La
giunta comunale fiorentina del sindaco Dario Nardella
ha recentemente approvato il Piano di azione comunale (PAC) per
la qualità dell’aria 2016-2019. La vision di questo Piano,
volto a migliorare la qualità dell’aria nella Città Metropolitana, confligge
pesantemente con quella, ormai anacronistica, disegnata intorno alla
costruzione dell’inceneritore di Firenze. Chi legge con intelligenza e in
maniera disinteressata i dieci punti del PAC capisce che l’inceneritore è una
scelta sbagliata, da cassare. Tutto il contrario di ciò che la stessa
amministrazione fiorentina sta continuando a fare.
Il
Piano comunale dice che l’area più critica per l’inquinamento è quella limitrofa
ai Comuni di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio (punto 8) ed è proprio lì che le
amministrazioni hanno deciso di far sorgere l’inceneritore aggiungendo così
inquinamento ad inquinamento. Fra l’altro quest’area dal 2010 è senza
stazioni di rilevamento ARPAT, e la stazione di fondo Firenze-Signa non appare
certo rappresentativa (punto 7).
Il PAC evidenzia anche che l’inquinamento dell’Ozono e
del Particolato PM 10 presenta ancora, insieme con il biossido di Azoto,
aspetti di criticità per l’area fiorentina.Per gli sforamenti da ossidi di
azoto siamo sottoposti a procedura d’infrazione europea (punti
2,3,4,5) e con l’inceneritore andremmo ad incrementarli ancora di un
11,9%, senza contare il particolato secondario (punto 9). Un’altra
contraddizione interessante è che il PAC promuove la riduzione delle
combustioni in genere, la produzione di energia da fonti rinnovabili senza
emissioni in atmosfera quali il solare termico e fotovoltaico. Detto questo ci
interroghiamo. Perché Nardella e i suoi continuano a schierarsi a spada
tratta a favore dell’inceneritore chiedendo addirittura di “congelare
i ricorsi al Tar” in particolare “sulla realizzazione dell’inceneritore”?
Proprio ieri il Tar ha bloccato l’iter procedurale dell’inceneritore
imposto dall’establishment fiorentino filo Partito Democratico.
Vedremo nei prossimi mesi cosa accadrà. Certo è che il pensiero unico del
“tutto è stato già deciso” è stato ridimensionato dai cittadini attivi in
difesa della salute. #unvisifafare è diventato lo slogan
vincente. Come scrive oggi Repubblica Firenze: “in Toscana la politica deve tornare con
urgenza a fare bene il suo mestiere. In modo onesto, trasparente e capace”. Se capiamo bene le parole vergate sul maggior
quotidiano d’opinione della città, l’onestà, la trasparenza e la capacità non
appartengono più a chi governa da ormai troppi anni il nostro territorio. Se
non è così spiegateci meglio.
Ecco, in sintesi, le 10 cose da sapere sul
PAC fiorentino 2016-2019
Lo
scopo fondamentale del PAC ‘è quello di ridurre i fenomeni di inquinamento
atmosferico a un livello tale da limitare al minimo gli effetti nocivi per la
salute umana con particolare attenzione ai soggetti sensibili, all’impatto
sull’ambiente, sulla vegetazione e sugli ecosistemi naturali’. ‘Da Firenze e il
cosiddetto agglomerato urbano fino a tutti i comuni del territorio, adottiamo
pratiche incisive dall’uso delle auto, alle caldaie, per migliorare la qualità
dell’aria’, dice il consigliere delegato all’ambiente della città Metropolitana
di Firenze, in un Comunicato del Comune del 27/10/2016. Nello stesso tempo,
però questa Città Metropolitana adotta l’inceneritore.
1)
OZONO, PM 10 e BIOSSIDO DI AZOTO SONO GLI INQUINANTI CHE PIU’ PREOCCUPANO
NELL’AREA FIORENTINA
I
livelli di inquinamento in una città sono indicatori di Sviluppo urbano
sostenibile. Il PAC ‘Individua infine gli interventi contingibili che il
Sindaco deve adottare per limitare il rischio di superamento dei valori limite
e delle soglie di allarme stabiliti per la qualità dell’aria ambiente, in
particolare per l’inquinamento Ozono e per il Particolato PM 10 che presentano
ancora, insieme con il biossido di Azoto, aspetti di criticità per l’area
fiorentina.’ Ricordiamo che ci si riferisce ai valori limite, stabiliti dalla
normativa tecnica europea e non alle linee guida dell’OMS, Organizzazione
Mondiale della Sanità, che raccomanda standard molto più severi. Se si
rispettassero i limiti dell’Oms, secondo l’AEA (Agenzia Europea pe l’Ambiente),
i decessi prematuri si ridurrebbero di circa un terzo, in Europa.
