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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

CALENDARIO

venerdì 28 settembre 2012

Emilia Romagna: inversione sostanziale nella gestione dei rifiuti

PUBBLICHIAMO  VOLENTIERI  L'INTERVENTO, al consiglio comunale del 27 settembre scorso, DI FABRIZIO VETTORI  CONSIGLIERE  COMUNALE  DI SESTO FIORENTINO (per il gruppo un'altra sesto è possibile e facente parte del Coordinamento dei comitati di Ato Toscana Centro), RIGUARDO  ALLA NOTIZIA CHE  CI  ARRIVA DALL'EMILIA ROMAGNA  SU UNA DIVERSA GESTIONE DEI RIFIUTI   .......... senza inceneritori.......           
            
.... CHE TUTTI  DOVREBBERO (saper) COPIARE!

"La notizia è di quelle importanti. ScreenHunter_01 Sep. 28 16.52
È riportata dai giornali ed in particolare dal fatto quotidiano del 25/09/2012.
La Regione Emilia Romagna, annuncia una inversione sostanziale nella gestione dei rifiuti.
L’Assessore Sabrina Freda, nel ribadire che quello è il pensiero dell’intera Giunta Regionale, dichiara “stop alla costruzione di nuovi inceneritori e la chiusura graduale di quelli esistenti, a partire da quelli più vecchi”.
Dichiara inoltre che “le due multi utility (Iren e Hera) si atterranno al piano”, di cui è già disponibile un documento di indirizzo approvato in estate.
Dichiara anche che l’esempio da seguire è quello di Reggio Emilia “Quando hanno fermato il loro inceneritore – ragiona l’assessore all’ambiente – si sono fatti carico dei propri rifiuti attraverso un sistema misto discarica-trattamento a freddo mediante procedimenti meccanico-biologici”
E indica che si deve andare alla costruzione di una rete regionale di “poli di recupero” per rimettere in circolo quello che altrimenti sarebbe destinato all’incenerimento o comunque alla discarica.

Siamo orgogliosi di sentire che oggi, anche la Regione Emilia , comincia ad orientarsi in modo diverso da prima. Siamo orgogliosi di sentire che l’esempio che vogliono seguire è Reggio Emilia che punta su Porta a Porta spinto, oltre il 65% e mentre ha spento un inceneritore a maggio, invece di puntare di nuovo all’incenerimento si dota, per il residuo, di un sistema a freddo Tmb orientato al massimo recupero di materiale. E’ esattamente quello che abbiamo detto con volantinaggi e banchini in tutto questo tempo. E’ esattamente quello che ha chiesto un largo movimento favorevole alle buone pratiche nella gestione dei rifiuti. E’ esattamente quello che un serio criterio di economicità industriale indica.

Siamo orgogliosi, anche perché quando la Regione Emilia Romagna parla di “poli di recupero” osserviamo che abbraccia in sostanza, la nostra stessa proposta del “distretto tecnologico per il Riciclaggio dei materiali”.

Avevamo visto lungo e siamo consapevoli che avevamo ragione, noi, ma anche quel largo movimento che chiedeva l’applicazione di strategie per Rifiuti Zero.

Ieri -continuano le notizie di stampa-  si è svolto anche un incontro tra l’assessore Regionale Freda, il corrispondente Assessore Provinciale all’Ambiente di Parma Folli sull’inceneritore che Iren  vuole aprire mentre il Sindaco Pizzarotti ha promesso di chiudere.
E’ interessante al proposito la dichiarazione pubblica dell’Assessore Regionale dell’Emilia Romagtna la quale ribadisce che “non far partire il termovalorizzatore rientra nelle linee guida già condivise dalla giunta regionale”.
Così mentre è lecito intuire dalle parole dell’Assessore che le multiutility  Iren ed Hera, evidentemente “riottose”, vengono rimesse in riga dalla politica, sorge l’interrogativo del come mai dalle nostre parti, alla politica, per ora, non passa minimamente per la testa di fare la stessa cosa?

Forse perché ancora c’è l’estrema sicurezza che mai e poi mai da noi l’esempio Parma  si possa mai verificare?
Vedremo.
Ora noi ripartiremo con ancora più energia perché oggi una grande, importante e significativa Regione dice cose molto simili alle nostre.
Chi ha un minimo di intelligenza politica vede facilmente che si aprono varchi inimmaginabili per un forte cambiamento di cultura, di rispetto per il territorio, di prospettive di creazione di lavoro e di diversa relazione con i cittadini.
Oggi l’ultimo pezzo di verde rimasto nella piana  vive l’incubo di diventare contorno di un  aeroporto doppione di Pisa ed  insieme di essere lo spazio di ricaduta di metalli pesanti e diossine
Questo non è assolutamente quello che gran parte dei cittadini della città ad ovest di Firenze vuole.
E’ normale dare un nome e cognome a coloro che danno uno schiaffo di quella doppia portata a Sesto Fiorentino, ai comuni della Piana e a tutti quei cittadini
Noi ed altri, a difesa vera del nostro territorio ci siamo. Auspichiamo in chi vorrà continuare ad avere un ruolo attivo nel futuro, un ripensamento critico sul passato ed il coraggio di dire cose nuove".

Fabrizio Vettori - Gruppo Un'altra Sesto è possibile

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