Ing. Antonio Mazzeo, uno degli arrestati |
Il procuratore Giuseppe Creazzo ha parlato di un "collaudato sistema di corruzione", di un "sistema che ha comportato danni per la collettività per molte decine di migliaia di euro. Venivano date mazzette corrispondenti al 5% dell'importo dei lavori, cioè decine di appalti nella rete stradale della Toscana".
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L'assegnazione degli appalti dell'Anas Toscana finiti nel mirino della procura di Firenze avveniva "sfruttando, nella maggior parte dei casi, lo stato di emergenza e di necessità causato da calamità naturali" ha proseguito il procuratore Creazzo.
Gli appalti su cui si indaga sono uno da 200 mila euro, "di somma urgenza", per opere sulla strada Tosco-Romagnola; uno in provincia di Prato, importo del lavoro a base d'asta 3.258.622 euro; e uno in provincia di Massa Carrara, per la manutenzione straordinaria di una strada, importo del lavoro a base d'asta 499.900 euro. Per la procura, l'imprenditore finito ai domiciliari "agiva, per sua stessa ammissione, fornendo "il pacchetto completo - ha detto Creazzo - Faceva pure i sopralluoghi. Negli uffici dell'Anas era di casa: arrivava a predisporre anche le documentazioni, bando e altro".
fonte articolo: http://firenze.repubblica.it/cronaca/2015/09/30/news/corruzione_inchiesta_sui_vertici_di_anas_toscana_4_arresti-123975723/
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Bufera sull’Anas Toscana:
arrestati i vertici per corruzione
Nel mirino appalti per opere stradali: 70 perquisizioni. Ai domiciliari il capo Compartimento Antonio Mazzeo, il direttore amministrativo Roberto Troccoli, il funzionario Nicola Cenci e l’imprenditore Francesco Mele
di Simone Innocenti
FIRENZE - Bufera all’Anas Toscana: quattro persone
sono state arrestate (ai domiciliari) con l’accusa di corruzione nell’ambito di
un’inchiesta della procura di Firenze: si tratta del capo Compartimento Antonio
Mazzeo, del direttore amministrativo Roberto Troccoli, del funzionario Nicola
Cenci e dell’imprenditore Francesco Mele. Nel procedimento sono state indagate
anche altre 24 persone: pubblici ufficiali in servizio all’Anas di Firenze,
imprenditori e professionisti di varie società. Il procuratore Giuseppe Creazzo
ha parlato di un «collaudato sistema di corruzione», di un «sistema che ha
comportato danni per la collettività per molte decine di migliaia di euro.
Venivano date mazzette corrispondenti al 5% dell’importo dei lavori, cioè
decine di appalti nella rete stradale della Toscana».
Le intercettazioni
«Tutti sono corrotti e corruttibili». È quanto dice al telefono l’imprenditore
Francesco Mele, ora ai domiciliari, a un suo interlocutore. L’intercettazione è
agli atti dell’inchiesta. Secondo gli investigatori, l’imprenditore corrompeva
i responsabili toscani di Anas anche con «costosi pranzi e cene», con biglietti
per gare motociclistiche e con l’assunzione della moglie di uno di loro. «Fra
pranzi e cene, alberghi, viaggi - dice l’imprenditore al telefono - spenderò un
centinaio, 200 mila euro all’anno...» Secondo gli investigatori, l’imprenditore
cercava di allargare il suo giro di affari. «La corruzione si allarga», gli
dice un interlocutore al telefono, e lui risponde: «L’hai capita». Mele avrebbe
avuto mire anche in Albania. «In Albania - gli dice la fidanzata, riportandogli
quando raccontatole dalla sorella - si può vedere il primo ministro, però ha
detto che ci vuole una bella bustarella» per «questo personaggio che conosce il
tipo che prende la bustarella». Gli investigatori annotano poi come,
commentando i controlli disposti sugli appalti, Mele dica che «non hanno fatto
altro che aumentare i costi di produzione, perché la corruzione è rimasta, anzi
è aumentata perché se c’è il controllo del terzo, deve mangia’».
Le opere
L’aggiudicazione degli appalti dell’Anas
Toscana finiti nel mirino della procura di Firenze avveniva «sfruttando, nella
maggior parte dei casi, lo stato di emergenza e di necessità causato da
calamità naturali». Lo ha spiegato il procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo,
durante la conferenza stampa. Questi gli appalti su cui si indaga: uno da 200
mila euro, «di somma urgenza», per opere sulla strada Tosco-Romagnola; uno in
provincia di Prato, importo del lavoro a base d’asta 3.258.622 euro; uno in
provincia di Massa Carrara, per la manutenzione straordinaria di una strada,
importo del lavoro a base d’asta 499.900 euro, uno a Pontassieve in località
Girone, uno in provincia di Lucca (importo del lavoro 190.000 eruo) e un
intervento sull’AutoPalio (raccordo autostradale Firenze-Siena).
«All’Anas era
di casa»
Secondo quanto ricostruito dalla
procura, l’imprenditore finito ai domiciliari «agiva, per sua stessa
ammissione, fornendo il «pacchetto completo - ha detto Creazzo - Faceva pure i
sopralluoghi. Negli uffici dell’Anas era di casa: arrivava a predisporre anche
le documentazioni, bando e altro».
Settanta
perquisizioni
I magistrati ipotizzano il reato di
corruzione riguardo appalti per opere stradali. L’indagine è condotta da
polizia stradale della Toscana e Corpo forestale, sezione di pg della procura
di Firenze. Nell’ambito dell’inchiesta sono state effettuate anche 70
perquisizioni.
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