2) A
FIRENZE GLI OSSIDI DI AZOTO sono RADDOPPIATI
Ce lo
dicono i dati IRSE (Inventario Regionale delle Sorgenti Emissive) dal 2007 al
2010. Dai dati IRSE 2010 la pressione dell’inquinamento a Firenze, dipende: per
il 51% dai trasporti; per il 34% dall’agricoltura; per il 33% dall’ industria;
per il 30% dal riscaldamento. Per l’abbruciamento delle frasche di ulivo e dei
residui vegetali in genere, ahimè, ancora non abbiamo dati IRSE.
3)
SIAMO SOTTOPOSTI ALLA PROCEDURA D’INFRAZIONE EUROPEA 2015/2043 PER GLI
SFORAMENTI DEGLI OSSIDI DI AZOTO
La
procedura è stata attivata per la mancata attuazione della Direttiva
2008/50/CE, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita
in Europa. A Firenze ci vuole la maschera antigas, e non basta, nel tratto che
va da Piazza Beccaria a Porta a Prato, e nel canyon del Ponte alle Mosse, ove
nelle corrispondenti stazioni di traffico urbano la media annuale di biossido
di azoto è superata. La stazione di FI-Gramsci , rappresenta il punto di
maggiore criticità (hot spot) in Toscana, con valori molto più alti di
qualsiasi altra centralina, è incurabile, con un trend ormai cronico; la
stazione di FI-Mosse posta lungo una tipica via a canyon con un flusso di
traffico “normale” per una città delle dimensioni di Firenze, è invece soggetta
a possibile miglioramento. L’inceneritore non è un impianto ’ Low NOX’ (vedi
punto 9), né smart.
4)
BIOSSIDO DI AZOTO: FIRENZE È LA 31a AREA PIÙ INQUINATA D’EUROPA
Ce lo
dice l’Agenzia Europea dell’Ambiente dopo aver censito 4.000 aree in tutto il continente.
http://www.perunaltracitta.org/2015/10/26/diesel-firenze-ai-vertici I MOTORI
DIESEL SONO INCRIMINATI per NO2 e PM10. I diesel euro 3 euro 4 euro 5, hanno
emissioni per NO2 maggiori rispetto alle autovetture Euro 6 da 3,2 a 6,3 volte
e persino rispetto alle autovetture Euro 0 maggiori da 2,5 a 4,8 volte. Il PM10
emesso dai veicoli diesel rappresenta quello con il livello più alto di
morbosità, perché ha la massima capacità di adsorbire sostanze inquinanti
cancerogene e di veicolarle all’interno dei polmoni, vedi ’indice di
frattalità’. EFFETTI SULLA SALUTE DEL PM10: fra gli effetti acuti
dell’inquinamento, predomina la mortalità da patologie cardiache ( infarti,
scompensi, aritmie), segue quella da malattie respiratorie (asma, broncopatie
acute). L’effetto cronico più preoccupante è il cancro al polmone e alla
vescica, altri effetti cronici sono asma, enfisema, bpco, rischio di parto
pre-termine e basso peso dei neonati alla nascita. Riduciamo i diesel , ma non
solo. Ricordiamo che l’emissione giornaliera di diossine dell’inceneritore di
Firenze, corrisponde a quella di 241.420 autovetture
diesel in giro per la Piana.
5) GLI
EFFETTI SULLA SALUTE UMANA DEGLI OSSIDI DI AZOTO
Non
sono correlati solo a conseguenze irritativo-flogistiche su occhi e apparato
respiratorio, ma anche ad insorgenza di cancro al polmone, alla mammella, ed
anche a prostata, vescica, ovaio. “Per le donne che vivono nelle aree con i più
alti livelli di inquinamento il rischio di sviluppare il cancro al seno è quasi
doppio rispetto a quelle che vivono nelle aree meno inquinate» Postmenopausal
breast cancer is associated with exposure to traffic-related air pollution in
Montreal, Canada: a case control study. Environ Health Perspec 2010 Oct 6.
Per l’esposizione al biossido di azoto (NO2) sono avvenute 21.600 morti
premature in Italia nel 2012, secondo AEA (Agenzia Europea Ambiente).
COMBUSTIONI E BIOSSIDO DI AZOTO: Il biossido di azoto NO2 si forma in generale
in atmosfera a partire dal monossido di azoto (NO). La formazione di monossido
di azoto e più in generale degli ossidi di azoto NOx è tipica di qualsiasi
processo di combustione indipendentemente dalla tipologia di materiale combusto
(metano, gasolio, legna, ecc..). Gli ossidi d’azoto sono fra i precursori del
particolato secondario e dell’ozono.
6)
L’OZONO
L’ozono
è un inquinante secondario, un gas che si forma al livello del suolo mediante
reazione chimica tra ossidi di azoto (NOx) e composti organici volatili (COV)
in presenza di luce solare, per questo raggiunge valori elevati in estate.
