Eugenio Giani Presidente Regione Toscanaregionetoscana@postacert.toscana.it
e p.c.
Giunta Regionale Toscana regionetoscana@postacert.toscana.it
Presidente e Consiglieri del Consiglio Regionale Toscano
consiglioregionale@postacert.toscana.it
consiglioregionale@postacert.toscana.it
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze
prot.procura.firenze@giustiziacert.it
Piana Fi-Po-Pt, 11 novembre 2023
Oggetto: Osservazioni a Sue interviste pubbliche rilasciate a seguito dell’alluvione del 2 e 3 novembre u.s.
Egregio Presidente,
nelle Sue dichiarazioni del 4 e 5 novembre, andate in onda sabato 4 novembre su TGTVL ore
20:30 https://www.youtube.com/watch?v=RYWQJvsORo0&t=264s riprese poi domenica 5
novembre da TGCom 24 alle ore 9:30, in risposta al Sindaco di Prato sulla responsabilità
dell’accaduto, Lei attribuiva parte della colpa di quanto è successo agli stessi Sindaci, che con
varianti ai Piani Regolatori hanno nel tempo richiesto di effettuare nuove edificazioni, con
conseguente maggiore consumo di suolo.
A tale riguardo, per il futuro, ha giustamente minacciato future bocciature nei confronti di richieste di nuove costruzioni in presenza di evidenti rischi idrogeologici sul territorio. (“che nessun Sindaco mi venga poi a presentare piani urbanistici dove io stamattina ho visto l’acqua”).
Proprio il recente Rapporto ISPRA 2023 sul Consumo del Suolo evidenzia a pagina 17 la massiccia impermeabilizzazione della Piana a discapito del Parco Agricolo (soggetto ordinatore) ed in particolare il Comune di Campi Bisenzio (pagina 26), in precedenza amministrato da Fossi e Monni, si pone al terzo posto in Toscana, per consumo di suolo del proprio territorio con l’8,86%, rispetto agli anni 2021/2022.
Infatti nel caso di Campi Bisenzio, proprio l’allora Sindaco e Assessore all’Ambiente, oggi
rispettivamente Segretario Regionale PD e Assessore Regionale all’Ambiente, hanno contribuito a questa abnorne cementificazione, che ora Lei vuole tardivamente proibire, addirittura evitando di ricercare i presunti compevoli dell’eccesso di cementificazione come dichiarato nell’intervista del Tirreno, questo forse perché la stragrande maggioranza dei responsabili sarebbe targata PD. Confidiamo che non sia solo per rabbonire i cittadini rimasti sott’acqua e fango.
In particolare l’ultima Giunta Fossi ha approvato la proposta Polistrade per collocare una Grande
struttura di vendita, non esattamente indispensabile per i bisogni fondamentali degli abitanti, in
un'area agricola di salvaguardia idrogeologica, quindi con l’assenso della Regione Toscana. Per
tale area sono necessarie vasche di laminazione e casse di espansione da collocare nel corridoio ecologico inserito nel Pit-Ppr e nel Parco agricolo della Piana, nonostante le argomentazioni critiche e tecniche degli abitanti della zona corredate da firme e da un esposto, che pende presso la Procura della Repubblica di Firenze.
Registriamo poi le dichiarazioni rilasciate alla testata La Nazione, dal Segretario Generale
dell’Autorità distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Gaia Checcucci, che a suo dire, Lei in
qualità di Presidente della Regione, in base alla legge, Lei sarebbe anche commissario per il
dissesto idrogeologico, con poteri pressoché illimitati per superare ogni ostacolo burocratico. Se
questo rispondesse a verità a termine di legge, ci domandiamo cosa ha fatto Lei e la Regione
Toscana per prevenire e/o attenuare l’accaduto sulla base della prevenzione primaria e
secondaria, così come previsto dall’ art. 191 del TFU.
