Mentre Nardella spiega: "Niente speculazioni al posto della stazione Foster, ma verde e servizi"
di ILARIA CIUTIA preoccupare i sindaci dei Comuni dei pendolari toscani sono i numeri: 70.000 discese e salite dai treni regionali in un giorno feriale a Santa Maria Novella. La maggior parte sono pendolari, il 35% dall'empolese Val d'Elsa, un altro 35% da Viareggio-Lucca-Pistoia-Prato, il 25% da Arezzo, il Valdarno, Pontassieve, il 5% dalla Faentina. La strana coppia stazione Foster no-tunnel lungo sì, proposta l'altro ieri dalla Ferrovie al governatore Rossi e al sindaco Nardella che si sono presi 30 giorni per valutare, allarma i sindaci. Quello di Firenze, Nardella, mette le mani avanti sull'uso alternativo dello spazio della Foster: "Mi opporrò alle speculazioni in nome di servizi alla città, spazi verdi, luoghi di socializzazione e cultura, direzionale pubblico e privato". Nardella che non nega di "apprezzare la centralità di Santa Maria Novella" elenca i suoi paletti: "Qualsiasi soluzione deve favorire il trasporto regionale metropolitano e cittadino, lo scambio tra trasporto regionale, alta velocità e tramvia, usare i soldi che si dovessero risparmiare senza stazione Foster per riqualificare le stazioni metropolitane a partire da Rifredi e Campo di Marte".Quanto agli altri sindaci, chi più polemico e chi più possibilista, nessuno è tranquillo di fronte a due flussi di traffico che finiranno più o meno tutti a Santa Maria Novella, già satura e per di più stazione difficile: di testa e in curva. Neanche il ventilato potenziamento di Campo di Marte li solleva. Anche perché la maggior parte dei pendolari vengono dal nord ovest della Toscana e vanno a lavorare nel nord ovest di Firenze. Dice Andrea Biffoni (Prato): "Per i pratesi il Campo di Marte serve solo se devono prendere una Freccia per Roma, se vanno al Nord fanno prima con il treno per Bologna". Chissà se sarebbe così anche per l'aeroporto. Continua Biffoni: "Non è no per principio, ma purché noi possiamo approdare senza più ritardi a Santa Maria Novella perché il nostro baricentro è Novoli-Rifredi con l'università, il tribunale, gli uffici regionali, le aziende".
Più che dei treni regionali si preoccupa del risultato generale di un tunnel senza stazione Lorenzo Falchi (Sesto): "Un papocchio che non è utile a nessuno. Anzi rischia di fare uscire Firenze dalle grandi tratte dell'alta velocità perché, se perderanno tempo in stazioni complesse, preferiranno risparmiarlo via tunnel e non fermarsi più qui. Alla faccia di chi qui ha tanto sbandierato le infrastrutture, a cominciare dall'aeroporto, come motore di sviluppo". Si allarmano i sindaci della costa. Dice Massimo Mallegni (Pietrasanta): "Già la Versilia è la peggio servita. Viareggio ha un solo treno alle 7,57 per Roma e da Massa a Milano ci si mettono 3 ore e 40. Gli imprenditori ragionano sull'efficacia economica. Ma lo Stato, e le Ferrovie sono private per modo di dire, deve dare i servizi a cittadini. Io sono imprenditore e sindaco di centro destra, ma considero i problemi sociali e i treni dei pendolari ritardano se si incrociano con le Frecce: non ci si può alzare alle quattro per essere al lavoro alle otto". Aggiunge Alessandro Volpi (Massa): "La nostra è un'area di crisi e si va a cercare sempre di più lavoro fuori, la mobilità dei pendolari cresce. Non ci possiamo fidare delle parole dobbiamo verificare nella realtà se davvero i due flussi di traffico possano convivere senza che quello regionale venga danneggiato".
Paolo Omoboni, sindaco di Borgo San Lorenzo ricorda le battaglie non ancora terminate per la Faentina , "l'unica strada utile per 3 mila pendolari del Mugello", che dal 1997 aspetta l'elettrificazione promessa. "Puntiamo a un treno ogni mezz'ora invece che ogni ora - dice - Altra metropolitana di superficie non potremo avere mai. Il traffico ferroviario aumenterà e non è pensabile
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