Livorno, Nogarin: “L’inceneritore chiude”. Ma non sarà possibile prima del 2021
Il sindaco la chiama "Operazione Pratino": "Grazie al risanamento che stiamo portando avanti nell'azienda Aamps e al concordato arriveremo allo spegnimento, ma anche a un abbassamento della tariffa dei rifiuti". Ma l'assessore al Bilancio Lemmetti spiega: "Finché c'è il piano di concordato, l'inceneritore dovrà restare attivo"
di David Evangelisti | 10 febbraio 2017“Stiamo risanando l’azienda”
L’intenzione della giunta – scrive Nogarin – è quella di arrivare allo “spegnimento“, “lo smantellamento” e “la bonifica dell’area”. Tutto ciò viene dichiarato possibile grazie al “risanamento che stiamo portando avanti in Aamps” e al concordato preventivo intrapreso. “Il costo del servizio nel 2017-2021 – afferma – passerà da 35 milioni di euro a 27 milioni: la ricaduta di questo abbassamento del costo potrà voler dire per i cittadini un abbassamento della tariffa dei rifiuti“. Tutto ciò potrà permettere all’azienda di “iniziare un percorso di politiche sostenibili“. L’accantonamento delle risorse è iniziato: “Già oggi abbiamo accantonato 650mila euro”.
Tempi e costi
Ma quando sarà davvero possibile veder spento l’inceneritore? A rispondere al FattoQuotidiano.it è l’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti: “Stiamo lavorando per centrare l’obiettivo nel 2021. Se il concordato si chiude prima, i tempi potrebbero essere anticipati”. Lemmetti chiarisce: “Fino a che il piano di concordato resterà in esecuzione l’inceneritore dovrà però restare attivo“. L’amministrazione sta lavorando su due binari paralleli: accantonamento di risorse per rendere possibile l’operazione e studio di politiche ambientali nuove per ridurre sensibilmente il conferimento di rifiuti indifferenziati. “Per lo spegnimento e lo smantellamento dell’impianto e per la bonifica dell’area – prosegue Lemmetti – serviranno complessivamente intorno ai 10 milioni di euro. L’obiettivo è riuscire a mettere da parte queste risorse entro il 2021”. L’assessore aggiunge: “Il fondo di accantonamento per il 2017 è pari a 656mila euro. Nel 2018 sarà di 1,7 milioni mentre nel 2019 di 1,4 milioni”. Anche il presidente del cda Federico Castelnuovo conferma al FQ.it: “Nel 2017 iniziamo a prevedere accantonamenti per smantellare l’impianto”.
“Solo uno spot per coprire i problemi della Raggi”
Il Pd labronico non crede affatto alle parole di Nogarin. “L’impianto – sottolinea il segretario del Pd livornese Federico Bellandi – dovrà rimanere in funzione almeno per tutta la durata di esecuzione del piano di concordato, ossia fino almeno al 2021″. Il leader dem ironizza: “Nogarin fa una dichiarazione futuristica: il suo mandato scadrà nel 2019, non è affatto detto che egli venga rieletto”. Bellandi va all’attacco: “Quello di Nogarin e di Beppe Grillo è solo uno spot per coprire i problemi della giunta Raggi a Roma. E’ un’operazione di distrazione di massa”.
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