La nostra solidarietà all'architetto Fabio Zita lettera aperta e agli organi di stampa
Firenze, 17 settembre 2013
indagini su Tunnel TAV e arresti eccellenti
Italia Nostra Firenze e il Comitato NO TUNNEL TAV di Firenze hanno scritto una lettera aperta all'architetto Fabio Zita, dirigente della Regione Toscana, dopo che, dalle intercettazioni telefoniche relative all'indagine della Magistratura sul Passante TAV, è emersa la sua cristallina figura estranea al “sistema appiccicoso” di gestione dei lavori pubblici.
Italia Nostra Firenze
Comitato NO TUNNEL TAV
*****
Gentile architetto Fabio Zita,
siamo un gruppo di cittadine/i dell'associazione Italia Nostra e del Comitato NO TUNNEL TAV che a Firenze si oppongono dal 2006 alla realizzazione del Passante TAV che giudichiamo inutile, pericoloso e molto costoso.
Dagli sviluppi delle indagini e dalle relative intercettazioni telefoniche che le agenzie di stampa hanno diramato abbiamo visto che, oltre ai 6 arresti eccellenti, esce anche il suo nome.
Parrebbe che Lei sia stato di grande ostacolo al gruppo di potere che stava aggiustando, “con lavoro di squadra”, tutte le gravissime lacune che affliggono questo progetto. In particolare la Sua decisione di considerare le terre di scavo, prodotte dalla fresa durante la realizzazione dei tunnel, come rifiuti speciali da non riutilizzare per risanamento ambientale, ha impedito l'inizio dello scavo.
Dalle intercettazioni stesse risulterebbe che lei è stato considerato come persona che non sapeva fare il “lavoro di squadra”, cosa in cui invece eccellevano persone come Bellomo e Lorenzetti, capaci di creare una ragnatela di amicizie, di favori e rendere possibile la costruzione del Passante TAV. Risulterebbe anche che lei sia stato considerato uno “stronzo”, un “terrorista”, un “bastardo” per il suo lavoro in cui ha semplicemente fatto il proprio dovere, quello di applicare leggi e regolamenti nelle procedure che riguardano il Passante TAV.
In seguito Lei sarebbe anche stato rimosso dal Suo incarico di responsabile delle procedure VIA nella Regione e le deleghe le avrebbe avocate a sé il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Per questi motivi Le vogliamo esprimere tutta la nostra personale e collettiva solidarietà, La vogliamo ringraziare per il Suo lavoro e l'onestà con cui lo ha fatto. Gli epiteti offensivi che Le sono stati rivolti può considerarli come blasoni da ostentare con orgoglio nella Sua vita come riconoscimento alla sua competenza e soprattutto alla sua onestà intellettuale e professionale.
Abbiamo seguito il suo lavoro, in particolare siamo rimasti scandalizzati dalla Sua rimozione per destinarla a incarico meno incisivo in altro assessorato.
Se quello che emerge dalle indagini della Magistratura è la realtà di questo nostro paese non possiamo esimerci da fare alcune considerazioni:
Probabilmente Lei ha fatto semplicemente il Suo lavoro secondo la coscienza e i regolamenti in vigore, ma è sconvolgente vedere la solitudine in cui si è trovato. Mentre politici, dirigenti, imprenditori facevano “lavoro di squadra” per aggiustare le cose peggiori, mentre si scambiavano favori e incarichi ben retribuiti, Lei è rimasto solo, isolato da tutti e probabilmente anche soggetto a mobbing. Nemmeno noi Le abbiamo espresso la nostra solidarietà e vicinanza morale nel timore di poter nuocere a Lei o al Suo lavoro.
La Sua solitudine è un sintomo grave della situazione penosa in cui versano le nostre istituzioni. Questo regime appiccicoso di politici, finti manager, dirigenti sempre inchinati al potente di turno disegnano una Italia in cui la democrazia è solo un involucro vuoto di senso.
Temiamo che figure come la Sua siano a esaurimento e che i nuovi dirigenti e politici che arriveranno nelle istituzioni saranno selezionati non secondo competenze, ma in base alla fedeltà che sapranno dimostrare al “lavoro di squadra”. Un futuro nero si si prospetta per il nostro Paese, per la Toscana, per Firenze.
Speriamo Le possa essere di conforto sapere che noi che scriviamo siamo tantie non si senta solo: il professor Settis ha valutato essere 30.000 i gruppi di cittadini come il nostro che in Italia si organizzano e si oppongono agli scempi del proprio territorio.
