Michèle
Rivasi e Karima Delli, Due euro-deputate francesi del gruppo dei Verdi
europei, verso la fine della scorsa settimana hanno reso noto l’avvio
delle indagini sul contestato TAV Torino-Lione da parte dell’organismo
anti-frode europeo (OLAF). A far muovere gli investigatori europei è
stato un dossier presentato da un esponente del comitato No TAV
d’oltralpe, Daniel Ibanez, congiunto alla pressione delle euro-deputate
parte del gruppo dei Verdi europei.
Già
a novembre Rivasi e Delli avevano infatti pubblicato sul loro sito un
comunicato stampa in cui annunciavano la consegna del dossier all’Olaf e
indicavano alcuni degli aspetti segnalati, tra i quali i contratti di
fornitura firmati con aziende legate al crimine organizzato, le
forniture non conformi agli ordini e l’aumento ingiustificato di costi.
Non è chiaro quali dei tanti aspetti siano parte dell’indagine in corso,
e su cui l’Olaf dovrà esprimersi entro sei mesi.
L’indagine
si affianca a quella della procura distrettuale antimafia di Torino,
che ha portato a 20 arresti nel luglio scorso legati all’indagine su
infiltrazioni della ndrangheta nella filiera della costruzione del TAV
in Val di Susa.
Il
progetto, contestato dal movimento No TAV come dannoso e inutile da
oltre 25 anni, ha già beneficiato di un importante co-finanziamento
tramite fondi strutturali europei. E si trova in prima linea tra i
progetti che il governo italiano vorrebbe finanziare tramite il Piano
Juncker, annunciato lo scorso novembre, che si propone di investire 315
miliardi in grandi opere pubbliche a livello europeo attraverso
strumenti finanziari innovativi come i project bond europei.
Gli
stessi che secondo il presidente dell’autorità anti-corruzione Cantone
comporterebbero dei rischi per la normativa anti riciclaggio. Se il
principio di precauzione vale in materia di corruzione e di oculatezza
nella spesa pubblica, allora il TAV dovrebbe essere depennato dalle
priorità di finanziamento pubblico italiane e europee. E fra sei mesi
attendiamo il giudizio sui finanziamenti pubblici già spesi, per capire
se la società proponente LTF dovrà restituirli o meno.
FONTE ARTICOLO: http://www.recommon.org/tav-olaf-apre-inchiesta/
Nessun commento:
Posta un commento