NON
SCIUPARE LE OCCASIONI!
IL Candidato Presidente della Toscana
alle prossime elezioni regionali per il Partito Democratico, Eugenio Giani,
afferma che il gassificatore (inceneritore) di Livorno si farà, se necessario,
“coi carri armati.”
Caro Sig. Giani, quando abbiamo letto
le sue dichiarazioni, a noi di Valdisieve in Transizione è venuta in mente quella
frase che il popolo di Firenze indirizzò a Bartolomeo Ammannati, dopo che ebbe
visto eretto il “Biancone” in Piazza Signoria. “O Amamnnato o Ammannato, che
bel marmo t’hai sciupato!”
Lei Giani, invece potrebbe sciupare
un’occasione.
Come candidato alla presidenza della Regione Toscana, potrebbe avere davanti 5-10 anni di governo della Regione italiana più famosa nel mondo. Famosa per la sua bellezza e per l’ingegno che nei secoli ci ha visti, noi toscani, innovatori nelle arti e nelle scienze tra i più celebrati del pianeta.
Perché ci parla di cose vecchie, obsolete e condannate dalla storia come gli inceneritori?
Perché QUESTO è il suo gassificatore di Livorno, un inceneritore.
E poi, i carri armati, lei lo sa cosa evocano, gente che pensa di avere ragione solo loro, e che la impongono con la forza, senza lacrime per le rose.
Come candidato alla presidenza della Regione Toscana, potrebbe avere davanti 5-10 anni di governo della Regione italiana più famosa nel mondo. Famosa per la sua bellezza e per l’ingegno che nei secoli ci ha visti, noi toscani, innovatori nelle arti e nelle scienze tra i più celebrati del pianeta.
Perché ci parla di cose vecchie, obsolete e condannate dalla storia come gli inceneritori?
Perché QUESTO è il suo gassificatore di Livorno, un inceneritore.
E poi, i carri armati, lei lo sa cosa evocano, gente che pensa di avere ragione solo loro, e che la impongono con la forza, senza lacrime per le rose.
Che intenzioni ha, che ne vuole fare della
Toscana? Noi in Valdisieve siamo preoccupati.
Abbiamo lottato per 10 anni contro un inceneritore, abbiamo dovuto mordere la polvere mese dopo mese e anno dopo anno e infine vi abbiamo convinti, parlo del suo partito, che erano soldi buttati via. Noi abbiamo ancora un brivido nella schiena al pensiero di cosa sarebbe successo se non ce l’avessimo messa tutta per impedirvelo. Avremmo speso 90 milioni di euro che noi cittadini dovremmo pagare per i prossimi 30 anni, e dovremmo andare a caccia di rifiuti da bruciare per ogni dove, senza, forse, trovarne abbastanza. Bel risultato avere speso un sacco di soldi per vedersi annerire la biancheria stesa al sole dalle ceneri del “sudicio”, magari non differenziato a dovere, altrui.
Abbiamo lottato per 10 anni contro un inceneritore, abbiamo dovuto mordere la polvere mese dopo mese e anno dopo anno e infine vi abbiamo convinti, parlo del suo partito, che erano soldi buttati via. Noi abbiamo ancora un brivido nella schiena al pensiero di cosa sarebbe successo se non ce l’avessimo messa tutta per impedirvelo. Avremmo speso 90 milioni di euro che noi cittadini dovremmo pagare per i prossimi 30 anni, e dovremmo andare a caccia di rifiuti da bruciare per ogni dove, senza, forse, trovarne abbastanza. Bel risultato avere speso un sacco di soldi per vedersi annerire la biancheria stesa al sole dalle ceneri del “sudicio”, magari non differenziato a dovere, altrui.
