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venerdì 24 maggio 2019

Ichnusa, ecco il vuoto a ‘buon’ rendere. “Stessa bottiglia utilizzabile vent’anni”

Ichnusa rilancia il vuoto a rendere inaugurando la linea dedicata “Vuoto a buon rendere” con un nuovo impianto di produzione. È stato presentato venerdì in anteprima alla stampa nello stabilimento di Assemini, il più antico birrificio della Sardegna. Il progetto che ha permesso di ridurre sempre più la quantità di vetro utilizzato e di rispettare l’ambiente fa dunque un passo avanti. Lo storico marchio di birra sardo propone una nuova linea di confezionamento. Si riconosce dal tappo verde e dalla scritta “rispetto, riuso e impegno” nel collarino della bottiglia. È destinato per lo più ai bar e alla ristorazione.
Il nuovo impianto
Il “Vuoto a buon rendere”, fanno sapere, permette il riutilizzo della stessa bottiglia per oltre vent’anni. In questo modo si riduce sostanzialmente la quantità di vetro e si tagliano di oltre un terzo le emissioni di gas a effetto serra. Un passo avanti in direzione della filosofia sostenibile: “Con una ricaduta anche in termini di occupazione – spiega Alfredo Pratolongodirettore Comunicazione e Affari istituzionali di Heineken Italia – il Birrificio Ichnusa ha incrementato del 20% la forza lavoro, con l’assunzione di 16 persone a tempo indeterminato, a cui si affiancano ulteriori 30 risorse nel periodo di alta stagione. In totale lavorano oggi nel birrificio Ichnusa 97 dipendenti, con l’indotto si arriva a oltre 2000 lavoratori coinvolti”.
[Nella foto in alto Luigi Paciulli, mastro birraio, e Alfredo Pratolongo]

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