Ho letto ieri un articolo sulla Nazione in cui si criticano i ricorsi al Tar che stanno ostacolando la realizzazione di aeroporto e dell’inceneritore. Secondo l’autore, di cui per fortuna non ricordo il nome, richiedere l’intervento della Giustizia amministrativa rappresenterebbe una limitazione della Politica. Secondo il “giornalista” sarebbero infatti i rappresentanti eletti gli unici incaricati di prendere le decisioni necessarie al Bene comune. Fare intervenire i tribunali rappresenterebbe dunque una inaccettabile limitazione della Democrazia.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche le dichiarazioni del sindaco Nardella: “Smettiamo di fare ricorsi al Tar…così ammazziamo la politica e le istituzioni; congeliamo i ricorsi …. se la politica delega al Tar le decisioni dei cittadini è finita”.
Sono riflessioni assai sorprendenti e preoccupanti per i seguenti motivi:
- Le sentenza del Tar non riguardano la decisione politica, ma il modo in cui essa si attua. In particolare, esse investono la correttezza delle procedure seguite dal potere pubblico per attuare le sue decisioni. Tali procedure sono stabilite dalle leggi.
- Pensare che il controllo di legittimità sia un attacco alla Politica e alle istituzioni significa pensare che le tali leggi siano facoltative o forse inutili ostacoli all’azione dei governanti.
- Pensare che la Politica sia sopra le leggi significa credere che l’investitura del rito elettorale sia l’unica fonte di diritto e che ogni tipo di controlli, sia visto come “lacci e lacciuoli“, mal sopportati.
- Naturalmente le leggi che stabiliscono procedure e controlli sono spesso fatte da coloro che ritengono di esserne al di sopra.
- I controlli e i pareri degli organi tecnici vengono visti come inutile burocrazia.
- I ricorsi alla giustizia amministrativa vengono visti come velleitarie proteste localistiche e come atti di slealtà politica, se fatti da amministratori pubblici.
- Le sentenze della Giustizia amministrativa vengono viste come “incidenti amministrativi” che sono “inevitabili in questo paese,” ma che “non possono né rimettere in discussione, né rallentare decisioni politiche” e comunque si pensa che “non possono fermare la procedure già in essere” come ha detto Enrico Rossi.
- Si crede dunque che tutto quello che riguarda il governo del territorio sia nella disponibilità della maggioranza politica del momento.
- Il pericolo per la democrazia non viene dunque dalla Giustizia amministrativa ma dai politici che fanno tali dichiarazioni, che vedono ogni controllo come un inutile e dannoso orpello.
Questo dunque è lo stato della Democrazia nella Toscana e nell’Italia governate dal PD. Infatti la forza politica di governo sembra oggi la più insofferente per le regole.E comunque secondo l’avanguardia del PD “il suffragio universale comincia a rappresentare un serio pericolo per la civiltà occidentale”
Nessun commento:
Posta un commento