Ulteriore considerazione sulla legge 65/2014 che nel corso degli anni è stata smontata pezzo per
pezzo, solo perché prevedeva Zero consumo del suolo, cosa che Lei oggi a distanza di anni
vorrebbe riproporre quale “paladino ambientalista”, come si evince dall’intervista di ieri 10
novembre sul Tirreno “non dobbiamo consentire neppure un centimetro di cemento in più
nelle zone allagabili”, cercando di eludere le responsabilità politiche di tali scelte che sono da
attribuire solamente ed esclusivamente al Partito Democratico, disconoscendo come in qualità di Presidente del Consiglio Regionale prima, e come Presidente della Regione poi, Lei ha partecipato in prima persona a quelle scelte.
A fronte del Suo comportamento e suprattutto delle Sue dichiarazioni, fatti salvi i principi di Zero
consumo suolo che noi condividiamo, non comprendiamo come Lei allora possa continuare a
sostenere la necessità della nuova pista aeroportuale, che impermeabilizza complessivamente
ulteriori 150ha di terreno.
Terreno quest’ultimo ad elevatissimo rischio idrogeologico, al quale si frappongono due
barriere, la duna antirumore fronte Polo Scientifico e la nuova pista, tagliando
trasversalmente quella parte di Piana su cui si innesta il Fosso Reale, che anche in ques’ultima
alluvione ha rotto gli argini (argini di 6/8 mt di altezza).
Ci domandiamo come sia possibile che il Consorzio di Bonifica accetti passivamente la
cancellazione della vasca di laminazione fronte Polo Scientifico; forse perché soggiace alle
pressioni politiche regionali?
Inoltre la stessa Regione Toscana, nella conclamata situazione di rischio indrogeologico, non
ha nulla da obiettare contro la soluzione prospettata riguardo l’interramento sotto la nuova pista
di Via dell’Osmannoro, interramento del traffico veicolare che sulla base delle Sue dichiarazioni
e di quelle dell’Assessore all’Ambiente, circa la giusta “imprevedibilità degli eventi”, risulterebbe
palesemente rischioso e una omissione al principio di precauzione di cui all’art. 191 del TFU?
Ciò posto ed evidenziato che l’Amministrazione da Lei presieduta ha il timore di incontrarci per
discutere, anche pubblicamente e nel merito, la questione aeroportuale fiorentina, prendiamo
atto del rifiuto ad un confronto da parte dell’Assessore Monni, e della Presidente della IV
Commissione De Robertis, nonostante le richieste ufficiali già protocollate.
Ribadiamo che le prescrizioni del Decreto di VIA 0676/2003 sul vecchio aeroporto sono ancora
valide ed operanti, a dispetto dei tentativi degli Uffici Tecnici, di scaricare le responsabilità della
Regione Toscana.
Confermiamo che tutte le motivazioni addotte per NON effettuare le prescrizioni previste del
Decreto di VIA non hanno NESSUN titolo e fondamento, anzi sono frutto di abusi, omissioni e
false dichiarazioni pubbliche (come da nostra comunicazione anche alla Procura della
Repubblica) e come si evince dalla documentazione che alleghiamo.
Infatti la Regione Toscana ha pubblicamente dichiarato, nello sponsorizzare la nuova pista, che
lo sviluppo aeroportuale su quella attuale NON è mai stato effettuato, pensando così di non essere richiamata agli obblighi anche di legge, sia come soggetto “controllore” ma pure come maggiore azionista di ADF sarebbe stata obbligata, anche con notevole esborso economico.
La conferma inequivocabile delle false dichiarazioni pubbliche ripetutesi negli anni, circa il mancato obbligo, risulta evidente nel documento redatto in forma congiunta da Regione Toscana, ENAC, ENAV e ADF.
Documento di valutazione tecnica datato 12 dicembre 2008 che a pagina 14 (allegato a) così
recita: “Sono stati effettuati tutti gli interventi tecnicamente fattibili ed autorizzati nell’ambito
della procedura VIA del master plan 2001-2010”; certificando, quindi, gli interventi prescritti in
procedura di VIA e dallo stesso master plan 2000/2010. Così facendo la Regione Toscana
dichiarava l’avvenuto sviluppo aeroportuale, arrogandosi, insieme ad altri, il diritto ad una
“ratifica” tecnica di valutazione delle prescrizioni, valutazione che spettava unicamente al
Ministero dell’Ambiente (come peraltro invocavano gli stessi Uffici Tecnici regionali).
