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14 ott 2015
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Genova - Approvata
in consiglio comunale la mozione contro l’inceneritore previsto dallo
Sblocca Italia di Renzi. Con 19 voti favorevoli, 8 contrari, 7 astenuti,
su 34 presenti il consiglio comunale ha approvato la mozione contro l’articolo 35 della legge `Sblocca Italia´, che prevede un impianto di incenerimento dei rifiuti nella Regione Liguria. La mozione è stata proposta del capogruppo FdS Antonio Bruno e ha visto i voti favorevoli di Fds, Sel, M5S, Udc, Lista Doria, Possibile, Progresso Ligure e i consiglieri del Gruppo Misto Paolo Gozzi, Mario Baroni e Salvatore Caratozzolo e il solo voto contrario del PD insieme alla Lista Musso invece si sono astenuti Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord, i consiglieri del Gruppo Misto Francesco De Benedictis e Salvatore Mazzei, e Giovanni Vassallo (Pd).
VISTO l’articolo 35 della legge 164 del 11.11.2014
(Sblocca Italia), che interferisce coi programmi regionali e interviene
sull’autonomia della Regione Liguria e dei Comuni Liguri, imponendo un
impianto di incenerimento non previsto dal Piano Regionale Rifiuti del
25 marzo 2015;
PREMESSO CHE con questa legge gli inceneritori sono
definiti “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale”,
per autorizzare il Consiglio dei Ministri a decidere in merito, anche
contro il parere del Consiglio Regionale, provocando un ulteriore
innalzamento dell’ inquinamento atmosferico ( metalli pesanti, diossine, particolato ultra-fine) e azzerando l’impegno dei cittadini virtuosi,
con gravi ricadute per la salute e l’economia e con infrazione delle
norme comunitarie.
Sapendo che la popolazione ligure è stata per decenni
inquinata, avendo sul suo territorio, densamente abitato e a prevalente
vocazione turistica, ben tre centrali a carbone, con ricadute negative
sull’ambiente e sulla salute (vedi studi medico-scientifici qualificati a
livello internazionale e accertamenti della Procura di Savona);
ESSENDO gli inceneritori infrastrutture “pesanti”,
impianti molto costosi, che richiedono alimentazione con flussi di
indifferenziato garantiti per 25 anni, deprimono la RD e inducono a
produrre sempre più rifiuti per ammortizzare l’investimento, a carico
degli utenti con elevate tariffe TARI ed elevate bollette per
elettricità prodotta con incentivi statali;
ESISTENDO scenari operativi alternativi, impianti a freddo
con trattamento meccanico e biologico per recupero di materia
dall’indifferenziata (TMB), praticabili e praticati, che costano molto
meno, si costruiscono più velocemente, comportano più posti di lavoro,
non inquinano con danni alla salute e all’ambiente, emettono meno gas
serra, permettono di risparmiare energia in quantità tripla;
Per tutte queste considerazioni
IL CONSIGLIO COMUNALE DI GENOVA
manifesta pubblicamente il proprio dissenso verso l’art 35 della legge Sblocca Italia:
ESPRIME CONTRARIETA’ all’uso del sito Tirreno Power di
Vado (SV) o altri per incenerimento o combustione di CSS, ritenendo
inaccettabile che si ipotizzino altre fonti inquinanti come quelle degli
inceneritori, su un territorio già pesantemente provato e che
richiederebbe invece bonifica;
CONCORDA con il Presidente della Liguria
sulla contrarietà alla costruzione di nuovi incenritori in Regione e
chiede al Consiglio Regionale di opporsi all’attuazione dell’art 35
della legge “Sblocca Italia” nella Conferenza Stato Regioni del 9
settembre 2015 in quanto lesiva dell’autonomia e degli interessi
regionali;
ADERISCE alle richieste del Coordinamento ligure GCR
contenute nelle Petizioni cartacea e on line “No a incenerimento dentro o
fuori Regione Liguria” e nella lettera aperta alla Giunta regionale
(vedi sito gcrliguria.wordpress.com);
APPOGGIA la Legge di Iniziativa Popolare RIFIUTI ZERO
depositata in Parlamento, che prevede:
a) l’avviamento al percorso verso
Rifiuti Zero con raccolta porta a porta e tariffa puntuale (si paga in
base a rifiuti residui prodotti);
b) la realizzazione di impianti di
compostaggio della frazione organica e della frazione verde (foglie,
sfalci e potature) che costituisce quasi il 40% dei rifiuti prodotti;
c)
il riciclo dei rifiuti raccolti in modo differenziato all’interno della
regione in cui vengono prodotti, eliminando l’inquinamento derivante
dal trasporto fuori regione;
d) la realizzazione di impianti a freddo
che permettono di chiudere il ciclo dei rifiuti recuperando ulteriore
materia seconda preziosa dall’indifferenziato residuo.
fonte articolo: http://www.laspeziaoggi.it/news/2015/10/genova-il-consiglio-comunale-dice-no-allinceneritore-previsto-dallo-sblocca-italia-di-renzi/
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