Ugozzolo, dove vanno a finire le ceneri dell'impianto?
Il quesito del Gcr: "Ogni giorno ne vengono prodotte 5000 tonnellate. E' materiale da trattare con le dovute cautele"
PARMA – Dove vanno a finire le ceneri dell’impianto di Ugozzolo? Se lo chiede il Gcr in una nota.
“Il 28 agosto 2013 l'inceneritore di Parma ha iniziato a bruciare rifiuti. Lo farà 8000 ore l'anno, 24 al giorno, durante i 330 giorni in cui è previsto il funzionamento. Ogni anno solare l'inceneritore di Ugozzolo produrrà circa 40 mila tonnellate di ceneri. Da Ugozzolo ne fuoriescono 100 tonnellate al giorno. Quindi dalla sua apertura l'asticella segna 5000 tonnellate. Ceneri di fondo, ricche di sostanze come metalli pesanti, diossine, furani. Una bella montagna di materiale da trattare con le dovute attenzioni e cautele. Ma fino ad oggi nessuno sa dove vada a finire tutta questa roba. Dentro il famoso cerchio della provincia, il cerchio virtuoso dei rifiuti dell'inceneritore, dove tutto si chiude, non ci sono discariche a disposizione. La trasparenza finora non ha portato a conoscere i contratti inerenti lo smaltimento delle ceneri. Qualcuno proponeva il loro utilizzo nei cementifici, come sostitutivo di alcuni componenti delle malte cementizie. Se l'intenzione è quella di portare nei mattoni le molecole di cui sopra, metalli pesanti, furani, diossine, noi vorremmo conoscere marca e modello dei mattoni made in inceneritore, ovviamente per tenerli lontani da casa nostra. In Veneto uno stabile fu abbattuto pochi anni fa a causa del cemento di scarsa qualità in cui erano state convogliate anche ceneri da combustione. Oggi abbiamo scritto una lettera ufficiale ad Arpa per conoscere il destino delle ceneri di Parma”. Altrimenti? “Ci dovremo rivolgere a Chi l'ha visto?”.
“Il 28 agosto 2013 l'inceneritore di Parma ha iniziato a bruciare rifiuti. Lo farà 8000 ore l'anno, 24 al giorno, durante i 330 giorni in cui è previsto il funzionamento. Ogni anno solare l'inceneritore di Ugozzolo produrrà circa 40 mila tonnellate di ceneri. Da Ugozzolo ne fuoriescono 100 tonnellate al giorno. Quindi dalla sua apertura l'asticella segna 5000 tonnellate. Ceneri di fondo, ricche di sostanze come metalli pesanti, diossine, furani. Una bella montagna di materiale da trattare con le dovute attenzioni e cautele. Ma fino ad oggi nessuno sa dove vada a finire tutta questa roba. Dentro il famoso cerchio della provincia, il cerchio virtuoso dei rifiuti dell'inceneritore, dove tutto si chiude, non ci sono discariche a disposizione. La trasparenza finora non ha portato a conoscere i contratti inerenti lo smaltimento delle ceneri. Qualcuno proponeva il loro utilizzo nei cementifici, come sostitutivo di alcuni componenti delle malte cementizie. Se l'intenzione è quella di portare nei mattoni le molecole di cui sopra, metalli pesanti, furani, diossine, noi vorremmo conoscere marca e modello dei mattoni made in inceneritore, ovviamente per tenerli lontani da casa nostra. In Veneto uno stabile fu abbattuto pochi anni fa a causa del cemento di scarsa qualità in cui erano state convogliate anche ceneri da combustione. Oggi abbiamo scritto una lettera ufficiale ad Arpa per conoscere il destino delle ceneri di Parma”. Altrimenti? “Ci dovremo rivolgere a Chi l'ha visto?”.
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