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di Alberto Sarasini | 25 giugno 2017
Grazie a speciali sensori, il tram ART mantiene la direzione grazie alle linee disegnate sull'asfalto.
E' lungo 32 metri, trasporta fino a 307 passeggeri, ha propulsione elettrica con autonomia di 25
chilometri e batteria che si ricarica in dieci minuti. Terminata la sperimentazione, il prossimo
anno verrà avviata la prima linea (lunga 6,5 km) nella città di Zhuzhou
La Cina è
sconfinata e, come spesso accade a nazioni tanto vaste e poliedriche, riesce
molto spesso a sorprendere: nel bene e nel male. Se è vero che il
Paese asiatico è tuttora tra quelli più esposti al mondo nella produzione
di energia elettrica bruciando carbone, d’altro canto ha da
tempo avviato la revisione delle politiche energetiche verso
un’elettrificazione molto spinta (nonché ottenuta da fonti rinnovabili,
così dovrebbe essere), in special modo nel campo della mobilità. La
sperimentazione di un innovativo tram elettrico, capace di muoversi
senza la necessità delle classiche rotaie, appartiene a
quest’ultimo filone di ricerca, mostrando una volta di più il potenziale
delle idee orientali: semplici quanto efficaci.
Il “serpentone” meccanico,
infatti, si sposta seguendo una speciale verniciatura apposta
sul tracciato in asfalto, seguendo tracciati preimpostati: il
tutto, naturalmente, nell’ottica de movimento autonomo dalla
macchina, senza necessità di operatori. Il tram in questione,
denominato ART (Autonomous Rail Transit), è in sperimentazione nella
provincia dello Hunan nella Cina centrale ed è il primo al
mondo a poter vantare questo potenziale di spostamento, che offre vantaggi di
non poco conto riunendo la convenienza della mobilità collettiva con costi di
messa in opera molto ridotti e versatilità assai più elevata.
Il tram ART al
momento è costituito da un insieme di tre carrozze per una
lunghezza complessiva di 32 metri, con larghezza di 2,65 m ed
altezza di 3,4 m. La capacità di trasporto è di 307 persone, mentre
le prestazioni annunciate prevedono una velocità massima di 70 km/h.
E l’alimentazione? A muovere l’ART
ci pensa una batteria al litio di dimensioni adeguate, con
un’autonomia di 25 km e appena 10 minuti di
ricarica.
Il sistema di guida su vernice impiega
speciali sensori che rilevano i rispettivi “fari” di guida
incorporati nella speciale tinta dell’asfalto. L’intera sequenza
di dati viene inviata in tempo reale ad una centrale operativa
che li impiega per incrociarli con infosu viabilità ed eventuali
ostacoli sul percorso, in modo da consentire al tram di seguire le rotaie
“virtuali” adattandosi ad ambiente ed imprevisti. La guida
autonoma fa parte delle linee guida del progetto, anche se per il
momento resta ancora allo studio. L’ART attuale include due cabine
di guida con operatori umani, una anteriore e l’altra posteriore,
come si vede dal video qui sotto.
Il progetto offre, come si
accennava, una forte sostenibilità economica, poiché nei piani
della società che l’ha ideato, la Crrc, l’eliminazione dei binari
taglierebbe di un quinto circa i costi rispetto alla messa in
opera di una tradizionale metropolitana su binario. I piani di
sviluppo di questo tram futuristico prevedono la realizzazione
di una prima linea di servizio effettivo entro il 2018 nella
città di Zhuzhou, lunga 6,5 km. L’intero progetto è
pensato in primo piano per le cittadine cinesi di dimensione intermedia
o medio-piccola, dove le metropolitane tradizionali sono assenti ed il trasporto
pubblico meno efficace: l’ART garantirebbe un’alternativa interessante
alla mobilità privata, con impatto ambientale locale prossimo allo
zero.
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