La risposta a noi inviata dai suoi uffici tecnici, sui quesiti che avevamo posto da oltre due mesi, riguardo alle numerose criticità del progetto di ampliamento dell'aeroporto di Peretola è a dir poco sconcertante!
Prego la nostra segreteria di postarlo sul sito nazionale
cordiali Saluti
Mariarita Signorini
Presidente regionale di Italia Nostra Toscana
Via Giampaolo Orsini 44 – 50126 Firenze
mob. 3355410190
margi.signorini@gmail.com
www.italianostrafirenze.
Italia Nostra Onlus Firenze – Facebook
www.italianostra.org
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Gentile Presidente Enrico Rossi,
La ringraziamo per aver risposto alle
nostre domande, dimostrando una sensibilità istituzionale che volentieri Le
riconosciamo. Dobbiamo, tuttavia, esprimere il nostro disappunto per il loro
contenuto, più preoccupato della correttezza delle procedure adottate, che
della loro “sostanza” politica. E, affinché Lei non pensi che il nostro
disappunto nasca da pregiudizi o da prese di posizione ideologiche, vogliamo
entrare, sia pur brevemente, nel merito delle Sue risposte.
Alla prima domanda, se Lei accetterà
che sia sottoposto a VIA un Masterplan e non un progetto definitivo, come
prescrive il Codice dell’Ambiente, Lei risponde che così si fa per ‘prassi
consolidata’, come sostiene lo stesso ENAC. Inutile ricordarLe che nessuna
prassi consolidata può giustificare una così plateale “deroga” alle regole.
Alla
seconda domanda, sulla lunghezza della pista – 2000 metri, come prescriverebbe
il PIT, o 2400 metri, come vuole imporre l’ENAC – Lei sposa completamente il
parere di quest’ultimo ente, che alle osservazioni dell’Università di Firenze ha
risposto: “La definizione della lunghezza
della nuova pista di volo di Firenze non
può derivare da valutazioni di carattere prettamente urbanistico-territoriale,
ma discende da valutazioni di carattere aeronautico di competenza dell'ENAC.” Vale a dire che non è l’aeroporto che deve
adattarsi al territorio, bensì, viceversa, il territorio che deve piegarsi alle
esigenze dell’aeroporto.
Alla terza domanda, sul mancato Dibattito Pubblico, Lei risponde che questo importante strumento
partecipativo non è obbligatorio per le opere d’iniziativa privata. Tuttavia, a
parere unanime dei giuristi che abbiamo consultato, la legge 46/2013 ne sancisce
l’obbligatorietà qualora, come in questo caso, l’iniziativa privata comporti
opere la cui realizzazione e gestione abbiano caratteri palesemente pubblici. D'altra parte, Lei sembra dimenticare che è proprio
la Variante al Pit sul Parco della Piana, approvata dalla Regione Toscana, a
prevedere il Dibattito pubblico sull'aeroporto.
Alla
quarta domanda, sulle carenze dello Studio di Impatto Ambientale relativamente
al rischio idraulico, Lei risponde che la Regione ha richiesto che “siano individuate dal competente Ministero
dell'Ambiente le successive fasi in cui siano presentati gli sviluppi
progettuali e le relative verifiche che il proponente è tenuto a ottemperare e
che consentano lo svolgimento delle attività di controllo e monitoraggio degli
impatti ambientali, valutando anche la costituzione di uno specifico
Osservatorio". Questa è, appunto, la strategia seguita fin qui dall’ ENAC: rimandare
tutti gli approfondimenti e le modifiche al progetto, a successive fasi, non più controllabili. Poco o niente può fare un
Osservatorio che, nel migliore dei casi, agisce ex post. La disastrosa esperienza dell’Osservatorio TAV in Mugello
e il mutismo dell’Osservatorio sul sottoattraversamento di Firenze, dimostrano
ahinoi l’inefficacia di questi istituti.
Alla quinta domanda, sulla
monodirezionalità della pista, Lei ribadisce ciò che l’ENAC ha dichiarato
ufficialmente, ma che è contraddetto sia
da tabelle presenti nello SIA (che prevedono un 18-20% di sorvoli su Firenze), sia
dalla seguente risposta dell’ENAC alle osservazioni dell’Università di Firenze:
“L'operatività
della pista con uso ‘prevalente’ su
una direzione di decollo e atterraggio è, invece, essenzialmente legata alle
procedure di volo pubblicate
in AIP, che nel progetto presentato prevedono atterraggi e decolli sulla
direttrice da/verso Prato.” “Uso
prevalente”, perciò, e non “esclusivamente
mono/direzionale”, né potrebbe essere altrimenti a causa dei dati
anemometrici e della mancanza di una pista di rullaggio che impedisce
l’agibilità di uno scalo monodirezionale.