Sappia che, il Suo lavoro è di conforto anche per noi, una salda speranza per il futuro delle prossime generazioni.
Con stima
Italia Nostra Firenze
Comitato NO TUNNEL TAV
Gentile architetto Fabio Zita,
siamo un gruppo di cittadine/i dell'associazione Italia Nostra e del Comitato NO TUNNEL TAV che a Firenze si oppongono dal 2006 alla realizzazione del Passante TAV che giudichiamo inutile, pericoloso e molto costoso.
Dagli sviluppi delle indagini e dalle relative intercettazioni telefoniche che le agenzie di stampa hanno diramato abbiamo visto che, oltre ai 6 arresti eccellenti, esce anche il suo nome.
Parrebbe che Lei sia stato di grande ostacolo al gruppo di potere che stava aggiustando, “con lavoro di squadra”, tutte le gravissime lacune che affliggono questo progetto. In particolare la Sua decisione di considerare le terre di scavo, prodotte dalla fresa durante la realizzazione dei tunnel, come rifiuti speciali da non riutilizzare per risanamento ambientale, ha impedito l'inizio dello scavo.
Dalle intercettazioni stesse risulterebbe che lei è stato considerato come persona che non sapeva fare il “lavoro di squadra”, cosa in cui invece eccellevano persone come Bellomo e Lorenzetti, capaci di creare una ragnatela di amicizie, di favori e rendere possibile la costruzione del Passante TAV. Risulterebbe anche che lei sia stato considerato uno “stronzo”, un “terrorista”, un “bastardo” per il suo lavoro in cui ha semplicemente fatto il proprio dovere, quello di applicare leggi e regolamenti nelle procedure che riguardano il Passante TAV.
In seguito Lei sarebbe anche stato rimosso dal Suo incarico di responsabile delle procedure VIA nella Regione e le deleghe le avrebbe avocate a sé il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Per questi motivi Le vogliamo esprimere tutta la nostra personale e collettiva solidarietà, La vogliamo ringraziare per il Suo lavoro e l'onestà con cui lo ha fatto. Gli epiteti offensivi che Le sono stati rivolti può considerarli come blasoni da ostentare con orgoglio nella Sua vita come riconoscimento alla sua competenza e soprattutto alla sua onestà intellettuale e professionale.
Abbiamo seguito il suo lavoro, in particolare siamo rimasti scandalizzati dalla Sua rimozione per destinarla a incarico meno incisivo in altro assessorato.
Se quello che emerge dalle indagini della Magistratura è la realtà di questo nostro paese non possiamo esimerci da fare alcune considerazioni:
Probabilmente Lei ha fatto semplicemente il Suo lavoro secondo la coscienza e i regolamenti in vigore, ma è sconvolgente vedere la solitudine in cui si è trovato. Mentre politici, dirigenti, imprenditori facevano “lavoro di squadra” per aggiustare le cose peggiori, mentre si scambiavano favori e incarichi ben retribuiti, Lei è rimasto solo, isolato da tutti e probabilmente anche soggetto a mobbing. Nemmeno noi Le abbiamo espresso la nostra solidarietà e vicinanza morale nel timore di poter nuocere a Lei o al Suo lavoro.
La Sua solitudine è un sintomo grave della situazione penosa in cui versano le nostre istituzioni. Questo regime appiccicoso di politici, finti manager, dirigenti sempre inchinati al potente di turno disegnano una Italia in cui la democrazia è solo un involucro vuoto di senso.
Temiamo che figure come la Sua siano a esaurimento e che i nuovi dirigenti e politici che arriveranno nelle istituzioni saranno selezionati non secondo competenze, ma in base alla fedeltà che sapranno dimostrare al “lavoro di squadra”. Un futuro nero si si prospetta per il nostro Paese, per la Toscana, per Firenze.
Speriamo Le possa essere di conforto sapere che noi che scriviamo siamo tantie non si senta solo: il professor Settis ha valutato essere 30.000 i gruppi di cittadini come il nostro che in Italia si organizzano e si oppongono agli scempi del proprio territorio.
Sappia che, il Suo lavoro è di conforto anche per noi, una salda speranza per il futuro delle prossime generazioni.
Con stima
Italia Nostra Firenze
Comitato NO TUNNEL TAV
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