Inceneritore e piano dei rifiuti: caos fra amministratori e privati. Il comunicato del comitato No Inc
Giovedì 13 dicembre presso la sala convegni dei bagni Pancaldi si è svolto il convegno con tema i rifiuti dell'Ato costa (Livorno, Pisa, Lucca e Massa-Carrara). Dopo la sessione mattutina che si è occupata degli aspetti tecnici, il pomeriggio è stata la volta di assessori, sindaci e amministratori.
Il
primo intervento è stato quello di Duccio Bianchi di Ambiente Italia,
consulente tecnico di ATO, cioè colui che avrebbe concretamente scritto
il tanto contestato Piano Interprovinciale dei rifiuti. Dopo aver
snocciolato dati, tabelle, grafici e torte multicolori, Bianchi ad un
certo punto è stato costretto ad ammettere ciò che il comitato contro il
megainceneritore di Livorno va dicendo da settimane: che i rifiuti
urbani nell’ATO costa sono in diminuzione, anche piuttosto marcata, per
cui i dati presentati nel piano sono solo stime. Decriptato: il piano si
basa su dati inverosimili.
Poi è
intervenuto l’ex sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni, e attuale
direttore della Belvedere, la società che gestisce la discarica di
Peccioli. In una fase di superamento delle discariche, l'ex sindaco ha
riproposto la centralità delle discariche, naturalmente a pro suo.
Interessante,
invece, l'intervento di Enzo Favoino della Scuola Agraria Parco di
Monza esperto del trattamento della componente organica presente nei
rifiuti. Nel suo intervento Favoino ha evidenziato la possibilità,
attraverso il trattamento meccanico biologico, di arrivare ad un
recupero quasi totale e alla messa in sicurezza del poco residuo, di
quello che non viene intercettato con la raccolta differenziata porta a
porta.
E' stata poi la volta dell'ex
direttore dell’inceneritore di Brescia (850mila tonnellate, uno dei più
grandi d’Europa) che ha magnificato la termovalorizzazione badando bene
però di ribadire, almeno una decina di volte, che gli inceneritori non
risolvono il problema dei rifiuti ma solo della quantità di rifiuti che
sfugge alla RD. Il professorone ha evitato di fare ogni riferimento
all’inquinamento prodotto (il tema è stato comunque assolutamente
“scansato” per tutto il convegno) e alla fine che fanno le scorie
tossiche prodotte dall’incenerimento.
Il
clou però è stato l’intervento di Alessandro Carpinella di KPMG
advisory spa advisor economico finanziario che ha detto tre cose
importanti: 1. che la nuova società mista (a maggioranza privata) Reti
Ambiente spa che dal 1 gennaio 2014 dovrebbe essere il gestore unico
sarebbe uno dei colossi nazionali del settore; 2. che le attuali
municipalizzate sono alla canna del gas, nel senso che senza un aiuto
privato falliranno a breve; 3. il privato metterà i soldi solo se verrà
fatto l’inceneritore (decriptato: solo se l’ATO costa deciderà di fare
l’inceneritore assicurando il privato di fornirgli i rifiuti necessari a
farlo funzionare!). Questa è stata l’apoteosi del convegno. Si spiegano
i taroccamenti del piano, le cifre fasulle in esso contenute: per
salvare le municipalizzate ci vogliono i soldi dei privati che però
vogliono valorizzarli facendo profitto. E perchè ciò avvenga ci vuole
l’inceneritore. Questa è la realtà, o almeno, la realtà che cercano di
darci a bere per forzare la situazione e costruire l’impiantistica
pesante, inquinante ma che fa girare i soldi. I rifiuti in tutto ciò
c'entrano poco o nulla.
Ma
i colpi di scena sono avvenuti nel pomeriggio. Era prevedibile
l'intervento "controcorrente" e contro l'incenerimento da parte di Del
Ghingaro sindaco di Capannori, comune che è portato ad esempio in tutta
Italia per l'efficacia della gestione rifiuti con una raccolta
differenziata all'80% e un porta a porta che ha portato lavoro e ha
nutrito la filiera del riciclo. Altrettanto prevedibile l'intervento del
sindaco di Pisa Filippeschi. Il delfino dell'inquinatore Rossi ha
infatto espresso il suo totale appoggio a costruire il megainceneritore
nel comune di Livorno.
