Venticinque tra comitati e realtà provenienti da buona parte della regione, un centinaio di attivisti del Movimento No Inceneritori hanno riempito il Polispazio Hellana dando vita a un incontro bello, ricco, propositivo.
1) REPORT DELL’ ASSEMBLEA PLENARIA
Nell’ Assemblea E’ STATA SOTTOLINEATA LA NECESSITA’ DI “RIPRENDERCI LA PIAZZA” CON INIZIATIVE DAVANTI AGLI INCENERITORI, ALLE PROVINCE, ALL’ ARPAT. C’ E’ LA COMUNE CONSAPEVOLEZZA CHE QUESTA SIA UNA FASE DECISIVA. MUOVIAMOCI : SE NON ORA QUANDO ?
Il confronto e la discussione in assemblea hanno ribadito :
- La centralità della lotta e dell’ impegno a difesa della salute, dando ancora più spazio ad una informazione
consapevole sui danni delle sostanze emesse dagli inceneritori, del bioaccumulo nella catena alimentare e nei tessuti.
Una situazione purtroppo confermata dalle risultanze di analisi e di indagini nelle matrici ambientali e biologiche.
Emblematica la vicenda, purtroppo non isolata, dell’ inceneritore di Montale a due passi dal luogo dove si è
svolta l’ assemblea : chiusura dell’ impianto per superamento nelle emissioni di diossine, furani e sostanze dioxin-like nell’ estate - autunno 2007 // continui fermi // presenza di sostanze dannose in animali da allevamento a seguito di analisi effettuate dall’ istituto Zooprofilattico Toscana/Lazio // e infine i risultati delle analisi autoprodotte e autofinanziate dal Comitato contro l’ inceneritore di Montale sul latte di due madri abitanti nella zona di ricaduta delle emissioni dell’ inceneritore di Montale che hanno documentato una contaminazione abnorme di diossina e PCB.
Stime dell’ organizzazione Mondiale della Sanità prevedono una tollerabilità giornaliera di 2 picogrammi di
diossine e PCB per Kg, per cui un bambino di 4 Kg ne potrebbe al massimo “assumere” 8 picogrammi : a
Montale un lattante ne riceve in dono dalla madre ben 400 picogrammi al giorno, ossia 50 volte tanto.
- La necessità di incalzare e denunciare inadempienze e compromissioni di Arpat, Usl e Province relativamente alle azioni di controllo e di prescrizione alle aziende di gestione dei rifiuti e alla trasparenza di dati e atti.
- Un netto NO alla Strategia Integrata ( Ciclo Integrato ) che arma la politica inceneritorista della regione
Toscana ( e non solo della regione Toscana) : pochissima riduzione della produzione dei rifiuti, basse percentuali di raccolte differenziate ben al di sotto degli obiettivi di legge che la stessa regione si è posta, nessun serio programma e nessun incentivo per il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali, vasti programmi di inceneritori e discariche.
- Un netto NO alla politica di assimilazione dei rifiuti industriali ai rifiuti domestici; una scelta politicogestionale
che assegna ai cittadini toscani il perverso primato nella quantità di produzione pro capite di rifiuti. In
realtà un regalo alle imprese e all’ incenerimento, aumentando in questo modo la quantità dei rifiuti urbani e
mescolando le differenti frazioni merceologiche. Un impegno del movimento dei comitati a aprire vertenze per la DEASSIMILAZIONE.
- L’ impegno a pretendere la chiusura degli impianti di incenerimento in esercizio a causa dei loro dannosissimi effetti sulla salute degli abitanti, sugli ecosistemi territoriali e a danno della biodiversità, questo
INDIPENDENTEMENTE dalle alternative di processo e tecnologiche che pure sono concretamente disponibili e che il multiverso dei comitati e delle realtà locali in lotta, unitamente al Movimento Rifiuti Zero, hanno saputo elaborare e definire, mostrando in questo una capacità progettuale di grande lungimiranza e un accrescimento collettivo di conoscenza e di saper fare.
- Un netto NO alla combustione delle biomasse, alle centrali a biomasse, agli agrocombustibili a partire dalle
situazioni dove ci sono iter di approvazione avanzati di tali impianti, come a Livorno ( vedi più avanti report
del gruppo di Lavoro ). Tale No va di pari passo con quello alla combustione delle biomasse con la truffaldina mossa di considerare tali una parte dei rifiuti che vengono inceneriti, in modo da rendere disponibili per la lobby degli inceneritori nuovi incentivi prelevati dalle nostre tasche : gli ultimi cascami dei Cip 6 e i Certificati Verdi.