Alla
sesta domanda, sull’inquinamento atmosferico che, nonostante l’aumento del
numero dei voli e delle dimensioni degli aerei, dovrebbe, secondo l’ENAC
diminuire, Lei sostanzialmente non risponde. Né la VAS (effettuata su una
previsione di pista di 2000 metri) ha mai trattato effettivamente la questione.
Alla
settima domanda, che chiedeva se fosse stato studiato l’impatto del progetto
sul sistema complessivo della mobilità metropolitana, Lei risponde che la
Giunta Regionale ha condizionato il proprio parere favorevole al progetto, alla
sottoscrizione di un Accordo di Programma
tra tutti i soggetti interessati, per la realizzazione di una serie di opere
infrastrutturali – dalla terza corsia autostradale, fino alla realizzazione del
ponte sull’Arno a Signa, etc. Lei, tuttavia, sa benissimo che gli accordi di
programma non comportano alcun impegno istituzionale (tanto meno da parte dei
privati, come Autostrade per l’Italia)
e che, senza risorse finanziarie è come se fossero scritti sulla sabbia.
Sulla
base di queste considerazioni, le Associazioni firmatarie della lettera a Lei
rivolta, non possono che dichiararsi deluse dalle Sue riposte che, in gran
parte, riproducono le posizioni dell’ENAC, lasciando sostanzialmente intendere
che non si farà sufficiente chiarezza su un progetto palesemente incompleto,
contradditorio, proceduralmente iniquo e, a parere dei tecnici, dannoso per la
sicurezza del territorio e dei suoi abitanti. Non si tratta, ci creda, di posizioni
aprioristiche, ma anzi ampiamente documentate da pareri tecnici e scientifici ‘super
partes’. In ballo, non c’è soltanto la
salute e la sicurezza dei cittadini, bensì la credibilità stessa delle istituzioni
di cui Lei è, in questo frangente, il primo garante. Detto ciò, saremo felici,
come Lei auspica nella sua lettera, di poter proseguire questo confronto in
modo proficuo e costruttivo.
Cordialmente,
Tommaso
Addabbo, WWF Toscana
Paolo Baldeschi, Coordinatore della Rete dei comitati
per la difesa del territorio
Fausto Ferruzza, Presidente Legambiente Toscana
Sibilla della Gherardesca, Presidente Fai Toscana
Mariarita Signorini, Presidente Italia Nostra Toscana
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domande e risposte, e una lunga cronologia
vi ricordate le sette domande al presidente Rossi sull’aeroporto?
Era il 14 dicembre: qui si può leggere il testo.
La risposta di Enrico Rossi è arrivata soltanto in questi giorni (si veda Risposta di Enrico Rossi alle 7 domande sull’aeroporto), e ognuno può giudicare quanto sia davvero “rispondente”…
Il presidente ignora il parere dei suoi tecnici, e anche le decisioni della propria giunta, come quelle relative al Dibattito Pubblico previsto nella delibera del luglio del 2014, svicola sulla lunghezza della pista, ecc.
Intanto, sui giornali, di aeroporto non si parla più da tre mesi. Siamo sempre in attesa dell’approvazione della Via da parte del Ministero, che non arriva: c’è qualcosa che non va, nel Masterplan di Enac? Avevano ragione i tecnici della Regione? Hanno ragione i comitati?
È il momento buono per ricapitolare. Ecco un dossier che va dal giugno 2013 ad oggi, febbraio 2016, ricavato dai titoli dei giornali, locali e non. Ci sono stati momenti in cui il battage pubblicitario ci regalava quasi ogni giorno dichiarazioni roboanti da parte dei vari Riggio, Naldi, Carrai, e naturalmente di Nardella. Talvolta è intervenuto anche il señor Eurnekian in persona. Su intere pagine di giornale e sui muri cittadini ci promettevano migliaia di posti di lavoro. E ora?
Scaricate, e meditate… Aeroporto, una cronologia.
fonte: http://www.territorialmente.it/2016/02/domande-e-risposte-e-una-lunga-cronologia/
fonte: http://www.territorialmente.it/2016/02/domande-e-risposte-e-una-lunga-cronologia/
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