Barocci replica a Periccioli: continueremo coi ricorsi. Perché l'inquinamento c'è.
Domenica, 1 Febbraio 2015
Il rifiuto del presidente di Scarlino Energia ad ogni ipotesi di riconversione dell'inceneritore, sembra chiudere ogni ipotesi di dialogo tra le associazioni ambientaliste e il Comune di Scarlino per rendere concreta un'alternativa all'occupazione?
«Apparentemente sì. Ma sia Scarlino Energia che i vertici sindacali della provincia stanno ripetendo per la terza volta un grosso errore, appellandosi e affidandosi alle valutazioni positive sullo stato della qualità ambientale, certificato dagli enti locali, Provincia e Regione che hanno sì compiti istituzionali di controllo e verifica, ma che sono tutt'oggi silenti davanti alle denunce documentate di omissioni di leggi da noi precisate nei dettagli.
Solo il sindacato Usb ha riconosciuto preoccupante lo stato ambientale dell'area e si è preoccupato dei rischi sanitari dei lavoratori». Perché gli enti locali non rispondono?
«Lo chieda a Bonifazi, Bramerini e Marras». Quindi, secondo voi la strada dei ricorsi legali continuerà nei prossimi anni senza fine?
«Sì, e per tre motivi. Il primo perché abbiamo dimostrato, portando a Follonica e a Grosseto amministratori di altre città, che le alternative all'incenerimento dei rifiuti, consentono di avere una occupazione da cinque a sei volte superiore, con riduzione di tariffe ai cittadini. Mi chiedo quali interessi in realtà tutelano tali sindacati. Il secondo motivo perché non è sostenibile aggiungere altri inquinanti, anche se a norma, in un luogo già fortemente inquinato.
Il terzo motivo è che vogliamo ottenere che le leggi sulla prevenzione ai danni alla salute e all'ambiente siano finalmente applicate e non eluse, con omissioni di leggi da parte di politicanti in carriera». Ma i sindacati sostengono l'incenerimento dei rifiuti come chiusura necessaria del ciclo rifiuti e il presidente Periccioli afferma che quell'impianto é necessario al ciclo dei rifiuti. «Non è vero, tant'è che quell'impianto non è stato inserito tra gli impianti necessari, sia nel Piano provinciale, che nel successivo Piano interprovinciale dell'Ato. Inoltre è scandaloso che si continui a parlare di chiusura del ciclo: nulla si crea e nulla si distrugge in natura, ma incenerendo si trasformano l'atmosfera e i corsi d'acqua in discariche senza confini. Quindi o sono ignoranti, pensando che atmosfera e mari siano illimitati, oppure in silenzio si sono inventati e si raccontano dell'esistenza di un quarto principio della termodinamica, finora sconosciuto».
Matteo Alfieri
fonte articolo: http://www.seitoscana.it/rassegna-stampa/02022015-inceneritore-convertire-piaccia-no
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