Accam: da inceneritore a fabbrica di materiali
Un progetto innovativo, il primo in
Italia: tarsformare un inceneritore in una fabbrica dei materiali. E' il
sogno dei sindaci di 5 piccoli comuni nostro territorio (Buscate, Canegrate, Castano Primo, Magnago e Vanzaghello) dopo un incontro in Regione. Di seguito il comunicato diffuso in giornata.
Nel corso di un cordiale e proficuo
incontro tenutosi il 4 novembre al Pirellone, i sindaci di
Buscate, Canegrate, Castano Primo, Magnago e Vanzaghello hanno
illustrato all’assessore regionale Terzi come, a seguito dell’evoluzione
delle ipotesi di intervento formulate dal “tavolo tecnico” relative
all’impianto Accam siano rimaste in campo due sole ipotesi: la prima,
caldeggiata dai Sindaci della delegazione presente all’incontro, prevede
la sola Fabbrica dei Materiali (senza revamping), la seconda prevede la Fabbrica dei Materiali più il revamping di una linea.
Le ragioni della netta preferenza dei Sindaci presenti per lo scenario della sola Fabbrica dei Materiali (senza revamping)
deriva dalla convinzione, maturata collegialmente nel corso di questi
mesi, che sia la soluzione che meglio risponde a criteri di fattibilità
tecnica, minor impatto e, soprattutto, di sostenibilità economica: il
solo impianto di selezione a freddo, per le sue caratteristiche di
flessibilità, permette di raggiungere il break even anche in presenza di
fattori critici (minor numero di utenti serviti o maggiore quota di
raccolta differenziata).
Si sono infatti esplicitate le criticità economiche dello scenario “fabbrica dei materiali più revamping” che prevede 24 milioni aggiuntivi rispetto all’ipotesi che non contempla il revamping (13 milioni per la sola fabbrica dei materiali contro i 37 milioni per revamping più fabbrica dei materiali) ma anche risorse economiche aggiuntive da inserire nel business plan, ossia prevedere adeguati fondi per sostenere i costi della futura bonifica ambientale così come gli effetti patrimoniali della progressiva dismissione dell’inceneritore.
Tali costi, non adeguatamente evidenziati in questi mesi nell’elaborazione e valutazione degli scenari, sono stati portati anche formalmente all’attenzione di Accam (p. es. dal Comune di Buscate), allo scopo di sottolineare l’ulteriore divario economico tra le due ipotesi.
Si sono infatti esplicitate le criticità economiche dello scenario “fabbrica dei materiali più revamping” che prevede 24 milioni aggiuntivi rispetto all’ipotesi che non contempla il revamping (13 milioni per la sola fabbrica dei materiali contro i 37 milioni per revamping più fabbrica dei materiali) ma anche risorse economiche aggiuntive da inserire nel business plan, ossia prevedere adeguati fondi per sostenere i costi della futura bonifica ambientale così come gli effetti patrimoniali della progressiva dismissione dell’inceneritore.
Tali costi, non adeguatamente evidenziati in questi mesi nell’elaborazione e valutazione degli scenari, sono stati portati anche formalmente all’attenzione di Accam (p. es. dal Comune di Buscate), allo scopo di sottolineare l’ulteriore divario economico tra le due ipotesi.
Nell’incontro è stata affrontata anche la
questione della proceduta di AIA pendente: il dirigente ha confermato
che la stessa risulta “in itinere” a seguito della richiesta di
sospensiva inoltrata a suo tempo e l’assessore Terzi ha ribadito la
necessità che i Sindaci ed i Consigli Comunali abbiano tutti gli
elementi a disposizione e si prendano tutto il tempo necessario per
arrivare ad una proposta meditata, sostenibile dal punto di vista
ambientale ed economico e, per quanto possibile, condivisa dalla maggior
parte del territorio.
L’attenzione al territorio ed alle sue istanze e proposte è stata più volte ribadita dall’Assessore Terzi che ha sottolineato le decisioni strategiche della Regione Lombardia che vanno nella direzione di non
incrementare, anzi contenere e ridurre, le attuali potenzialità degli inceneritori esistenti.
L’attenzione al territorio ed alle sue istanze e proposte è stata più volte ribadita dall’Assessore Terzi che ha sottolineato le decisioni strategiche della Regione Lombardia che vanno nella direzione di non
incrementare, anzi contenere e ridurre, le attuali potenzialità degli inceneritori esistenti.
Nel corso dell’incontro si è anche preso
atto delle criticità e dei problemi che possono derivare
dalla approvazione dell’art. 35 del c.d. decreto “sblocca Italia”
dell’attuale Governo cui la Regione Lombardia, così come molti Comuni
del territorio, si è opposta.
Tale articolo prevede infatti che gli inceneritori individuati su proposta del Ministro dell’Ambiente siano ricettivi dei rifiuti urbani prodotti su tutto il territorio nazionale sino a saturazione del carico termico dell’impianto, non sussistendo più vincoli di bacino per gli stessi impianti.
Tale articolo prevede infatti che gli inceneritori individuati su proposta del Ministro dell’Ambiente siano ricettivi dei rifiuti urbani prodotti su tutto il territorio nazionale sino a saturazione del carico termico dell’impianto, non sussistendo più vincoli di bacino per gli stessi impianti.
L’assessore Terzi ha manifestato la
propria disponibilità ad un incontro con tutti i Sindaci del
territorio per illustrare le più recenti statistiche relative alla
tendenza nella produzione di rifiuti (quote raccolta differenziata,
produzione pro capite ecc) e per riaffermare le linee strategiche della
Regione Lombardia in merito alla situazione degli impianti di
incenerimento.
Concludendo l’incontro la struttura della
Direzione Regionale si è presa l’impegno di verificare se ci sia
la possibilità di attingere a risorse europee per sostenere il progetto
innovativo (primo caso in Italia) di trasformazione di un inceneritore
in una fabbrica dei materiali.
I Sindaci hanno ringraziato l’assessore
Terzi per la disponibilità e la volontà di collaborazione
attiva dimostrate ancora una volta.
ROBERTO COLOMBO (Sindaco Canegrate)
GIUSEPPE PIGNATIELLO (Sindaco Castano Primo)
CARLA PICCO (Sindaco Magnago)
LEOPOLDO GIANI (Sindaco Vanzaghello)
Pubblicato il 10/11/14 - 654 visualizzazioni
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