Edifici alti 70 metri prospicienti una pista di atterraggio costituiscono un ostacolo
alla navigazione aerea? Sta di fatto che il “Master Plan 2014-2029” per
l’ampliamento dell’aeroporto di Firenze, prodotto nel torrido agosto appena
trascorso, scorcia di dieci metri le ciminiere di Case Passerini.
Certo, che le ciminiere non andassero a
nozze con le piste aeroportuali lo sapevamo. Ma che un master plan avesse la
facoltà di abbassare i camini dell’edificando inceneritore ci pare, a dir poco,
ipotesi fumosa.
L’autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata
per l’impianto di incenerimento dei rifiuti prevede infatti a Case Passerini un
camino costituito da due
ciminiere alte 70 metri
(cfr. Relazione tecnica-Opere paesaggistiche e architettoniche, 4.5, p.
21). Viceversa, le stime del modello propedeutico alla valutazione di impatto
sanitario del Master Plan aeroportale assumono le emissioni di un camino alto
solamente 60 metri (cfr. Integrazioni del 03/09/2015 –
Atmosfera: relazione. Rev. B,
p. 169-170).
1) Le ciminiere restano di 70 metri come
nel progetto per cui è stata rilasciata l’autorizzazione (AIA): le previsioni
del master plan aeroportuale sono quindi errate e vanno rifatte.
2) Le ciminiere saranno effettivamente
portate a 60 metri. L’abbassamento di dieci metri provocherà un impatto
maggiore sulla salute degli abitanti della Piana: è risaputo infatti che una
ciminiera più è alta, più facilmente riesce a raggiungere gli strati
atmosferici adatti alla dispersione dei fumi e alla deposizione delle ceneri su
un areale maggiore e in concentrazioni minori.
Ma c’è di più. Se vale la seconda ipotesi,
l’abbassamento dei camini si configura come “modifica sostanziale” e quindi il
progetto di inceneritore dovrà essere nuovamente sottoposto alla procedura di
AIA come prevede il Testo Unico Ambientale (DL 152/2006, art. 29nonies,
comma 2).
Resta il dubbio se questo garbuglio sia
frutto di errore materiale o semplice dolo.
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