- La richiesta della riduzione a monte dei rifiuti con politiche organiche di prevenzione, accordi di programma/
settore specialmente con la grande distribuzione. Un deciso Si’ all’ attivazione della filiera di recupero, riuso,
riciclo creando presupposti e sinergie per l’ effettivo GPP.
- La necessità di un più marcato impegno a chiarire l’ importanza della strategia Rifiuti Zero e Riciclo Totale
nel quadro dell’ avvio concreto di economie del risparmio di materia e materiali ( e di fonti energetiche),
attraverso il ciclo virtuoso raccolte differenziate domiciliarizzate / riutilizzo/ riciclaggio / compostaggio ( quest’ ultimo anche in funzione di arresto della pervasiva desertificazione di ampia parte del territorio dello stivale), nel quadro di una dinamica espansiva dell’ occupazione, al contrario della FABBRICA INCENERITORE che occupa pochissima forza lavoro. Un dato vincente in una fase di recessione globale come quella che stiamo passando, da utilizzare meglio anche per aumentare il consenso alla nostra comune battaglia.
- L’ importanza della battaglia sugli aspetti economico-finanziari del ciclo dei rifiuti e in opposizione ai
processi di privatizzazione e di nuovo oligopolio pubblico-privato. In particolare e’ stata sottolineata la necessità di portare avanti la campagna No CIP 6 e per i rimborsi del maltolto, e di riprendere in mano la questione autoriduzione delle Tariffe, quando la quota delle raccolte differenziate non raggiunga le percentuali imposte dalle norme.
- La volontà di denunciare la regione Toscana perché INADEMPIENTE rispetto agli obiettivi da essa
stessa fissati : Raccolte differenziate, riduzione del 15% della produzione di rifiuti ( obiettivo R.D. fissato al
65% nel 2012 ).
L’ intervento, molto apprezzato e condiviso dall’ Assemblea, di Giampaolo in rappresentanza del Movimento
Italiano dell’ acqua e dei Movimenti per i beni comuni, ci ha rammentato l’ esigenza della connessione dei vari movimenti e ci ha portato intanto a far nostro l’ invito rivolto all’ insieme del movimento toscano NO inceneritori e rifiuti zero, a partecipare alla Manifestazione nazionale a difesa dei beni comuni che si tiene il 20 MARZO a ROMA.
Alla fine della prima parte dell’ Assemblea, come da programma, si sono formati due Gruppi di lavoro:
>Uno finalizzato a stendere l’ Appello per il PRESIDIO del 20 Febbraio a Firenze
>Uno finalizzato a costruire una Agenda per la Chiusura degli inceneritori in esercizio
Rimandando per chi lo voglia al Report dei lavori del Gruppo per la chiusura degli inceneritori in esercizio, di
seguito, e all’ Appello per la manifestazione del 20 febbraio davanti alla regione Toscana a Firenze ( che vi arriverà con altra e.mail)
RICHIAMIAMO LE DECISIONI PRESE ALLA FINE DELL’ ASSEMBLEA DEL 30 GENNAIO
- Lanciare una campagna per rivendicare il diritto ad allattare i propri figli con latte sano e non avvelenato,
con prime iniziative l’ 8 marzo ( proposta Gentilini-Pagliai ), e però nella prospettiva di diffuse iniziative nei luoghi gravati da inceneritori/cancrovalorizzatori, a partire da Montale;
- Presidio a Firenze sabato 20 febbraio davanti alla regione Toscana per ribadire il No all’ incenerimento e ai
suoi dannosi effetti, alla strategia integrata, e per chieder conto delle inadempienze della Regione Toscana su
raccolte differenziate, riciclaggio, riutilizzo, compostaggio.
- Valutare la possibilità di una manifestazione regionale a Montale (Pt)
- lunedì 15 a livorno conferenza stampa regionale incentrata sul tema rifiuti zero in vista della discussione in consiglio comunale della proposta di “delibera rifiuti zero".
- giovedì 18 febbraio ci sarà una conferenza stampa a Firenze ( presso le Giubbe Rosse in p.za della repubblica) alle ore 11.30/12 per la manifestazione del 20.
L’ ASSEMBLEA HA RICONVOCATO LA SUA PROSSIMA RIUNIONE PER
SABATO 13 FEBBRAIO A STAGNO (LIVORNO) ORE 15
presso l'Officina LGM in Via Ugo La Malfa
con al centro il tema "Chiudere gli Inceneritori in esercizio" e la costruzione di una Agenda Comune a ciò finalizzata, ma che affronterà anche il tema del presidio del 20 febbraio e le iniziative per bloccare i progetti di nuovi inceneritori, di Centrali a biomasse e i Dissociatori Molecolari.
