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mercoledì 2 settembre 2020

Eolico a Villore-Corella: la Regione chiede molti chiarimenti. È un mezzo stop al progetto

MUGELLO – “Si evidenzia fin da ora che da quanto emerge dal contributo tecnico istruttorio pervenuto da parte del Settore regionale competente, l’intervento non appare conforme agli indirizzi d’ambito, agli obiettivi e alle indicazioni relative alle Invarianti strutturali del PIT-PPR vigente e appare in netto contrasto con il progetto di fruizione lenta del paesaggio, creando una cesura nell’ecosistema e nel carattere dei percorsi presenti e della vocazione del territorio, oltre al probabile contrasto con le prescrizioni indicate nella disciplina delle aree di notevole interesse pubblico nella componente relativa alla visibilità da dette aree tutelate”.

Rendering di Corella

Parole pesanti, quelle scritte nella richiesta di integrazioni e chiarimenti dalla Regione Toscana, e indirizzata All’AGSM di Verona, la società pubblica che ha proposto di alzare sul crinale del Giogo di Villore e Corella, tra Vicchio e Dicomano, otto enormi areogeneratori: Una lettera inviata dalla responsabile del settore “Valutazione impatto ambientale Opere pubbliche di interesse strategico regionale”, arch. Carla Chiodini.

Quindici pagine di osservazioni e richieste, inviate per conoscenza anche a un lunghissimo elenco di enti e società, oltre 40, a dimostrazione della complessità del progetto e di quanti soggetti dovranno essere, eventualmente, messi d’accordo. La richiesta di integrazioni, che certo non blocca il progetto, ma pone davanti ai proponenti nuove e importanti difficoltà, è molto esigente, e spazia su numerosi aspetti.

Intanto, “preliminarmente, si chiede al proponente di dare conto del rispetto delle indicazioni contenute nelle Linee guida per le valutazioni di impatto degli impianti eolici della Regione Toscana del 2012, rispetto ad ogni singolo capitolo, ovvero di indicare le motivazioni per cui il proponente ha ritenuto di discostarsene”.

Poi si chiede “di integrare l’analisi delle alternative condotta nello Studio di Impatto Ambientale (SIA), prendendo in esame anche le alternative di localizzazione e di layout delle torri eoliche considerate e la cosiddetta “alternativa zero”, con l’indicazione delle ragioni principali alla base dell’opzione scelta e prendendo in considerazione anche i relativi impatti ambientali”, e di “chiarire se ha preso in considerazione anche l’alternativa del trasporto aereo degli aerogeneratori, oltre alle alternative già riportate nel SIA relative alla viabilità di accesso al sito”.

Le richieste sono numerose e molto dettagliate: si chiede degli alberi da tagliare e ripiantumare, si chiede un monitoraggio -preventivo e anche post-operam su uccelli -compreso il gufo reale-,  sui pipistrelli, su anfibi e rettili, si chiedono risposte alle criticità segnalate in merito alla pericolosità geomorfologica per le opere di viabilità previste, si chiedono garanzie per la tutela delle condotte del metanodotto, e numerose altre integrazioni ed elementi di dettaglio.

Ma soprattutto “si evidenzia fin da ora che da quanto emerge dal contributo tecnico istruttorio pervenuto da parte del Settore regionale competente, l’intervento non appare conforme agli indirizzi d’ambito, agli obiettivi e alle indicazioni relative alle Invarianti strutturali del PIT-PPR vigente e appare in netto contrasto con il progetto di fruizione lenta del paesaggio, creando una cesura nell’ecosistema e nel carattere dei percorsi presenti e della vocazione del territorio, oltre al probabile contrasto con le prescrizioni indicate nella disciplina delle aree di notevole interesse pubblico nella componente relativa alla visibilità da dette aree tutelate. Questo dato rappresenterebbe peraltro un criterio di esclusione alla localizzazione degli impianti indicato al punto 2.18 dell’Allegato 1b del PIT-PPR (Norme comuni energie rinnovabili impianti eolici – Aree non idonee e prescrizioni per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio). Se ne richiama il contenuto: aree di valore estetico percettivo la cui immagine è storicizzata ricadenti all’interno di coni e bacini visivi non sono ammessi impianti eolici.

Dopo questa premessa tranciante si richiede un approfondimento nel merito di:

  • soluzioni che rispettino la morfologia naturale del suolo e che non ne prevedano modificazioni significative con opere di movimento terra, ad esclusione di soluzioni che mitighino l’aspetto percettivo e comunque da valutare caso per caso, in quanto per alcune piazzole si effettueranno sensibili modifiche morfologiche del crinale e del versante che appaiono non compatibili con il PITPPR;
  • localizzazioni che limitino gli interventi di alterazione del patrimonio boschivo ,visto che dalla documentazione depositata si apprende che le aree boscate non saranno ripristinate, ma come opera di mitigazione finale, sono previsti solo rinverdimenti erbosi per scarpate e soprassuolo di aree esterne ai percorsi e alle piazzole recintate. L’approfondimento dovrà riguardare anche la verifica dell’interessamento dei boschi planiziali, come individuati in istruttoria;
  • in ambiti collinari e montuosi la disposizione degli aerogeneratori dovrà salvaguardare la permanenza delle visuali di interesse panoramico, gli scenari, i coni, i bersagli visivi e le linee di crinale e ne dovrà essere limitata la visibilità dalle principali vie di comunicazione; a tale proposito si ritengono necessarie nuove fotosimulazioni da più punti di vista e con dei punti di visuale individuati nelle aree vincolate.

Si chiede anche al proponente di analizzare quali siano le ricadute socio-economiche sulle attività presenti nella zona e sul turismo legate alla realizzazione del progetto, sia in fase di cantiere, sia in fase di esercizio;

Si dovranno poi dare risposte alle osservazioni della Sovrintendenza Paesaggio e Beni culturali, ma anche alle commissioni Paesaggio dei Comuni di Vicchio, Dicomano, Rufina, San Godenzo, così come a quelle dell’Unione montana dei Comuni del Mugello e dei Couni Valdarno e Valdisieve, dell’Autorità di Bacino distrettuale.

La lettera della Regione così termina: “Si ricorda che è facoltà del Proponente, su richiesta motivata, richiedere la sospensione dei termini per la presentazione della documentazione integrativa per un periodo non superiore a 180 giorni. Si avvisa che, qualora il Proponente non ottemperi alla richiesta di integrazioni e di chiarimenti entro il termine perentorio stabilito, non si procederà all’ulteriore corso della valutazione ed il procedimento in esame verrà archiviato”.

E una cosa è certa: i tempi nell’esame del progetto si allungheranno. Almeno di sei mesi.

FONTE ARTICOLO: https://www.ilfilo.net/eolico-a-villore-corella-la-regione-chiede-molti-chiarimenti-e-un-mezzo-stop-al-progetto/?fbclid=IwAR31Zcn9gFmN9ooJC7n1FI7ns24Z6jmlEgBCcv3ZiXsu7md6X9KaDTc-W24

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Un'estrapolazione delle Osservazioni che abbiamo presentato come Associazione Valdisieve e Associazione "Vivere in Valdisieve" (che trovate QUI nella versione integrale):



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