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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
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CALENDARIO

mercoledì 9 novembre 2016

TOSCANA, TRUCCATA MAXI GARA DEI RIFIUTI: 3,5 MILIARDI DI EURO

Quattro misure cautelari, ecco i nomi. Sei indagati. Gestivano la spazzatura nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto. L'operazione della guardia di finanza
Truccata una maxi gara da 3,5 miliardi di euro, negli appalti per la raccolta, la gestione e lo smaltimento per vent'anni dei rifiuti nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto. Coinvolti un ingegnere, un avvocato, un commercialista e altri professionisti. 
Sono queste le accuse nell'inchiesta coordinata dalla procura di Firenze ed eseguita dalla guardia di finanza. Quattro misure cautelari e sei persone indagate. I reati contestati vanno dalla turbativa d'asta, alla corruzione e in un caso anche alla concussione per induzione. 
Agli arresti domiciliari è finito il direttore dell'Ato Toscana Sud Andrea Corti, 50 anni, mentre sono stati interdetti dalla professione l'avvocato Valerio Menaldi accusato di aver predisposto il bando di gara in conflitto di interessi: il suo studio, secondo le accuse era collegato con lo studio di commercialisti del Progetto Sei consulenti del raggruppamento imprese che si aggiudica l'appalto. Interdetto anche il commercialista Eros Organni diventato amministratore delegato di Sei Toscana, la società che si aggiudica l'appalto. Il quarto professionista finito dei guai è Marco Buzzichelli, ad di Siena Ambiente capofila di Sei Toscana.

"La spregiudicatezza" del direttore dell'Ato dei rifiuti Toscana sud "Andrea Corti nella gestione della cosa pubblica e la sua 'fame' di denaro appare, per certi aspetti, imbarazzante". Lo scrive il gip Matteo Zanobini disponendo gli arresti domiciliari per il principale indagato dell'inchiesta. La procura aveva chiesto il carcere ma il gip ritiene sufficienti gli arresti domiciliari accompagnati "da divieto assoluto di incontri e colloquio" con soggetti diversi dai familiari.

I provvedimenti adottati dall'autorità giudiziaria di Firenze scaturiscono da un'indagine, iniziata nel 2014 dai militari del nucleo di polizia tributaria e coordinata dal procuratore aggiunto Rodrigo Merlo e dal sostituto procuratore Leopoldo De Gregorio, mirata a verificare la correttezza delle procedure per l'aggiudicazione di una gara d'appalto relativa all'assegnazione del servizio per la gestione integrata dei rifiuti urbani nelle Province di Arezzo, Siena e Grosseto a favore di un Raggruppamento Temporaneo d'Impresa (R.T.I.) per l'importo di oltre 170 milioni di euro all'anno ed avente una durata ventennale. Più nel dettaglio, sulla base di un approfondito esame degli atti di gara nonché di copiosa documentazione contabile e bancaria acquisita nel corso delle indagini dalle Fiamme Gialle, è emerso che i soggetti indagati avevano concordato preliminarmente - nonostante rivestissero ruoli distinti ed incompatibili - le modalità di dettaglio della procedura (addirittura le domande da rivolgere ai potenziali concorrentinonché la stessa materiale redazione di alcuni documenti, strutturando di fatto "su misura" il bando di gara così da favorire la società appaltante. Tra l'altro, con la chiara finalità di scoraggiare eventuali ulteriori concorrenti alla partecipazione della gara per la gestione dei rifiuti urbani, gli indagati avevano inserito nel bando stesso talune clausole che risultavano particolarmente vessatorie per ogni altra impresa che avesse voluto partecipare alla gara.

"I guadagni illeciti emersi all'esito delle indagini di cui ha beneficiato il direttore generale dell'Ato Toscana Sud sono stati quantificati in totale in oltre 380.000 euro, "compenso" che era stato giustificato contabilmente dagli imprenditori che si erano aggiudicati l'appalto facendoli figurare quali costi sostenuti (fittiziamente) per incarichi di prestazione d'opera professionale o per collaborazione e/o consulenza".

Vedi altro post su questo blog, di marzo 2016, in cui il presidente di Sei Toscana, Simone Viti, esprimeva piena fiducia nell'operato della magistratura! Alla faccia!!

Vogliamo ricordare che STA SPA (socio di AER Spa e AER impianti Srl con il 73% delle quote del socio privato Valdisieve SCRL), dovrebbe avere già TRASFERITO detta quota proprio a SEI TOSCANA, facendo entrare la stessa nella compagine societaria di AER che gestisce i rifiuti in Valdisieve essendo in regime di salvaguardia.

E per ricordare di tutti gli intrecci che ci sono tra le società ripubblichiamo uno schema di chi c'è dentro AER.......ora (se è già avvenuto il trasferimento) anche Sei Toscana! 





































PS. Si stava parlando dell'inceneritore di Selvapiana, ovviamente!!

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