‘Analogamente agli anni precedenti[dice il PAC] è stata confermata la criticità
dell’ ozono nei confronti dei valori obiettivo previsti dal D.Lgs. 155/2010,
infatti nel 2015 il limite per la protezione della popolazione non è stato
rispettato nel 60% dei siti ed il limite per la protezione della vegetazione
non è stato rispettato nel 70% dei siti. Durante il 2015 inoltre si sono
verificati numerosi episodi di superamento della soglia di informazione (media
massima oraria 180 Cg/m3), fenomeno che non era avvenuto nel 2014.’ EFFETTI
SULLA SALUTE DELL’OZONO: per l’ esposizione all’ozono (O3), sono avvenute,3.300
morti premature in Italia nel 2012, secondo AEA; può causare disturbi
respiratori e cardiovascolari, anche a livelli relativamente bassi.
7) LA
STAZIONE DI FIRENZE-SIGNA, E’ RAPPRESENTATIVA DELLA PIANA?
È stata
attivata il primo gennaio 2014, è ritenuta ‘rappresentativa’ della parte
nordovest della città (Delibera Giunta Regionale n. 1182/2015),ove dovrebbe
sorgere l’inceneritore di Firenze. E’ stato rilevato, nell’ambito del progetto
Patos, che la stazione di Signa registra valori di PM10 sistematicamente più
alti delle altre centraline dell’Agglomerato fiorentino, FI-Scandicci e
FI-Bassi , per quanto riguarda il maggior numero di superamenti del valore
limite giornaliero ed ha registrato valori medi annuali più elevati di quelli
registrati nelle altre due centraline urbane – traffico dell’Agglomerato. La
spiegazione sarebbe che ‘è inserita in un contesto residenziale di villette a
schiera dove è diffusa la presenza di caminetti’. Insomma una centralina molto
particolare, ‘rappresentativa’ della Piana? Perché le stazioni di rilevamento
ARPAT di Campi, Sesto e Calenzano sono state dismesse nel 2010? C’è ‘molta
attenzione’ sui caminetti e poca sull’inceneritore: ma in un anno ci
vogliono 11.381 caminetti per produrre la stessa
quantità di diossine dell’inceneritore.
8)
L’AREA PIÙ CRITICA PER L’INQUINAMENTO E’ QUELLA DI SESTO FIORENTINO E CAMPI
BISENZIO
Dato
che la concentrazione degli inquinanti atmosferici è fortemente influenzata dai
parametri meteorologici, nell’ambito del progetto PATOS2, il Consorzio Lamma ha
svolto uno studio finalizzato a stimare il parametro, Hmix, altezza dello
strato di rimescolamento, attraverso un sistema di modelli numerici ad alta
risoluzione, in un’area che comprende il bacino Firenze-Prato-Pistoia. Il
parametro Hmix, insieme agli indicatori velocità del vento (VV) e pioggia, è
fondamentale per la caratterizzazione meteorologica di un’area e in particolare
per l’individuazione degli episodi critici per l’accumulo degli inquinanti
atmosferici Per il Comune di Firenze l’area più critica è quella della zona
Nord, limitrofa ai comuni di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio. Ed proprio in
quell’area che si vorrebbe costruire l’inceneritore, che non è smart.
9)
NELLA PIANA CON L’INCENERITORE CRESCONO GLI OSSIDI DI AZOTO (+11,9%) E
L’ANIDRIDE SOLFOROSA (+418%)
Non
solo. Questo significativo aumento (cui va aggiunta la quota rilevante del
traffico aereo) ha altre conseguenze degne di attenzione: è ben noto che
l’immissione nell’ambiente di ossidi di azoto e di anidride solforosa provoca
la sicura formazione di polveri sottili secondarie, destinate ad aumentare
significativamente (+ 30 – 40%) l’impatto complessivo
dell’inceneritore per questa classe d’inquinanti. Ci sembra lecito chiedersi
come, di fronte a questi numeri, come sia stato possibile autorizzare questo
impianto, il cui esercizio sicuramente peggiorerà l’attuale qualità
dell’aria, in un’area critica (vedi il punto precedente), in palese contrasto
con gli obiettivi delle normative europee e nazionali e dello stesso PAC, che
invece prevedono, un costante miglioramento di questa vitale risorsa. Vedi federico-valerio.blogspot.com
10) CHE
C’ENTRA L’INCENERITORE DI FIRENZE COL PRODURRE ENERGIA SENZA EMISSIONI?
‘Le
azioni da inserire nei PAC dovranno quindi riguardare sia la riduzione delle
combustioni in genere, ad esempio promuovendo il risparmio energetico e la
produzione di energia da fonti rinnovabili senza emissioni in atmosfera quali
il solare termico e fotovoltaico, sia limitazioni alla circolazione dei veicoli
che impattano maggiormente per l’NO2.’ Come può la stessa giunta approvare
questo PAC e approvare anche la costruzione dell’inceneritore di Firenze? C’è
qualcosa che non torna, sono due visioni nettamente contrapposte.
Gian Luca Garetti, medico e attivista
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