La scelta di ritrovarci a Livorno è stata fatta anche per agevolare, nei limiti del possibile, la partecipazione da parte delle realtà dell'ATO Sud.
* la scheda per la costruzione dell’ Agenda Comune, del gruppo di lavoro chiusura inceneritori in esercizio, verrà inviata a stretto giro.
2) REPORT SUI LAVORI DEL GRUPPO SULLA CHIUSURA DEGLI INCENERITORI IN
ESERCIZIO
Hanno partecipato al gruppo di lavoro le seguenti realtà:
Comitato per la chiusura dell’ inceneritore di Montale ( Pt );
Comitato Valdisieve (Fi);
Comitato Ambientale di Casale ( Po);
Collettivo Liberate gli Orsi, Pistoia (Pt);
Comitato di Castelfiorentino (Fi);
Comitato Non Bruciamoci Pisa (Pi);
Lista Civica 5 stelle di Livorno;
Verdi della Città diversa, Livorno;
Gruppo Meetup di Grillo della Costa;
Ambiente e Salute, Borgo a Mozzano, (Lu);
Comitato contro gli inceneritori di Sesto Fiorentino (Fi);
Associazione Equa e solidale, Gallicano (Lu);
Ambiente e Futuro, Lucca;
Associazione per la Tutela Ambientale della Versilia, (Lu);
Coordinamento associazioni e comitati versiliesi (Lu);
Comitato Civico Campigiano “No Inceneritore (Fi);
Coordinamento dei comitati della piana Firenze, via di Brozzi, 334;
Meetup Prato (po);
Comitato Ambientale di Diecimo (Lu);
Coordinamento dei comitati della Piana FIPOPT;
Coordinamento rifiuti zero Costa.
A) Dallo scambio e dal confronto è emersa in modo chiaro e conclamato l’ inattendibilità e l’
inadeguatezza della Amministrazioni Pubbliche Locali e in particolare degli Enti preposti al controllo
delle nocività e alla tutela della salute umana e dell’ ambiente, in ordine alle analisi, alla loro congruenza e
alla diffusione dei risultati di analisi e dati, come previsto dalle leggi vigenti.
Sulla base di questo quadro :
a 1) Le realtà e i comitati attivi nei luoghi “gravati” da inceneritori si impegnano a richiedere e a
esigere analisi, indagini su terreni e matrici biologiche, dati a Arpat, Ausl, Province, Arrr, facendo
pressioni per una pervasiva trasparenza degli Atti e dei dati. Le Amministrazioni locali e gli Enti, infatti,
hanno l’ obbligo di fornire a tutti i cittadini dati e risultati di analisi ed indagini ( Accesso agli Atti
Ambientali prescritto dalla Legge 241/90 e dal D.Lgs 195 del 19/08/05 “Informazionei Ambientali: diritto
di accesso del pubblico” ).
a 2) Le singole realtà verificano la possibilità di far ricorso a analisi ed indagini autoprodotte sul
latte materno (di donne che abitano nei territori di ricaduta delle emissioni dagli inceneritori ) sull’ esempio
di quanto portato avanti dal Comitato contro l’ inceneritore di Montale ( ed anche a eventuali analisi del
sangue degli esposti-incenerimento). In questa prospettiva è stato proposto di lanciare per il prossimo 8
marzo una giornata a difesa della donna ( e dei figli) dalle nocività degli inceneritori rivendicando il diritto
ad allattare con latte sano e non avvelenato.
a 3) I comitati verificano l’ esistenza o meno, nell’ ambito di ciascun ATO se ci sono impianti, di sistemi
per controllare la presenza nei rifiuti di sostanze o materiali radioattivi, come imposto da protocolli
comunitari e dalle norme della regione Toscana.
a 4) si propone di richiedere che la regione Toscana si faccia carico di ricerche ed indagini – per es. sul
latte materno o sull’ olio di oliva – al fine di avere il quadro della situazione sanitaria e della contaminazione
esistente nei diversi territori ( Vedi bozza che invieremo astretto giro).
B) Nel gruppo è stato affrontato anche il tema dello stato delle raccolte differenziate ( modalità,
percentuali raggiunte, inadempienze, ecc. ) e delle filiere del riutilizzo, del riciclaggio e del compostaggio.
