Ex presidente Umbria su co-indagato membro commissione Via (ANSA) - FIRENZE, 16 SET - Walter Bellomo, membro della commissione Via al ministero dell'Ambiente, arrestato ai domiciliari per i lavori Tav di Firenze fu segnalato da Maria Rita Lorenzetti alla senatrice Anna Finocchiaro per un incarico di prestigio esaltando suoi meriti e capacita' ''nel gioco di squadra''. Lo evidenzia il gip nella sua ordinanza citando una intercettazione in cui Lorenzetti, considerandolo ''veramente un amico'', rassicura Bellomo di aver parlato di lui in termini lusinghieri alla Finocchiaro. (ANSA).
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Tav: Lorenzetti alla Finocchiaro, c'e' un amico che fa quadra
Tav:Lorenzetti,architetto Regione Toscana str...e terrorista
FIRENZE - Intercettazioni Ros, guerra a dirigente che si oppone a decreto (ANSA) - FIRENZE, 16 SET - Le intercettazioni del Ros dei carabinieri hanno scoperto che veniva condotta una 'guerra' al dirigente della Regione Toscana, responsabile del procedimento Via (Valutazione di impatto ambientale), architetto Zita, poi destinato ad altro incarico, che riteneva di dover considerare rifiuti le terre di scavo del tunnel Tav di Firenze e non prodotti da poter accumulare fuori da discariche autorizzate. ''Stronzo'', lo definisce l'ex presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, presidente di Italferr oggi arrestata ai domiciliari su ordine del gip di Firenze. ''Bastardo'' gli fa eco il co-indagato Valerio Lombardi, tecnico di Italferr. I due, indagati per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, sono al telefono e vengono intercettati: Lombardi parla di una ''bozza di delibera'' della Regione Toscana destinata a creare ''qualche problemino: ieri abbiamo avuto una riunione in Regione Toscana nella quale ci hanno detto che... vabbe'... il terreno proveniente dalla fresa e' un rifiuto... e questo e' scontato''. Parole a cui Lorenzetti reagisce insultando il dirigente regionale, quindi occupandosi di lui: ''Ma questo Zita e' presente anche nelle commissioni al ministero dell'Ambiente? Sta nelle commissioni Via?''. Ricevendo risposta affermativa, quindi si informa su chi fosse il referente del funzionario presso il ministero dell'Ambiente. Sempre nella primavera 2012 in un'altra conversazione Lorenzetti dice che l'architetto Zita (sulle terre di scavo) fornisce informazioni diverse perche' il suo obiettivo e' ''fare il terrorista''. ''Zita e' chiaro che fa il mestiere suo... non lo vuole questo decreto''. Anche un altro arrestato, il geologo Bellomo, attacca Zita in una conversazione con Valerio Lombardi: ''Un mascalzone''. Il gruppo guidato dalla Lorenzetti cerca di neutralizzare le sue posizioni finche' Lombardi comunica che Zita e' stato sostituito alla commissione Via della Regione Toscana. (ANSA).
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Tav Firenze: arresti domiciliari per Lorenzetti (Pd), ex presidente dell’Umbria
L'esponente democratica accusata in veste di presidente di Italferr (Fs).Corruzione, associazione a delinquere e abuso d'ufficio i reati ipotizzati. "Rischio di reiterazione del reato". Nell'ordinanza del gip l'accusa di aver ottenuto favori per il marito nei lavori di riscostruzione dell'Emilia colpita dal terremoto: "Corruzione circolare per scambiarsi vantaggi". Il legale:"Nessun beneficio". Il ruolo dei Casalesi nello smaltimento dei detriti. Dal gip interdizione ai dirigenti di Coop7
Un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata notificata all’ex governatrice della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti nella sua casa di Foligno nell’ambito dell’inchiesta sulnodo fiorentino dell’alta velocità. Provvedimenti cautelari sono stati recapitati ad altre sei persone. Secondo l’accusa, Lorenzetti si sarebbe data da fare per ottenere vantaggi in favore del marito nella ricostruzione dell’Emilia colpita dal terremoto, in un “articolato sistema corruttivo”.
Maria Rita Lorenzetti, laureata in filosofia e attiva in politica dal 1975 con il Pci, è stata presidente della Regione Umbria per due legislature. Precluso per legge il terzo mandato, nel 2010 è stata nominata presidente di Italferr, la società di ingegneria del gruppo Ferrovie dello Stato. Caratterizzata, a quanto si legge sul sito aziendale, da “uno staff altamente qualificato, un know-how specialistico proveniente dalla migliore tradizione ingegneristica”. Fino a quel momento la presidenza della società che sviluppa la rete ferroviaria italiana era occupata dall’ad di Fs Mauro Moretti.
