghi quando sappiamo già cosa fare nella stretta necessità di agire velocemente), ove al raggiungimento di una economia sostenibile, parallelamente, deve esserci un grande impegno educativo e di distribuzione di lavoro utile e una riorganizzazione sociale adeguata dei parametri produttivi e di commercio idonei, sostituendo la qualità alla quantità.
Per quanto sopra, per quanto si vuole rammentare nella necessità di cambiamento, i regali sono:
camion betoniera, cazzuola, sacchetti di rena-cemento-asfalto, sacchetto carbone, automobilina, seghetto per legno con tronchetto legno e fiammiferi, aeroplanini, imbarcazione, effige del pupazzo di neve, stick antizanzara, palla da calcio.
Ci pregiamo anche del dono di una copia del libro a firma del sottoscritto: “IL FILO COMUNE, IDEE PER SALVARE IL PIANETA”.
Questo è un documento trasversale tecnico, NON politico.
Ringraziando per l’attenzione e auspicando una pronta sensibile evoluzione delle economie, si porgono i migliori auguri.
Dicembre 2019 (documento su carta riciclata)
Leonardo Mastragostino, ass. IL PIANETA per la tutela della Natura e dell’Ambiente, della Salute, del Patrimonio Storico e Paesaggistico, (membro del consiglio Direttivo di Italia Nostra Firenze, già Fiduciario Slow Food per la Condotta del Mugello e Levante Fiorentino).

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