La Regione decida se stare con i cittadini o con chi fa profitti bruciando i rifiuti
Rifiuti, Lucchesi: "Stop agli interessi del Cispel, serve un nuovo Piano privo di inceneritori"
A fine giugno mobilitazione in tutta la Toscana con il "No burn day"
FIRENZE - Le affermazioni del presidente del Cispel Alfredo De
Girolamo che chiede alla politica di garantire all'interno del nuovo
Piano regionale dei Rifiuti la realizzazione di impianti di recupero
energetico (ovvero di nuovi inceneritori a Case Passerini, Livorno,
Arezzo e Pisa) sono inaccettabili, soprattutto in un quadro di
riferimento nazionale in cui l’eccedenza energetica è ormai un fatto
conclamato". Lo afferma in una nota Fabio Lucchesi, portavoce della Rete
per la Legge d'Iniziativa Popolare per Rifiuti Zero.
"I quattro inceneritori sono previsti dal vecchio Piano - ha
continuato Lucchesi -, divenuto negli anni obsoleto proprio per
l'incapacità di cogliere gli aspetti innovativi nella gestione dei
rifiuti che a livello internazionale si sono affermati nell'ultimo
decennio. Innovazioni che si rifanno alla Strategia Rifiuti Zero,
adottata anche in città con un bacino d'utenza più grande di quelle
toscane, come San Francisco e Camberra, e che è al centro di un nuovo
modello di sviluppo incentrato sul risparmio e riuso delle risorse".
"L'opinione del Cispel è una tra le tante, sicuramente non
l’unica, di cui il governo regionale dovrà eventualmente tener conto. De
Girolamo dimentica un fatto di democrazia sostanziale: la
programmazione regionale può essere modificata alla luce dei pareri dei
cittadini. Riteniamo infatti che il processo decisionale su temi
sensibili legati all’ambiente, alla salute e al destino del territorio,
non possa prescindere da un serio confronto tra governo regionale e
cittadini stessi, le loro organizzazioni e i rappresentanti da loro
direttamente eletti (leggi sindaci e consiglieri di vario livello).
Riteniamo inoltre che i livelli di consapevolezza, di capacità
propositiva e di controllo, dimostrati dalle organizzazioni dei
cittadini nel corso degli anni su tali temi, siano una grande risorsa.
Essi costituiscono una ricchezza che non può essere ignorata e di cui,
al contrario, la Regione dovrebbe saper approfittare, con
lo scopo di affermare in Toscana un modello di democrazia partecipata
per definire scelte ambientalmente ed economicamente condivise".
"L'invito che la 'Rete per la Legge d'Iniziativa Popolare per
Rifiuti Zero' fa al governo regionale e in particolare al presidente
Enrico Rossi che ha recentemente incontrato Rossano Ercolini, vincitore
del Goldman Environmental Prize 2013, è che la Regione Toscana proceda
ad un cambio di impostazione e intraprenda finalmente la strada di una
gestione dei rifiuti autenticamente sostenibile sotto il profilo
ambientale, economico, sociale e sanitario. In tal senso - ha concluso
Lucchesi - organizzeremo per l'ultima settimana di giugno una giornata
di mobilitazione denominata "NO BURN DAY"- "NON BRUCIAMOCI LA TOSCANA"
con iniziative organizzate in ciascun Ato - in particolare nei luoghi
interessati dalla costruzione dei nuovi inceneritori - per chiedere al
presidente Rossi di adottare un nuovo Piano Regionale che permetta di
pianificare la dismissione degli inceneritori esistenti e bloccare la
costruzione di nuovi".
Portavoce Fabio Lucchesi
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