Dal depuratore dell'ex inceneritore escono liquidi inquinati. Necessari interventi urgenti di bonifica
PIETRASANTA – Il depuratore dell'ex inceneritore di
Falascaia, ormai fermo dal mese di luglio del 2010, si trova in un
pessimo stato di conservazione. Sostanze chimiche varie sono fuoriuscite
da alcune cisterne e almeno da una vasca dell'impianto sono tracimati
liquidi pericolosi. La situazione è nota fin dall'inizio di novembre.
Prima, una comunicazione del settore Versilia Massaciuccoli di Arpat,
l'agenzia regionale di protezione ambientale, che ha effettuato alcuni
sopralluoghi all'impianto. Poi, la segnalazione del servizio Ambiente
della Provincia di Lucca in merito alle condizioni di potenziale
inquinamento, oltre alla mancanza di sicurezza rispetto ad eventuali
accessi di estranei non autorizzati all'interno del perimetro
dell'impianto.
Tutto ciò ha fatto scattare un'ordinanza emessa dal
Comune di Pietrasanta, a tutela dell'incolumità delle persone e fatta in
via d'urgenza senza passare dalla comunicazione di avvio del
procedimento. Il Comune ha ordinato al Cav – il consorzio dei comuni
versiliesi – l'immediata recinzione dell'area per impedire le intrusioni
nel sito del depuratore. Un procedimento separato è stato avviato per
mettere in sicurezza i serbatoi e i depositi di stoccaggio dei reagenti
chimici, nonché delle vasche di trattamento delle acque. Una bomba
chimica che rischia di scoppiare in sordina, mescolandosi all'acqua e
alla pioggia ma che proprio per questo non è facilmente arginabile e
controllabile.
Una situazione ampiamente prevedibile da quando Veolia
Gestioni Ambientali snc ha riconsegnato l'inceneritore ai Comuni. È il
Cav che ora è responsabile di Falascaia e Pioppogatto e ne è anche il
proprietario. Sulla richiesta di danni da parte dei Comuni e la pretesa
dei crediti non riscossi da parte di Veolia, si gioca tutta la battaglia
legale che però non è ancora iniziata. Per gestire praticamente gli
impianti è stata formata una società, apposta per questo. La Vera di Sea
Ambiente e Sea Riosrse è subentrata dopo una lunga estate di trattative
e per ora ha assunto dieci lavoratori dei 39 che sono in cassa
integrazione. Questa società non ha anche il compito di sorvegliare gli
impianti, almeno dal punto di vista dei rischi ambientali e per la
salute degli stessi lavoratori che vi operano dentro? Da ricordare anche
che per il controllo esterno e notturno dei due impianti, è stato
stipulato un contratto con un istituto di vigilanza.
Di Daniela Francesconi
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