A quanto emerge dall’ordinanza, notificata dal Ros dei Carabinieri di Firenze, è accusata di essersi adoperata perché venissero pagate due società impegnate nei lavori della Tav a Firenze, per le quali i versamenti erano in ritardo. In cambio la Lorenzetti avrebbe ricevuto presunti favori professionali per il marito. Lorenzetti avrebbbe agito “mettendo a disposizione le proprie conoscenze personali, i propri contatti politici e una vasta rete di contatti grazie ai quali era in grado di promettere utilità ai pubblici ufficiali avvicinati, nell’interesse e a vantaggio della controparteNovadia e Coopsette, (che si sono aggiudicate l’appalto, ndr) da cui poi pretendeva favori per il marito nell’ambito della ricostruzione dell’Emilia”.
“Vantaggi assolutamente inesistenti”, commenta il suo legale Luciano Ghirga del Foro di Perugia, che incontrerà nelle prossime ore la sua assistita. “I fatti contestati nell’ordinanza di custodia cautelare – ha detto l’avvocato Ghirga – sembrano essere gli stessi dell’avviso di garanzia del gennaio scorso. La dottoressa Lorenzetti ha sempre sostenuto la sua estraneità a tutti i fatti contestati”. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per il rischio di reiterazione dei reati.
“L’appartenenza alla ‘squadra’ più volte richiamata da Maria Rita Lorenzetti riporta ad un articolato sistema corruttivo”, scrive il gip Angelo Antonio Pezzuti nelle 450 pagine di ordinanza di custodia cautelare, motivando l’esistenza di un’associazione a delinquere di cui Lorenzetti viene ritenuta una dei promotori. Il gip scrive che “ognuno nel ruolo al momento ricoperto provvede all’occorrenza a fornire il proprio apporto per il conseguimento del comune interesse, acquisendo meriti da far contare al momento opportuno per aspirare a più prestigiosi incarichi, potendo contare che gli effetti positivi si riverbereranno, anche se non nell’immediato, sui componenti della squadra medesima sotto forma di vantaggi anche di natura economica”. A quanto si apprende ci sarebbero state anche ingerenze per modificare la normativa in fatto di rifiuti. Lo scopo? Far sì che i prodotti di scavo della Tav venissero assimilati a sottoprodotti.
Questa l’accusa attorno alla quale ruota l’inchiesta scattata dalle indagini sul passante ferroviario fiorentino del 17 gennaio scorso. In quell’occasione vennero eseguite perquisizioni in tutta Italia e furono indagate 31 persone, fra cui appunto la presidente Maria Rita Lorenzetti, accusata di corruzione, associazione a delinquere e abuso d’ufficio. I reati contestati furono truffa e corruzione. Tra le ipotesi dei pm fiorentini Giulio Monferini e Gianni Tei, coordinati dal procuratore capo Giuseppe Quattrocchi, c’era il presunto legame di interessi tra le ditte che smaltivano i fanghi e le acque nei cantieri Tav, con la criminalità organizzata, nello specifico con il clan dei Casalesi. In questa nuova inchiesta gli inquirenti puntano i fari anche sul ruolo del consulenteWalter Bellomo, membro della commissione Valutazione impatto ambientale del ministero dell’Ambiente ed ex coordinatore provinciale del Pd di Palermo. Secondo le accuse, rivela la fonte, “si sarebbe impegnato per far ottenere una corsia preferenziale in Commissione Via in cambio di appalti e della richiesta di una candidatura a deputato”.
Ma in lista non venne messo e, da quanto si apprende, nelle intercettazioni emerge proprio il suo disappunto per non essere stato “ripagato” dei presunti favori fatti. Nelle conversazioni, un dirigente del settore ambiente che aveva manifestato più di una perplessità sulle operazioni legate ai rifiuti sarebbe stato definito da uno degli indagati “terrorista”.
Secondo i magistrati fiorentini, inoltre, nella tratta toscana della Tav sarebbero stati utilizzati materiali scadenti per la costruzione della galleria e ci sarebbero stati favori negli appalti alle Coop rosse. La Procura ha inscritto nel registro degli indagati 36 persone.
Nell’inchiesta sui lavori Tav a Firenze, il gip Pezzuti ha deciso gli arresti domiciliari per Lorenzetti, Bellomo, Furio Saraceno, presidente di Nodavia, Valerio Lombardi, tecnico di Italferr, Alessandro Coletta, consulente, ex membro dell’Autorità di vigilanza sugli Appalti pubblici, Aristodemo Busillo, della società Seli di Roma, che gestisce la grande fresa sotterranea “Monna Lisa” per realizzare il tunnel alta velocità sotto Firenze.
Il gip ha respinto la richiesta del carcere, fatta dai pm, per Bellomo. Inoltre ha deciso la misura interdittiva di due mesi dallo svolgimento di attività per società ed enti di appartenenza a carico dei dirigenti della CoopSette di Castelnuovo di Sotto (Reggio Emilia) Alfio Lombardi, Maurizio Brioni, Marco Bonistalli, del presidente del cda di Seli Remo Grandori e dell’ad di Italferr Renato Casale. Nessuna misura interdittiva, diversamente da quanto chiesto dal pm, per Piero Calandra, membro dell’Autorità di vigilanza per i Lavori pubblici, che sarà interrogato dal gip il 25 settembre.