Tornando al suo gassificatore, ci dispiace vedere che
nel fare di quel progetto il punto centrale e qualificante della modifica al
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e Bonifica dei Siti Inquinati (PRB)
avete dimenticato le direttive europee, che pongono lo smaltimento in fondo
alla gerarchia delle azioni per una corretta gestione dei rifiuti. Voi lo avete
collocato al primo posto, e unico, ci pare. Non sarebbe meglio pianificare
tutto il resto prima: RIDURRE, RIPARARE, RIUSARE, RICICLARE, come l’UE
prescrive? Forse facendo questo le quantità da “smaltire” si ridurrebbero. La
Toscana tra l’altro ha parecchio da fare per raggiungere perfino il minimo del
70% di RD previsto per il 2020. I comuni che sfiorano o superano il 90, ci
riescono per la caparbietà dei loro cittadini. A Firenze, invece, culla del
Rinascimento, non siamo al 54% (ISPRA 2018). E spacciare l’incenerimento, di
qualsiasi tipo, come alternativo alla discarica, è un’altra mistificazione. Non
ci avete detto ancora dove metterete le ceneri che quell’impianto produrrà come
residuo della combustione. Ma sarà per forza una discarica.
Inceneritore di
Selvapiana
Inceneritore di Selvapiana |
Laboratorio di riparazione e riuso di Londa |
E se lei ci viene a parlare di inceneritori, Giani, scusi, ma noi non la prendiamo tanto bene.
Perché noi in Valdisieve, invece, grazie all’azione delle associazioni e dei comitati, abbiamo un paio di comuni che sfiorano il 90% (ISPRA 2018) di raccolta differenziata e saliranno ancora, applicano la tariffa puntuale, hanno le strade pulite, anche in campagna, e quei pochi, che ancora tengono i cassonetti stradali a disposizione di sporcaccioni anonimi, ci stanno ripensando.
Ora non vogliamo annoiare chi ci legge con dati e numeri. Tutti dimostrano che abbiamo ragione noi. Basta aprire il sito di ISPRA e avere fatto le elementari: gli inceneritori sono una calamità. Le fabbriche di materiali e le azioni di riduzione dei rifiuti, riprogettazione, riciclo, sono il futuro virtuoso che ci serve.
Lei dice: “Un impianto fatto bene.” Come sarebbe, con
la pista da sci sul tetto? Come quello che ci avete celebrato per anni come
esempio di massima virtù nord-europea? Lo ha saputo che anche quello sarà
presto superato e che i danesi non ne vogliono più sapere di bruciare le
preziose risorse che stanno nelle pattumiere?
Ma se non è a quello che lei si riferisce, perché,
comprendiamo che lei non vorrebbe avere una Toscana più retrograda della
Danimarca, cosa intende per fatto bene? Un impianto che non inquini? Che non
sprechi materiali ma li rimetta in circolo? Che costi il giusto? Che crei posti
di lavoro dentro a una filiera produttiva innovativa e amica dell’ambiente? Se
è a questo che pensa siamo d’accordo con lei, ma guardi che non si chiama
inceneritore (o termovalorizzatore, o gassificatore), si chiama fabbrica di
materiali. E verso questo la UE si sta ormai dirigendo, anche con il contributo
di Zero Waste Europe.
Sì, siamo preoccupati in Valdisieve, perché ci
impegniamo a cercare soluzioni che rilancino l’economia, le filiere produttive
locali, la partecipazione democratica, la creatività e l’ingegno delle
comunità, guardando avanti e non indietro. Ci farebbe dormire male un
governatore che ci rema contro.
Lei Giani da che parte sta? Ce lo dica.
Non ci racconti che sta dalla parte
delle scelte che portano ricchezza e lavoro. Tutto porta ricchezza e lavoro,
quando si lavora e si produce, ma bisogna scegliere cosa e come. Vuole difendere
un ceto produttivo stanco e stantio? Che fa scelte stanche e stantie per
pigrizia, per avidità, perché pensare al nuovo e al futuro è più rischioso? Che
sta al caldo dentro interessi sicuri di consolidati comitati di affari, dotati
di una desolante e cronica mancanza di immaginazione, ma di un enorme
portafoglio sempre da riempire, o di non meglio identificate varietà floreali di
cerchio magico?
Se sarà eletto avrà 5-10 anni, sono tanti, sono una
grande occasione, un patrimonio che appartiene a chi avrà, e a chi non avrà
votato per lei. Lo spenda bene.
Non sappiamo se sceglierà questa strada, ma sappiamo
che il vecchio la storia se lo porta via sempre, con le buone o con le cattive.
E noi faremo di tutto perché le
“cattive” non prevalgano, per la stupidità e l’inettitudine di chi avrà la
responsabilità di scegliere.
Arrivederci Giani, Auguri.
Valdisieve in
Transizione
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