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mercoledì 29 maggio 2019

Rifiuti, le competenze tornano alle Province: Toscana bocciata dalla Corte Costituzionale

Firenze, 28 mag. 
La Corte Costituzionale boccia la norma della Toscana che trasferisce in capo alla Regione la competenza su autorizzazioni semplificate e funzioni sanzionatorie sul tema dei rifiuti. 
La Giunta regionale minimizza l'accaduto, mentre il Movimento 5 Stelle chiede chiarezza. L'obiettivo della Toscana, spiega l'assessore alla Presidenza, Vittorio Bugli, "era di offrire al mondo delle imprese un solo interlocutore, con una modalità organizzativa che la sentenza della Corte ha messo in discussione in quanto, un accordo fra enti, non può superare la legge dello Stato - precisa-. Totale rispetto per questa decisione, dispiace pero' che, nonostante l'accordo, su sollecitazione della Provincia di Grosseto la causa sia stata portata davanti alla Corte". In ogni caso, promette, "l'abrogazione di questa specifica norma non creerà problemi né per le amministrazioni né per la collettività: queste funzioni torneranno ad essere di competenza delle Province e della Città metropolitana".
Ma il capogruppo in Regione dei 5 Stelle, Giacomo Giannarelli, se la prende con la Giunta: "La gente è stufa di questi teatrini. Occorre serietà e chiarezza- dichiara il pentastellato, in una nota-. In Toscana non abbiamo bisogno di politici di professione, ma di persone che fanno politica con professionalità. Questi sono gli esiti nefasti delle scelte compiute da chi cerca con arroganza di centralizzare il potere". La regione, chiosa ancora, "ha necessità di meno burocrazia, uffici decentrati e chiarezza normativa: altrimenti saremo destinati a una Toscana senza investimenti".
Sempre oggi, l'assemblea toscana approva all'unanimità la proposta di legge sul ricalcolo contributivo dei vitalizi degli ex consiglieri regionali. Il testo, già approvato in commissione la scorsa settimana, recepisce l'intesa raggiunta in sede di conferenza Stato-Regioni. A sollecitarne l'approvazione senza correzioni di sorta è il presidente dell'assemblea, Eugenio Giani: "Questo testo è stato concordato con il presidente della Camera, Roberto Fico - sottolinea- per arrivare a leggi regionali armonizzate e condivise, secondo un onesto lavoro di riscontro tra istituzioni". In caso di mancata approvazione in tempi utili, ricorda il presidente del Consiglio regionale, "la Toscana andrebbe incontro a sanzioni non indifferenti, ovvero al taglio dell'80% dei contributi statali". La norma approvata prevede fra le altre cose l'inserimento di una specifica clausola di salvaguardia che limita il taglio dell'assegno degli ex consiglieri nella misura del 30%. Il via libera alla proposta di legge arriva senza correzioni, malgrado il desiderio iniziale del Movimento 5 Stelle di introdurre tre emendamenti, poi ritirati, sull'età anagrafica, sul limite di cumulo e sulla equiparazione della rivalutazione dell'assegno per i politici a quella prevista per le pensioni dei lavoratori secondo le tabelle Istat-

        Redazione Nove da Firenze

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        LA SENTENZA DELLA CONSULTA

        TOSCANA: GESTIONE AMBIENTALE E DEI RIFIUTI TORNA ALLE PROVINCE. INCOSTITUZIONALE LA LEGGE REGIONALE

        DI PAOLO PADOIN -  - CRONACAECONOMIAPOLITICA
        GROSSETO – La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 2 della legge regionale della Toscana 22/2015 sul riordino delle funzioni provinciali, con cui la Regione ha avocato a sé la materia ambientale e gestione dei rifiuti. Lo rende noto la Provincia di Grosseto il cui ricorso al Tar contro la norma ha poi portato al giudizio della Consulta.
        «Si tratta di una grande vittoria che arriva da una battaglia dura, partita proprio da Grosseto – spiega il presidente della provincia di Grosseto Antofrancesco Vivarelli Colonna -. La pronuncia dell”illegittimità da parte della Corte Costituzionale fa cadere il teorema centralista dell’intera riforma delle Province dando nuovamente corpo al principio di sussidiarietà e centralità degli Enti locali. Presto ci riprenderemo le nostre competenze che la legge nazionale ci riconosce ma che la Regione toscana ha voluto sottrarci con una visione accentratrice che ha causato e sta causando danni e riduzione dei servizi al territorio in materia di controllo e salvaguardia dell”ambiente».
        Commentando la decisione della Consulta l’assessore regionale alla presidenza, Vittorio Bugli, ha parlato di sentenza «attesa. La norma regionale, in attuazione della legge Delrio sul riordino delle funzioni provinciali, su sollecitazione ed in accordo con le Province e con la Città metropolitana di Firenze, aveva trasferito alla Regione anche funzioni sanzionatorie amministrative in materia di rifiuti e di autorizzazioni semplificate sempre in materia di rifiuti. L’obiettivo della legge toscana era quello di portare ad unitarietà e funzionalità l’esercizio delle funzioni in materia di rifiuti».
        «Le competenze ambientali tornano alle Province, la gente è stufa di questi teatrini. Occorre serietà e chiarezza», il commento del consigliere regionael m5s Giacomo Giannarelli secondo il quale «in Toscana non abbiamo bisogno di politici di professione, ma di persone che fanno politica con
        professionalità. Questi sono gli esiti nefasti delle scelte compiute da chi cerca con arroganza di centralizzare il potere».
        Paolo Padoin

        PAOLO PADOIN

        già Prefetto di Firenze
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