Il colpo di scena invece è stato l'intervento del
sindaco di Livorno Cosimi che probabilmente dopo lo schiaffo preso da
Rossi e Filippeschi sulle province, vuole tirare un po' la corda. Cosimi
infatti, dopo aver criticato le pianificazioni passate finite poi per
essere "salvate" dalle discariche di Peccioli e Scapigliato, ha espresso
tutti i suoi dubbi su questa corsa all'incenerimento e alla costruzione
del megainceneritore. E ne ha fatto un problema anche di tipo economico
visto che i 300 milioni per costruirlo sono molti, tanto che ha
dichiarato che con un centesimo di quella cifra ci si potrebbe iniziare a
finanziare una buona raccolta differenziata. (guarda il video del sindaco Cosimi: http://www.youtube.com/watch?v=5ZfCw4s5Eew&feature=youtu.be).
Le
crepe stanno inziando a emergere. L'inganno del megainceneritore sta
inziando a svelarsi fra affari dei privati e irresponsabilità degli
amministratori. red. 14 dicembre 2012
di seguito il comunicato del Comitato No inceneritori di Livorno
Dopo
aver seguito le fase embrionali delle bozze del piano interprovinciale
dei rifiuti dell'Ato costa e aver preso compreso quale direzione
questo stia prendendo (ampliamento della terza linea dell'inceneritore
del Picchianti o addirittura la costruzione di un impianto sette volte
più grande dell'esistente) un gruppo di cittadine e cittadini ha deciso
di costituire il comitato No Inceneritori Obiettivo Rifiuti Zero.
Abbiamo scelto questa forma, ad adesione personale e contraria alla
delega per ribadire che sulle scelte che si fanno sul nostro futuro e
sul nostro territorio vogliamo essere protagonisti principali: chi
sceglie una via che comprenda ogni forma di incenerimento dei rifiuti è
lontano dalla nostra visione sia di rispetto e tutela della salute di
ambiente e persone sia di sviluppo occupazionale nell'ambito della
prevenzione, del riciclo e del riuso.
Abbiamo
perciò partecipato ai lavori del convegno "Rifiuti Ato Costa"
ascoltando prima gli interventi dei relatori e successivamente
mostrando uno striscione con sopra scritto "No Inceneritori né qui né
altrove; Raccolta Differenziata obiettivo Rifiuti Zero". Consapevoli
della difficoltà e della complessità del processo di gestione dei
rifiuti e dei potentati economici che stanno dietro a questo non usciamo
assolutamente confortati dagli interventi che si sono succeduti e dove
al centro rimane sempre il rifiuto visto come una risorsa sia
finanziaria che energetica. Ci siamo quindi trovati davanti proprio
quella concezione a noi così distante che, se non sarà superata a
partire proprio dal Piano Interprovinciale oggi in formazione e dalle
dichiarazioni di esponenti politici regionali, creerà una forte rigidità
nella gestione del rifiuto a al punto di non permettere migliorie
necessarie per la salute delle persone. Ritornare sulla scelta
industriale dell'economia di scala dell'incenerimento ossia costruire un
inceneritore maxi significa cancellare speranze di innovazione
intelligente e portare sul già martoriato territorio livornese un
inaccettabile aggiuntivo elemento inquinante. Anche tra i relatori le
cui storiche convergenze e responsabilità ci hanno portato ad una
attualità fatta di obiettivi mancati, come gli insufficienti livelli di
differenziata e un sistema di controlli inesistente, ad oggi ci sono
contrasti corporativi di ogni tipo. L'inceneritore di Livorno allora non
può essere chiaramente un'occasione su cui fare accordi strategici che
riportino un equilibrio nel partito di governo regionale. La nostra
salute e il nostro futuro non saranno merce di scambio per giochi di
potere: No Inceneritori né qui né altrove
Comitato No Inceneritori Obiettivo Rifiuti Zero di LivornoInfo e Contatti: noinclivorno@ inventati.org
fonte:
http://www.senzasoste.it/livorno/inceneritore-e-piano-dei-rifiuti-caos-fra-amministratori-e-privati-il-comunicato-del-comitato-no-inc
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