VALORIZZARE DIFENDERE SALVAGUARDARE LA VAL DI SIEVE

L' Associazione Valdisieve persegue le finalità di tutelare l'ambiente, il paesaggio, la salute, i beni culturali, il corretto assetto urbanistico, la qualità della vita e la preservazione dei luoghi da ogni forma d'inquinamento, nell'ambito territoriale dei comuni della Valdisieve e limitrofi.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

CALENDARIO

lunedì 27 maggio 2019

Firenze, il Tar boccia la nuova pista dell’aeroporto di Peretola

Troppe prescrizioni, la Valutazione di impatto ambientale va annullata. È la sentenza che è arrivata dal Tar della Toscana sul progetto del nuovo scalo aeroportuale.

di Marzio Fatucchi

Troppe prescrizioni, la Valutazione di impatto ambientale (ndr. VIA) va annullata.
È la SENTENZA che è arrivata dal Tar della Toscana sul progetto del nuovo scalo aeroportuale di Peretola. Il nodo centrale della sentenza emessa dai giudici amministrativi è nella parte finale della stessa: parlando delle 142 prescrizioni, cioè indicazioni di accorgimenti per diminuire l’impatto ambientale, arrivate nel testo che era stato approvato dopo due anni di studio sul progetto presentato da Enac per conto di Toscana Aeroporti, i giudici scrivono che «ne consegue che la previsione di un numero così elevato di prescrizioni, ma soprattutto il carattere e il tenore di queste ultime, dimostra inevitabilmente il difetto di istruttoria in cui è incorsa l’Amministrazione, che è stata obbligata a posticipare la valutazione dei relativi impatti ambientali».

Per arrivare a questa ultima considerazione, il Tar valuta, punto per punto, le contestazioni arrivata dall’associazione Vas, partiti di sinistra, ambientalisti, esponenti del M5S, e parte da un giudizio generale: «Il progetto sottoposto a Via non conteneva quel grado di dettaglio minimo e sufficiente affinché il Ministero dell’Ambiente addivenisse ad una corretta valutazione di compatibilità ambientale, non essendosi individuati compiutamente le opere da realizzare». Il Masterplan presentato è stato «ritenuto assimilabile ad un “progetto definitivo”» dal Ministero dell’Ambiente, nonostante avesse un «considerevole impatto ambientale che implicano, tra l’altro, lo spostamento di un tratto del Fosso Reale, il sotto-attraversamento dell’Autostrada A11; la riorganizzazione dello svincolo della A11 per Sesto Fiorentino e Osmannoro e la ricollocazione del bacino denominato “Lago di Peretola” e di alcuni bacini del sito “La Querciola”, oltre alla delocalizzazione di parte dei “boschi della piana”», scrivono i giudizi.

E inoltre «La documentazione presentata nell’ambito del procedimento urbanistico conferma come in sede di VIA sia stato presentato un progetto parziale e comunque insufficiente a consentire una compiuta valutazione degli impatti ambientali, essendosi rinviato detto giudizio alle fasi progettuali successive, devolvendo le attività di verifica della corretta esecuzione delle prescrizioni al costituendo Osservatorio Ambientale». Dai rischi di incidenti al bird striking, dalle soluzione per il Fosso Reale alle compensazioni ambientali per le aree naturali che veniva cancellate e ricreate altrove, le soluzioni per le casse di espansione: secondo il Tar, tutte le soluzioni erano rinviate ad una fase successiva. Ed è per questo che «le opere e gli interventi da realizzare non possono che avere un carattere “accessorio” rispetto al giudizio di compatibilità, attenendo alla fase di esecuzione del progetto e non riguardare aspetti che dovevano essere valutati e risolti in sede di VIA». Andavano valutati prima, nelle specifico esecutivo, non demandati ad un momento successivo.

«Una giornata di straordinaria importanza per il nostro territorio e il suo futuro. Il Tar ha riconosciuto la validità delle ragioni dei Comuni, delle associazioni, dei comitati contro un’opera che noi riteniamo sbagliata - afferma il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi - Si tratta di una grande vittoria, che dovremo senz’altro approfondire, ma che nella sostanza è chiara: il decreto di VIA è illegittimo e cade, pertanto, tutto il castello giuridico e amministrativo messo su anche con alcune forzature per arrivare a realizzare a tutti i costi una pista incompatibile col nostro territorio e illegittima dal punto di vista giuridico. Un pensiero, oggi, va a tutti gli amministratori e ai cittadini che per anni si sono battuti contro un’opera sbagliata. L’unico rammarico è che a questo risultato si sia dovuti arrivare per via giudiziaria e non attraverso la politica».

27 maggio 2019 | 12:17

--------------------------
LEGGI ANCHE:




Nessun commento:

Posta un commento