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Tav: gip, ex presidente Umbria fa gioco di Nodavia e coop
'Con totale pregiudizio dell'interesse pubblico e dello Stato' (ANSA) - FIRENZE, 16 SET - ''Soprattutto la Lorenzetti, con espressioni esplicite e intenti manifesti, fa chiaramente il gioco del general contractor (Nodavia, ndr) e del socio di maggioranza Coopsette che giuridicamente dovrebbe essere la sua controparte contrattuale a cui deve far arrivare il massimo del profitto possibile con totale pregiudizio del pubblico interesse che dovrebbe sovrintendere la gestione di un appalto tale''. Cosi' il gip sull'arresto di Maria Rita Lorenzetti, presidente di Italferr, nell'inchiesta Tav di Firenze. (ANSA).
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Tav: gip, snodo corruzione decreto su terre scavo no rifiuti
(ANSA) - FIRENZE, 16 SET - ''L'emanazione del decreto sulle terre'' di scavo dal tunnel della Tav sotto Firenze ''e' vista'' dal gruppo dominato da Maria Rita Lorenzetti, ''come snodo fondamentale per incominciare i lavori'' e ''non viene presa in considerazione altra soluzione che possa essere rispettosa dell'attuale disciplina vigente''. Lo scrive il gip di Firenze nell'ordinanza in cui dispone gli arresti ai domiciliari di sei persone fra cui l'ex presidente della Regione Umbria e presidente di Italferr. ''Lorenzetti si e' molto impegnata per l'emanazione del decreto sulle terre'' ed ''ha seguito tutte le fasi della sua approvazione influendo in ogni modo per la sua conclusione favorevole''. Il decreto del ministero modifica lo status delle terre di scavo, considerate rifiuti da smaltire in discarica, in sottoprodotti. Una questione di cui si occupa l'ex presidente delle Regione Umbria attraverso un'attivita' di persuasione per la quale si avvale di altri co-indagati. Parlando con Renato Casale di Italferr, Lorenzetti viene intercettata dai carabinieri del Ros di Firenze in cui dice che ''il decreto deve definire le condizioni in base alle quali terre e rocce da scavo si possono considerare sottoprodotti'' e non rifiuti: un vantaggio per lo smaltimento giacche' il sito individuato, l'area ex mineraria di Santa Barbara, in Toscana, non e' qualificata come discarica e quindi non avrebbe potuto ricevere le terre. Per arrivare al decreto che qualifica le terre di scavo in modo diverso dalla normativa (rifiuti) Lorenzetti si sarebbe attivata presso ministero dell'Ambiente, tramite il geologo, co-indagato, e anche lui ai domiciliari, Gualtiero (Walter) Bellomo, presso il Consiglio di Stato, la Regione Toscana. (ANSA).
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(AGI) - Torino, 16 set. - L'arresto di Maria Rita Lorenzetti "e' una brutta cosa. Io non so di piu'' di quanto ho letto sui giornali". Cosi' Pierluigi Bersani sull'arresto dell'ex presidente della regione Umbria Maria Rita Lorenzetti per questioni legate alla Tav. Bersani ha ribadito "fiducia nella magistratura, faccia il suo lavoro". "Per come conosco la Lorenzetti - ha detto ancora - e' abbastanza sorprendente. Vedremo cosa verra' fuori - ha concluso - ma la magistratura faccia il suo lavoro e la politica il suo".(AGI) Mal 162208 SET 13 http://www.agi.it/torino/notizie/201309162208-pol-rto1047-tav_bersani_arresto_lorenzetti_brutta_cosa_fiducia_magistratura
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(ANSA) - FIRENZE, 16 SET - Gualtiero detto Walter Bellomo, il geologo siciliano arrestato stamani ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sul nodo Tav di Firenze, nel 'gioco di squadra' che faceva capo all'ex presidente dell'Umbria, Maria Rita Lorenzetti, avrebbe ricevuto come favori piu' incarichi per l'esecuzione di lavori ferroviari sulla tratta Cefalu'-Castelbuono; un incarico di consulente ambientale da parte di Coopsette per la costruzione della nuova tangenziale esterna est di Milano; la riconferma a membro della commissione Via; l'interessamento per l'assunzione di una parente ad un supermercato della Coop CentroItalia di Perugia. Favori, scrive il gip Angelo Pezzuti, che Bellomo avrebbe ricevuto ''come contropartita per l'apporto fornito per l' approvazione del Put (piano di utilizzo delle terre, ndr) per i lavori Tav a Firenze e delle varianti all'autorizzazione paesaggistica da parte della commissione Via presso il ministero dell'Ambiente, nonche' per il rapido e positi vo esame da parte del gruppo istruttore Via del progetto per la realizzazione dell'autostrada Cispadana appaltata ad un'Ati partecipata da Coopsette''............
http://palermo.blogsicilia.it/nellinchiesta-tav-finisce-anche-un-siciliano-arrestato-walter-bellomo/209153/
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