Mentre in Romagna l'Assessore all'Ambiente promette un Piano Regionale di gestione dei rifiuti che non prevede nuovi inceneritori e addirittura la chiusura graduale di quelli esistenti (Piani che ricordiamo debbano essere riaggiornati entro il 2013 così come prevede il D. Lgs. 152/2006, tra cui anche quello della Toscana), il nostro assessore Provinciale all'Ambiente Crescioli (di SEL!!) promette che quello di Selvapiana si farà di sicuro ( invece di chiudere quello vecchio!!), che quello della PIANA è ancora in alto mare (ma non scongiurato) e infine che l'unico che - forse- non sarà fatto è quello di GREVE (grazie alla mobilitazione di amministratori intraprendenti, categorie e cittadini, tutti concordi a non volerlo fare nel territorio del CHIANTI!).
La pianificazione in cui ricadono i 3 inceneritori in questione, di cui sopra, risale al vecchio Piano Regionale del 98 (di cui è in corso la partecipazione per l'elaborazione del nuovo), e al Piano Provinciale (che per gli Urbani risale al 2001/2002 ), che è poi stato inglobato nel Piano Interprovinciale -PIR- (PIR che però ancora deve essere approvato definitivamente e quindi rimane in vigore, per ora, quello "provinciale").
Quindi, mentre in Romagna gli assessori all'ambiente sembrano essersi ri-svegliati, qua in Toscana gli stessi assessori allo stesso ambiente fanno tutto il contrario (e di sicuro questo vale per Crescioli!!! Riguardo Bramerini vedremo con il piano regionale, ma per alcuni impianti sarà già tardi!!).
ECCO LA NOTIZIA:
Inceneritore, riunione a porte chiuse. La Regione trova l’accordo con Hera e Iren
“Stop alla costruzione di nuovi inceneritori e chiusura graduale di quelli esistenti". L'assessore all'ambiente dell'Emilia Romagna, Sabrina Freda, dopo l'incontro coi vertici delle aziende conferma le parole di una settimana fa: "la linea è quella di tutta la giunta e le due multiutility si atterrano al piano”. Verifica entro il 2018
L’obiettivo è dunque già chiaro, ed è la riduzione graduale di discariche e inceneritori fino a passare ad un ciclo dei rifiuti basato esclusivamente su “poli provinciali di recupero”.
Un obiettivo non certo facile, visto che nel 2010 i rifiuti urbani hanno superato le tre milioni di tonnellate, con un aumento che non hai mai visto rallentamenti ad eccezioni del 2009. Le percentuali parlano chiaro: dal 2001 al 2010 la produzione totale è aumentata del 22% mentre la popolazione solo del 9%. Le linee di indirizzo approvate dalla giunta invece puntano in primo luogo a prevenire la produzione dei rifiuti, prolungando quindi la vita utile dei beni. Da qui l’idea di una rete regionale di “poli di recupero”, per rimettere in circolo quello che altrimenti sarebbe destinato all’incenerimento o comunque alla discarica. Per fare questo, ha spiegato l’assessore, “servirà un patto con le aziende e il sistema produttivo, in modo che tutto quello che si produce sia riutilizzato il più possibile”.
“Impossibile per il momento dare delle date”, spiega Freda, che sottolinea come il prossimo nuovo Piano Regionale dei rifiuti scadrà nel 2018, “e quindi le verifiche avverranno ogni sei anni”. Detto questo le linee guida sono ormai tracciate: chiusura delle discariche, stop alla costruzione di nuovi inceneritori e utilizzo di quelli già in funzione “per lo smaltimento finale dei rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale nel rispetto del principio di prossimità”. Poi, con la graduale apertura dei centri di recupero, chiusura di tutti gli inceneritori presenti in Emilia Romagna. L’esempio da prendere è quello di Reggio Emilia. “Quando hanno fermato il loro inceneritore – ragiona l’assessore all’ambiente – si sono fatti carico dei propri rifiuti attraverso un sistema misto discarica-trattamento a freddo mediante procedimenti meccanici-biologico”.
Domani Freda sarà a Parma per discutere con l’assessore all’ambiente Gabriele Folli del termovalorizzatore che Iren vuole attivare e che invece il sindaco Federico Pizzarotti ha promesso di chiudere. “Ripeterò quello che ho già dichiarato pubblicamente: non far partire il termovalorizzatore rientra nelle linee guida già condivise dalla giunta regionale. Quello che Parma dovrà fare però – conclude Freda – è prendersi carico dei propri rifiuti. Altrimenti il sistema non potrà che collassare”.
fonte articolo e immagine: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/25/inceneritori-chiusi-entro-2018-regione-impone-laccordo-con-hera-e-iren/363435/
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