CAMPI BISENZIO – “Andremo avanti nel percorso intrapreso ma valuteremo anche l’ipotesi di fare ricorso al Tar”.
Si è concluso così l’intervento del sindaco di Campi, Emiliano Fossi, a
chiusura del consiglio comunale aperto sul tema dell’inceneritore. Un
consiglio comunale teso, in certi momenti anche troppo, con tanta gente
stipata all’interno della sala consiliare e che ha messo ancora una
volta in risalto quanto l’argomento sia sentito fra la cittadinanza.
Consiglio a cui non hanno partecipato, come invece era nelle
previsioni, i rappresentanti di Quadrifoglio e Q-Thermo e che, sempre
con le parole del sindaco Fossi, ha dato risposta alla domanda sollevata
praticamente da tutti sul perchè il Comune di Campi non ha partecipato
alla Conferenza dei servizi del 6 agosto scorso, in pratica lo snodo
cruciale della discussione, l’ultimo passaggio prima dell’apertura del
cantieri: “Non eravamo presenti perchè volevano il nostro parere sullo
spostamento dell’elettrodotto di via dei Manderi, ci è sembrata una
presa in giro”. “Adesso – ha aggiunto – dobbiamo porci davvero
l’obiettivo di raggiungere il 70% di raccolta differenziata”.
In precedenza erano stati gli interventi “esterni” a rendere il clima sempre più acceso con il passare del tempo. Quello di Rossano Ercolini
(Zero Waste Italy): “A Firenze e nella Piana sento parlare delle stesse
cose da troppi anni ma dopo il successo del referendum che si è svolto a
Campi sull’inceneritore, certe teorie si sono rafforzate fra la gente.
La mia domanda è: quando si farà un porta a porta degno di questo
nome?”. A Ercolini ha replicato – fin quando gli è stato possibile
parlare – Sergio Gatteschi, presidente dell’associazione
Amici della terra: “Non importa andare in Islanda per vedere la
dissociazione molecolare, basta andare a Case Passerini dove c’è un
impianto che realizza una produzione di compost impensabile fino a
qualche anno fa”.
“Dobbiamo garantirci una tutela giudiziaria – ha detto l’avvocato Claudio Tamburini,
coordinatore di Medicina Democratica – intanto chiederemo ai sindaci
della Piana di tutelare i loro cittadini perchè i cittadini non sono
stati tutelati dalle scelte che sono state fatte. Una revoca del
provvedimento è possibile pagando anche delle penali che fino a un certo
punto sono esigue. E noi, dopo aver impugnato l’Aia, faremo la stessa
cosa con la Via; vogliamo solo sapere se il Comune di Campi sarà al
nostro fianco”. “Se non vuole essere corresponsabili di questo scempio –
queste le parole di Sebastiano Campani, rappresentante del Coordinamento dei comitati – il Comune di Campi deve fare ricorso al Tar”.
Il
consiglio poi si è concluso poi con gli interventi dei vari capi
gruppo, che non hanno spostato di una virgola le varie posizioni,
probabilmente rese ancora più vivide da un consiglio comunale che si è
protratto per tre ore ma che in pratica poteva concludersi dopo cinque
minuti. (Seguiranno aggiornamenti).
FONTE ARTICOLO E IMMAGINI: http://www.piananotizie.it/inceneritore-consiglio-aperto-tre-ore-di-dibattito-polemiche-a-non-finire/
il grassetto è d. r.
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