I comitati sul progetto Casa Passerini: "Inceneritore come porta della città. Ma stiamo scherzando?"
Italia Nostra Toscana, Medicina Democratica coordinamento regionale toscano e WWF presentano le proprie osservazioni allo studio di impatto ambientale 16/09/2013 - 13:19
E’ in corso presso la Provincia di Firenze la valutazione di impatto ambientale (VIA) sull’inceneritore di Firenze - Case Passerini.
Essa costituisce un passaggio cruciale per il futuro della piana FIRENZE PRATO PISTOIA trattandosi di una infrastruttura che, se autorizzata, avrà una forte incidenza negativa sulle condizioni dell’ ambiente e sulla salute delle popolazioni di questo territorio.
Per i motivi sopra esposti questa mattina si è tenuta una conferenza stampa presso la Libreria Feltrinelli, via De’ Cerretani (Fi) presenti l’avvocato Claudio Tamburini per il Coordinamento dei Comitati della Piana dell’A.T.O. Toscana Centro, Mariarita Signorini di Italia Nostra Toscana, Gianluca Garetti e Marco Paganini di Medicina Democratica coordinamento regionale toscano e Marco Beneforti della Rete Rifiuti WWF Toscana che hanno presentato nell’ambito del procedimento in corso le Osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale (SIA), presentato dalla società proponente, la Q-Termo (partecipata di Quadrifoglio e di Hera) che mettono in evidenza le numerose criticità del progetto in più parti, in palese violazione delle norme di legge che disciplinano il procedimento e in contrasto con le modalità tecnico-scientifiche e disciplinari di tali studi.
Di seguito riportiamo una sintesi sui contenuti dello Studio di Impatto Ambientale del nuovo Inceneritore di Case Passerini:
INCOMPATIBILITA’ DEL NUOVO IMPIANTO
· il progetto dell’inceneritore è incompatibile, in più punti, con il PIT (Piano d’indirizzo territoriale – principale strumento urbanistico regionale), in particolare con l’adozione del PIT nella parte in cui prevede il parco agricolo della Piana;
· le sue emissioni sono incompatibili con la presenza diffusa di attività agricole, di abitazioni, di aziende agrarie, a maggior ragione, con le previsioni del Parco agricolo della Piana Firenze-Prato (con le proposte di agricoltura organica e a valenza paesaggistica in essa contenute);
· è incompatibile con il PAER (Piano ambientale eenergetico delle Regione): ridurre la percentuale della popolazione esposta all’inquinamento atmosferico e ridurre la produzione dei rifiuti anche attraverso una più efficace e diffusa raccolta differenziata, secondo quanto previsto da norme, piani, programmi e protocolli.
MANCATO RISPETTO DI OBBLIGHI DI LEGGE
Il nuovo impianto non rispetta l’obbligo di legge (art.22 dlg. 152/2006 e 50 L.r. 10/10)
- di prendere in esame le alternative strategiche (misure diverse per lo stesso obiettivo);
- di localizzazione (utilizza in modo implicito le conclusioni della precedenteVIS senza valutazione critica),
- di considerare altre tecnologiche o l’alternativa zero : nessun impianto;
· Non rispetta l’obbligo di legge ( art.208 dlg 152/06 e 133/05 art.5) di progettare in relazione ai quantitativi indicati nei Piani. Si prevede una quantità flessibile di rifiuti (da136.000 a 198.000 tonnellate);
· Non rispetta il divieto di incenerire rifiuti recuperabili ( art. 182 / dlg 152/2006) ad esempio:
- rifiuti da raccolta differenziata
- frazione organica da raccolta differenziata
- rifiuti ingombranti da RD
- rifiuti elettronici
L'IMPATTO SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE ESPOSTA ALLE EMISSIONI SARA' PESANTE, come documentato da diversi lavori epidemiologici nazionali e internazionali. Come dimostrano numerosi recenti lavori scientifici, secondo cui il continuo incremento, in ambito umano, di patologie immuno-mediate, neoplastiche, neuroendocrine e neurodegenerative, sarebbe il risultato di un'alterata programmazione dei tessuti che avverrebbe nel corso della vita embrio-fetale e quindi di mutazioni non genetiche ma epigenetiche, cioè del software che regola e gestisce la fisiologia dell'organismo umano e della sua riproduzione.
Secondo questo rivoluzionario punto di vista quindi non sarebbe più la dose che fa il veleno, ma dosi anche inferiori ai limiti di legge di sostanze che non hanno “livello di soglia minimo” al di sotto del quale non causino danni misurabili alla salute umana: come le diossine, metalli pesanti, il PU(particolato ultrafine) che vengono emesse dagli inceneritori, possono essere tossiche e soprattutto epigenotossiche. Gli effetti di tali esposizioni in generale si potrebbero vedere dopo decenni nei soggetti esposti e potrebbero essere sistemiche, colpendo soprattutto i loro discendenti.
INOLTRE..
Dichiara di essere un impianto di recupero ma è di smaltimento. Il calcolo di efficienza energetica è falsato, il mancato utilizzo del recupero di calore, che viene rinviato all’individuazione eventuale e successiva di utenze di teleriscaldamento lo pone al di fuori dei limiti previsti per la classificazione come impianto R1, non raggiungendo i valori di efficienza minima previsti dalla legge.
