La morte di Pontassieve (e di San
Francesco) o una nuova speranza?
Il 7
maggio scorso si è tenuto l’incontro tra i candidati sindaci della Valdisieve,
nel quale tre candidati di tre comuni diversi (Pelago, Pontassieve e Rufina) si
sono espressi sui temi cari alla Transizione e le loro intenzioni principali
nel caso venissero eletti come sindaci. Valdisieve in Transizione è un
progetto dove cerchiamo insieme di trovare soluzioni collettive alla crisi
ecologica, promuovendo l’economia locale, l’agricoltura biologica a km 0, la
riduzione di rifiuti e la mobilità sostenibile, misure per la riduzione delle
emissioni e dell’inquinamento.
Durante
il confronto, abbiamo parlato di questi temi, le posizioni espresse sono state
tra le più varie e se ascoltiamo le intenzioni dei candidati sembra che tutti,
nessuno escluso, siano favorevoli ad adottare misure di tutela ambientale e di
sviluppo sostenibile. Analizzando le varie posizioni, siamo contenti di molti
interventi e prese di posizione, che speriamo siano mantenute e ci batteremo
affinché lo siano. Ma purtroppo ci sono state delle affermazioni che non ci
hanno convinto e che ci hanno procurato grosse preoccupazioni sul futuro della
Valdisieve. Soprattutto una, ed è per questo che abbiamo deciso di esprimere
pubblicamente la nostra opinione a riguardo prima che sia troppo tardi.
Nella
fase finale della serata sono state fatte delle domande ai candidati da parte
del pubblico ed è venuta fuori la questione di come possa essere utilizzata
l’area dell’ex cementificio di San Francesco, ad oggi adibita solo per uso
produttivo. Chi ha fatto la domanda ipotizzava che l’amministrazione di Pelago
ed il candidato sindaco (e attuale vicesindaco) Nicola Povoleri, avessero
l’intenzione di cambiare la destinazione d’uso dell’ex cementificio di
Italcementi ad area commerciale dando così la possibilità ad un privato di
costruirci un grande supermercato. Un’operazione di questo tipo, spazzerebbe
via l’economia locale dei due paesi, costringendo quasi sicuramente molti
esercizi a chiudere i battenti, e lasciando il deserto dove per il momento
ancora resistono molte attività indipendenti e storiche, già pesantemente
danneggiate dalla presenza di altri supermercati storici. Insomma,
l’apertura di un nuovo, ulteriore, centro commerciale porterebbe probabilmente
la nostra zona a diventare un paese dormitorio, ancora più di quanto già non lo
sia.
La
risposta del candidato non ha smentito completamente l’ipotesi (la si può
riascoltare nella diretta video facebook dell’evento sulla pagina di
“Valdisieve in Transizione”, intorno al minuto 02:20:00). Si capisce che le
destinazioni d’uso da preferire (escludendo quella residenziale) sono appunto
quella commerciale e/o quella produttiva. Dichiara che non è sua intenzione
personale costruire un centro commerciale, al limite potrà essere di iniziativa
privata. In entrambi i casi, comunque, ed è questo quello che ci preoccupa, al
di là di ribadire che l’Amministrazione avrà potere di agevolazioni e di veto
(anche in un ambito di piano strutturale intercomunale), qualunque tipo di
intervento si faccia, è ovvio e chiaro che l’Amministrazione chiederà sempre e
comunque un “ritorno” nel territorio. Il candidato dice che qualunque sia
l’investitore, questo dovrà dare un ritorno a San Francesco, Pelago e
Valdisieve, che dia una rilevanza pubblica di quel tipo di intervento. Che, a
nostro avviso, si può interpretare: ci potete fare quello che volete purchè ci
siano “compensazioni” per il comune o la Valdisieve.
Ci
teniamo a chiarire che le informazioni su questo argomento sono per ora solo
voci: non ci sono atti pubblici né dichiarazioni ufficiali.
Riteniamo però che la risposta del candidato Povoleri sopra riportata ci
autorizzi a nutrire qualche dubbio e sentiamo quindi il dovere di lanciare al
dibattito pubblico la questione.
Il
timore che tutto possa avvenire in fretta senza il consenso né la consultazione
di chi il territorio lo vive e potrebbe essere danneggiato da questa decisione,
c’è. Non si tratta solo dei commercianti, ma di tutti i cittadini che
vedrebbero il loro territorio svuotato di quei pochi segni di vita che ancora
resistono, segni ormai raramente presenti anche nel resto dell’Europa. Crediamo
infatti che non sia giusto sacrificare il territorio sperando in possibili
compensazioni, e siamo convinti che uno spazio come quello dell’ex
cementificio, che ha significato tanto per Pontassieve in passato, sia
meglio destinarlo ad opere culturali, che possano portare persone sul
territorio e rilanciare l’economia invece che distruggerla: biblioteche, cinema
e teatro, spazi per gli artigiani, un centro di riuso e, perché no, un polo
universitario. Questi sono solo degli esempi, ma si dovrebbe iniziare un
percorso condiviso per capire insieme a tutta la popolazione cosa ci potremmo
fare.
Per fare
chiarezza sulla questione, e speriamo sia fatta in tempo per dare la
possibilità a tutte le parti di esprimersi, chiediamo con questa lettera:
1- A tutti i candidati sindaci di Pelago e della Valdisieve di schierarsi
apertamente per la difesa del territorio contro la costruzione di un centro
commerciale nell’ex cementificio di Italcementi e di mantenere questa posizione
nel caso di vittoria alle elezioni.
- - A tutte persone in possesso di informazioni ufficiali a riguardo, di portarle alla luce pubblicamente nelle prossime settimane, prima delle elezioni, in modo da poter permettere a tutti i cittadini di avere un quadro completo e reale sulla situazione e scegliere di conseguenza.
3- A tutti i cittadini e le cittadine della zona che hanno a cuore il benessere del proprio futuro, di informarsi e fare pressione, affinché si possa trovare una soluzione e proposte migliori insieme.
Infine, ci teniamo a precisare che come Valdisieve in Transizione ci battiamo per la sostenibilità ecologica e sociale e che il nostro interesse si basa sulla difesa del territorio e di chi lo abita. La nostra non è un’associazione, ma un progetto che appartiene a tutti, aperto, per creare un nuovo modo di vedere il futuro, non lasciamocelo togliere dalle mani. E’ nella nostra partecipazione che risiedono le nuove speranze, non arriverà la cavalleria a salvarci, siamo noi la cavalleria. Fatevi sentire. Facciamoci sentire insieme.
FONTE COMUNICATO:
https://www.facebook.com/notes/valdisieve-in-transizione/la-
morte-di-pontassieve-e-di-san-francesco-o-una-nuova-speranza/364596787734158/
Fonte immagine: google maps
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