Le notizie di stampa di questi giorni circa lo scontro in Tribunale tra Ecolat e Sta e dentro il CdA di SEI Toscana, per il controllo delle quote di maggioranza relativa della società, possono essere riconducibili allo scontro che la Stampa ci ha recentemente documentato tra Marras e Periccioli.
http://www.linealibera.info/inceneritori -da-scarlino-sentenza-dirompente/ |
Mentre Marras ritiene necessario che in Scarlino Energia entri un socio competente e capace di investire “qualche decina di milioni di euro” per aggiustare quel “ferro vecchio”, che significa anche sostituire gli attuali soci proprietari, Periccioli si dichiara sorpreso e incredulo delle dichiarazioni di Marras e ritiene l’impianto recuperabile con la semplice manutenzione.
Per la storia di entrambi i protagonisti sembra improbabile che alla base di tale divergenze ci siano diverse valutazioni politiche o etiche. Probabilmente ci sono solo soggetti diversi interessati all’esercizio della autorizzazione ottenuta dalla Regione, che è un discreto affare: 200.000 tonnellate/anno di rifiuti da smaltire, con un incasso da 120-150 euro a tonnellata, sono 24-30 milioni di euro/anno, che consentono un ridotto tempo di ritorno dei capitali necessari o agli investimenti per rifare i forni (in 4-6 anni anni si possono ripagare), oppure a saldare i notevoli debiti già accertati nel concordato fallimentare di Scarlino Energia. Due alternative secche non conciliabili di un valore pari a 50-60 milioni di euro.
Cerchiamo di capire chi potrebbero essere i possibili soggetti interessati alla gestione dell’inceneritore e al controllo di Sei Toscana.
Periccioli, oltre che Presidente della Scarlino Energia, dal 2015 è Presidente della società Intesa Spa, partecipata [1] dal Comune di Siena ed Intesa è azionista di riferimento di Estra [2] Spa, società pratese in espansione. Ma non tutto il PD di Siena sostiene le scelte di Periccioli e &, infatti il nuovo consigliere regionale di Siena, Scaramelli, sicuramente più vicino al suo capogruppo in Consiglio regionale, Marras, lo contrasta [3], attribuendogli probabili interessi “massonici”:
Non è poca cosa essere indicato pubblicamente da un dirigente del PD di Siena sia come probabile appartenente alla massoneria che responsabile di aver contribuito alla rovina delle banche di casa PD, tenuto conto che il PD di Siena di massoneria è sempre stata al corrente e ammiccante, al punto da imporsi sulla doppia appartenenza (al partito e alla loggia) anche dentro il PD nazionale, ma anche se fossero più semplicemente solo interessi personali, Periccioli non disdegna accordi con il Centro Destra e con chiunque [4] gli porti un po' di denaro:
Sta di fatto che Periccioli sta entrando [5] in SEI Toscana con la Soc. Intesa ed Estra. Anche se la soc. Estra, ben agganciata al Centro-Destra e al Presidente, sindaco [6] di Arezzo (vertice politico) in carica dell’ATO Toscana Sud, non ha però grande esperienza di gestione di inceneritori e, come abbiamo sempre denunciato, non può gestire un servizio pubblico.
Infatti noi abbiamo già segnalato come sia estremamente pericoloso per i cittadini che i notevoli debiti di società di incenerimento, come quelli della Scarlino Energia, finiscano in capo a società che hanno anche la gestione del Servizio pubblico di raccolta e smaltimento rifiuti, i cui costi sono sempre garantiti dalle bollette dei cittadini.
Abbiamo anche verificato e denunciato (inascoltati) come le società del Servizio pubblico non debbano avere interessi nelle filiere dell'incenrimento o delle discariche, che sono impianti in oggettiva alternativa con gli obiettivi pubblici del recureo di materia (vedi la Convenzione per le Strillaie o il raddoppia della discarica di Abbadia) e i dati sulle raccolte differenziate stanno a dimostrare le nostre ragioni.
Estra, che ha acquistato [7] le quote di Sei Toscana da Ecolat e Cooplat, dopo una lunga contesa in Tribunale, sembra divenire il socio più potente di Sei Toscana. Infatti Ecolat e Cooplat, vantando dei crediti da Sei Toscana, non avevano sottoscritto con capitali contanti una recente ricapitalizzazione di SEI Toscana ed erano state ridimensionate. Con Estra, hanno però successivamente fatto ricorso in Tribunale contro le decisioni degli altri soci di Sei Toscana e il Tribunale ha dato loro ragione. Quindi Periccioli, contro una parte del PD (ad es. Mairaghi, che è ai vertici gestionali di Sei Toscana), tramite Estra, si è accordata con Ecolat. Ecolat, già socia di Scarlino Energia, è una società di proprietà del sig. Pinto, molto conosciuto a Grosseto.
Lo scontro dentro SEI Toscana, per divenirne socio di riferimento è sulla stampa [8] di questi mesi:
A questo punto c'è da capire chi c'è dietro l'altra componente del PD che fa capo a Marras, Scaramelli e Mairaghi, collocato dal Pd al vertice di Sei Toscana. In rete questa volta ci sono poche notizie, ma Hera e IREN, multiutily emiliane molto potenti e politicamente legate al PD nazionale, erano sicuramente interessate[9] ad entrare nella gerstione dei rifiuti in Toscana, avendo tutte le caratteristiche indicate da Marras.
Cambia per noi qualcosa se il gestore del servizio pubblico sui rifiuti o l'affare legato all'autorizzazione regionale all'inceneritore se lo aggiudica un gruppo o l'altro? NO, perchè sappiamo che l'alternativa all'incenrimento produce più occupazione, riduce le tariffe ai cidttadini e non inquina.
Salute,
Roberto Barocci
Forum Ambientalista Grosseto
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