Tutto ciò è stato giustificato anche con due ulteriori falsi testi tecnici riportati a pagina 13 del
suddetto documento, ovvero la mancata costruzione della via di rullaggio per l’interferenza della
A/11 e il loop in testata 23 previsto anche nel masterplan. Invece a pagina 56 del Masterplan
2001/2010, approvato in linea tecnica da ENAC (capitolo 6.5.2. via di rullaggio e bretelle di
collegamento), si dichiara esattamente il contrario a testimonianza delle apodittiche
interpretazioni della Regione Toscana, della quale si capisce la volontà di non voler controllare,
né fare istruttorie sullo status aeroportuale.
Un’ulteriore prova di false comunicazioni circolate a vario livello è quella riguardante
l’impossibilità tecnica dell’interramento della parte finale della A/11. Impossibilità non sostenuta
neppure dal masterplan 2001/2010 ADF (allegato b), approvato in linea tecnica da ENAC e
autorizzato con Decreto di VIA che a pag.55 così recita:
<..”un ulteriore incremento del carico pagante al decollo (da Rwy 23) potrebbe ottenersi con l’eliminazione degli ostacoli nuovi, rappresentati dai veicoli transitanti sull’Autostrada A/11-Firenze Mare, mediante interramento di quest’ultima. L’esecuzione di tale intervento (non facente parte di questo Piano) permetterebbe inoltre di rispettare, da una parte le limitazioni imposte dagli Artt.715 e 715 bis del Codice della Navigazione”; aggiunta nota, “nelle direzioni di atterraggio non possono essere costituiti ostacoli a distanza inferiore ai 300mt dal perimetro dell’aeroporto e da altra parte di poter installare in testata pista 05 un sentiero luminoso di avvicinamento, del tipo simple approach lighting system”. Circa il potenziamento della pista di volo sino a 1800mt. (a nord della testata 23), si ribadisce che tale intervento non è stato incluso nel presente Piano di Sviluppo per le motivazioni di cui al sopracitato Accordo di Programma del 1991. Pur tuttavia non va sottaciuto che l’eventuale allungamento della pista di 150 mt. oltre gli attuali 1650 mt., consentirebbe sia un apprezzabile incremento dei benefici connessi all’aumento del carico pagante (circa il 15% secondo le simulazioni della Bae) sia di poter accogliere sullo scalo aerei con più elevate caratteristiche prestazionali e bassissimo inquinamento acustico.>
Pertanto come è possibile affermare che quella prescrizione, insieme alle altre tutto’ora
pendenti, “non puo essere tecnicamente effettuata“, quando sia il Ministero, ENAC, ADF e la
stessa Regione (pure azionista di ADF), in qualità di soggetto partecipante alla procedura di
VIA, l’hanno approvata? C’è da pensare che sia stato fatto a loro insaputa?
Tutto ciò comunicato e dichiarato, ribadendo la nostra disponibilità a confronti tecnici in
qualsiasi sede, Le chiediamo una risposta ufficiale, come Presidente della Regione Toscana, in
merito alle presunte ragioni tecniche a fronte delle quali le precedenti prescrizioni di safety e
sanitario ambientale non dovrebbero essere oggi messe in atto. Con tali pretesti, non veritieri, il
Governo della Regione promuove la realizzazione del nuovo aeroporto, anche in presenza di
evidenti ed imprevedibili rischi idrogeologici, in un territorio a rischio esondazione, ampiamente
urbanizzato ed inquinato.
Associazione VAS Onlus, Italia Nostra Firenze, Fridays For Future Firenze, Presidio No Inceneritori No Aeroporto, Comitato Sorvolati Brozzi,Peretola,Quaracchi,Le Piagge, Alterpiana Firenze Prato Pistoia / Alterlab, Medicina Democratica Firenze, Comitato No Tunnel TAV Firenze, Orto Collettivo, Comitato Difendiamo la Nostra Salute Prato Sud, Coordinamento Comitati per la Salute della Piana PO-PT, Comitato Ambientale di Casale, Quaracchi, Comitato Oltre Carmignano Poggio a Caiano, Comitato Mente Locale della Piana – Campi Bisenzio, Osservatorio Ambientale - Prato
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