Nell’analisi dei fumi non viene preso in considerazione il mercurio.
Non sono previsti sistemi di monitoraggio dei microinquinanti: si fa riferimento unicamente a campionamenti generici, da mantenere al disotto dei limiti di legge, senza specificare nè livelli nè norma. I controlli di ricaduta sui terreni sono previsti con campionamenti a cinque anni.
Nessuna forma di controllo analitico viene prevista per gli inquinanti con i codici a specchio (trattasi di rifiuti speciali definiti non tossici sulla base di concentrazioni minime previste dalla legge per la presenza di sostanze riconosciute pericolose, ma senza indicazioni nè sulla specifica provenienza nè sulle quantità stimate e senza un monitoraggio specifico previsto, non sussistono le condizioni per ipotizzarne la termodistruzione)
Non vengono considerati gli effetti delle polveri fini e ultrafini.
Gli scenari delle ricadute inquinanti sono sottostimate perché fanno riferimento alle soglie di attenzione e non ai limiti di legge, per i quali è prevista l’autorizzazione; d’altra parte nessuno dei parametri presentati è valutato con simulazioni specifiche anche con l’utilizzo di dati concretamente misurati su impianti gemelli o consimili, per cui le dichiarazioni di contenimento appaiono sostanzialmente come professioni di buona volontà!
Non sono valutati gli effetti delle polveri ultrafini (PM<2 b="" salute="" sulla="" umana="">, non esistendo nella tecnologia impiegata sistemi di abbattimento per questi tipi di inquinanti. In particolare sono sottovalutati gli effetti delle poveri ultrafini sulle donne in gravidanza per la popolazione che vive vicina agli inceneritori (la letteratura riportata decisamente datata).2>
Ai fini della valutazione sanitaria il SIA utilizza valori diversi rispetto a quelli della VIS (in particolare si utilizzano popolazioni di riferimento aggregate che includono aree decisamente distanti, si fa riferimento ai dati anagrafici del comune di Sesto F.no, ignorando che risultano molto più prossime all’impianto le frazioni del comune di Campi B.zio e quelle di Firenze senza alcuna spiegazione plausibile di tale scelta)
Non sono chiari i valori di tossicità utilizzati come indicatori dì sostanze tossiche e cancerogene. E’assolutamente insufficiente la valutazione di incidenza (VINCA) .L’intero capitolo è una dimostrazione di totale ignoranza sulle condizioni del sito, non vengono riferite evidenze biologiche significative delle aree limitrofe d’interesse comunitario (si ignora la presenza dell’Oasi WWF di Focognano e di tutte le sue specificità biologiche e ambientali) e anche delle stesso sito di interesse del cantiere. La conclusione di non impatto, che appare totalmente incongrua, fa riferimento a fenomeni ignoti in biologia del comportamento animale, quale una ipotizzata abitudine delle specie del luogo al traffico veicolare, attitudine raggiunta, secondo gli estensori, nel volgere di pochissimi anni!
E’ infine VERAMENTE STRAVAGANTE L' IPOTESI DI CONSIDERARE L' INCENERITORE COME LA NUOVA “Porta della città di Firenze”!
Fonte: WWF Italia - ONG ONLUS
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Case Passerini: comitati, no inceneritore
Italia Nostra, Wwf e Medicina Democratica contro la realizzazione del termovalorizzatore alle porte di Firenze
"L'impatto sullo stato di salute della popolazione esposta alle emissioni sarà pesante". E' quanto hanno sostenuto, oggi, parlando del termovalorizzatore di Case Passerini alle porte di Firenze, i comitati contro la realizzazione della struttura, Italia Nostra, Wwf e Medicina Democratica. Il progetto, è stato detto, è incompatibile, in più punti, con il Pit (Piano d'indirizzo territoriale), in particolare nella parte in cui prevede il parco agricolo della Piana; le sue emissioni sarebbero incompatibili con la presenza diffusa di attività agricole, di abitazioni, aziende agrarie, a maggior ragione, con le previsioni del parco agricolo della Piana Firenze-Prato. Inoltre, l'inceneritore violerebbe numerosi obblighi previsti dalla legge, quali il divieto di incenerire rifiuti recuperabili come quelli da raccolta differenziata, gli ingombranti e quelli elettronici. Infine, è stato osservato, nel programma di realizzazione dell'impianto non vengono considerati gli effetti delle polveri fini e ultrafini, gli scenari delle ricadute inquinanti sono sottostimate e non sono valutati, gli effetti delle polveri ultrafini sulla salute umana. 16/09/2013 http://www.intoscana.it/intoscana2/opencms/intoscana/sito-intoscana/Contenuti_intoscana/Canali/Ambiente/visualizza_asset.html?id=1209122&pagename=704617 ------------------------------------------------------ Corriere Fiorentino: "Inceneritore Simbolo?" Ambientalisti All'attacco ---------------------------------------------------- La Nazione: "Case Passerini, Inceneritore Incompatibile" --------------------------------------------------------- La Repubblica: Allarme Inceneritore: "negativo per Ambiente e Salute"
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