Rimandando ad un confronto più approfondito su questi punti, sono state formulate le seguenti proposte :
b 1) Richiesta alle singole Pubbliche Amministrazioni e ai singoli Enti Locali di rispettare la quota del
40% di acquisti verdi ( materiali e prodotti riciclati) fissata dalle norme.
b 2) Richiesta dei dati sulla quota reale di raccolte differenziate nei comuni interessati da inceneritori e/o
nell’ ATO di riferimento, sottolineando i maggiori costi del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti in
proporzione alla quota percentuale di differenziazione ( bassa percentuale di raccolte differenziate =
aumento costi del servizio ).
b 3) Rimettere mano alla proposta di una vertenza sull’ autoriduzione della Tassa come sancito
recentemente dalla Corte Costituzionale anche in materia di IVA al 10%, in particolare nelle zone e nei
comuni dove le raccolte differenziate non raggiungono la percentuale imposta dalle norme. Una tariffa o
Tassa che, va ricordato, serve anche al finanziamento degli impianti.
C) Nella discussione del gruppo di lavoro – proseguendo il dibattito avviato durante il confronto
assembleare iniziale - è emersa la forte richiesta di riprendere l’ iniziativa ( in alcuni casi affrontandola
per la prima volta ) su due nuove importantissime frontiere, il che lascia ovviamente inalterato l’
impegno prioritario e centrale sul NO agli inceneritori esistenti e in progetto :
c 1) No alle “centrali” a biomasse e agli agrocombustibili, a partire dal progetto per LIVORNO che
avvierà alla combustione combustione prodotti provenienti da Ungheria e Bulgaria fino all’ olio di palma
proveniente dall’ Indonesia e quindi assolutamente fuori dalle norme e dai criteri della ECC circa la filiera
corta delle biomasse ed il relativo incentivo sotto forma di CERTIFICATI VERDI. E oltre a questo anche il
PIER piano Energetico Regionale Toscano prescrive obbligo di max 70 Km di raggio per
approvvigionamento materiale. Un progetto che, per sovramercato, rappresenta un vero e proprio scempio
amministrativo e tecnico. E’ necessario quindi per Livorno mettere in contrapposizione anche i differenti
iter amministrativi su impianti simili già approvati ai quali è stata prescritta la filiera corta, pena la non
concessione dei Certificati Verdi, come nel caso del Cogeneratore a Biomasse di Cadenzano (Fi) .
c 2) opposizione ai progetti di dissociazione molecolare, a partire dall’ impianto di Peccioli (Pi) della
ditta Belvedere S.p.A. che brucia copertoni di ruote, plastiche, tal quali…….
D) Raggruppare un insieme di competenze per fornire consulenze a tutte le realtà in risposta a
comportamenti inaccettabili delle Amministrazioni Pubbliche, di Enti quali Ausl e Arpat, sui controlli
mancati, sulle analisi, sulla trasparenza degli atti e delle politiche. In questo quadro verificare la
possibilità di :
d 1) Una task force di medici e scienziati sulle questioni nocività, contaminazioni, analisi, indagini e
quant’ altro serva nel campo disciplinare;
d 2) Una task force di soggettività esperte interne al movimento su questioni normative, diritto
amministrativo, progetti, piani, sistemi tecnologici ( avvocati, penalisti, architetti, pianificatori, ingegneri,
paesaggisti, geologi, idrogeologi, chimici )
n.b. la costruzione di questo strumento della task force non dovrebbe andare a detrimento di un
importante elemento caratterizzante il multiverso dei comitati : la “contaminazione” tra conoscenza esperta
e conoscenza che viene dall’ esperienza : della malattia, delle lotte, dell’ abitare……..; tra esperti e attivisti.
Questi due piani non andrebbero tenuti separati ma interconnessi se possibile ancora di più.
E) SCHEDA PER L’ ELABORAZIONE DELL’ AGENDA COMUNE
e 1) Per l’ incontro di sabato 13 febbraio a LIVORNO verrà proposta una scheda che riprende l’
elenco inviato in rete prima di Agliana 30 gennaio mettendolo insieme all’ ottima scheda sugli
inceneritori esistenti fornita dai comitati di Pietrasanta e della Versilia (Lu).
e 2) Costruzione di una Banca Dati su inceneritori, cogeneratori e impianti di combustione -
compresi quegli a biomasse, cementifici che bruciano anche rifiuti, già esistenti o in approvazione,
pubblici e privati - discariche ed impianti di trattamento di compostaggio
A tale proposito verrà inviato lunedì 7 un format word da compilare per ogni tipologia di impanto e
da inviare a ccsp-po-pt@fastwebnet.it : nel caso di più impianti va compilata una scheda per ogni
impianto. L’ obiettivo è quello di avere un monitoraggio regionale per tipologia, così da avere un
quadro più organico. Tale screening verrà poi condiviso in rete. ( referente Gianfranco Culli dei
Comitati Pratesi e del Coordinamento dei Comitati della Piana )
CI VEDIAMO A STAGNO (LIVORNO)
SABATO 13 ALLE ORE 15
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