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venerdì 15 febbraio 2013

L’ex inceneritore Fossi di Rongio diventa un parco della sostenibilità

UN PASSO NEL VERDE. L’ex inceneritore Fossi di Rongio diventa un Parco Scientifico Tecnologico
Project Financing: un’espressione che il più delle volte suscita perplessità, se non proprio diffidenza.
In questo caso invece, per Olgiate e gli altri 5 comuni facenti parte del consorzio Ex Inceneritore dei Fossi di Rongio, si tratta di una grande opportunità.
Olgiate infatti si è resa capofila di un progetto di Project Financing che entro un anno consentirà di valutare le proposte sulla fattibilità e poi, in base ai tempi normativi previsti dalla legge, potrà permettere l’avvio dei lavori di riqualificazione di tutta l’area dei Fossi di Rongio. Questa località ospitava l’inceneritore, a suo tempo un vero fiore all’occhiello, costruito con tecniche innovative per l’epoca, ed oggi presenta una forte vocazione in tema di valorizzazione dei “rifiuti”, in particolare quelli detti “frazione umida”, che permettono dopo un processo di lavorazione anaerobica la formazione di biogas, in grado di produrre energia elettrica e calore. La potenza stimata per l’impianto che potrà essere localizzato qui è di 1 MW (mega watt, ossia 1.000.000 Watt).
Project Financing (o finanza di progetto) significa che, a fronte della concessione a privati dello sfruttamento dell’area dei Fossi di Rongio per un periodo predeterminato di tempo, il privato
si impegna a sostenere tutti gli investimenti necessari alla bonifica dell’area e alla realizzazione di edifici e impianti, e a restituire tutto quanto all’amministrazione pubblica (in questo caso
al consorzio di comuni) alla fine del periodo. Sempre nell’ambito del progetto, nasceranno sullo stesso sito un campo solare alimentato da concentratori solari in grado di produrre ulteriore
energia pulita, oltre che uffici per la gestione del sito stesso. A Olgiate e ai comuni consorziati, quest’intervento frutterà il conferimento gratuito della frazione umida dei nostri rifiuti.
La realizzazione del “Parco Energetico” Fossi di Rongio trasformerà completamente in modo positivo quest’area degradata, e rappresenta un’occasione di interesse provinciale e non solo, in
quanto la sua realizzazione andrà a inserirsi in una fascia alta di innovazione tecnologica, con l’opportunità di essere fucina per iniziative simili da riproporre su altri territori. L’Unione Europea anni fa aveva stabilito che entro il 2010 il 12% dell’energia elettrica prodotta doveva pervenire da fonti energetiche rinnovabili. Alcuni Paesi membri dell’UE sono già in linea con questo obiettivo. In Finlandia, Svezia, Austria e Portogallo, più del 10% della domanda energetica viene soddisfatto utilizzando le biomasse. L’Italia ha tutti i presupposti per allinearsi. Fossi di Rongio potrebbe rappresentare:
1) un luogo dove le energie derivate da biogas, fotovoltaico e concentratori solari, andrebbero ad essere integrate;
2) un luogo di eccellenza, per l’innovazione tecnologia in campo energetico;
3) un luogo per nuove opportunità di lavoro e di riconversione industriale per l’indotto elettrotecnico, meccanico, edile, informatico, ambientale e sicuramente attività affini.
Una grande opportunità da un sito praticamente lasciato abbandonato, per l’obbligo di bonifica, che dal punto di vista edile fu costruito in modo lungimirante e con materiali di ottima qualità;
un sito collocato in posizione baricentrica nel nostro territorio, ideale per la riconversione da vecchio forno di incenerimento a produzione di energia rinnovabile, come espressamente indicato
dalla Provincia per la tipologia del luogo.
Renato Spina
Assessore all’Ecologia e all’Ambiente

FONTE: http://www.ciaccimagazine.org/?p=10781

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