Qualche altra informazione sullo studio USA che ha confermato come un
miglioramento della qualità dell'aria allunga la vita, e
che abbiamo presentato in un precedente post.
Respirare aria con meno polveri sottili allunga la vita perche queste polveri, una
volta respirate, aumentano la formazione di placche aterosclerotiche e inducono
fenomeni infiammatori e stress ossidativo che a loro volta possono facilitare lo
sviluppo del cancro, aiutate in questo anche dai cancerogeni ( metalli, IPA,
Diossine) che si concentrano in queste stesse polveri fini.
Almeno due studi indipendenti effettuati negli Stati Uniti tra il 2000 e il 2008
(a firma di Krewski e Pope) arrivano alle stesse conclusioni: l'esposizione a
PM2,5 aumenta la mortalità per malattie cardio-polmonari, malattie
cardiocircolatorie e tumori polmonari.
Per quanto riguarda i tumori polmonari, un aumento della concentrazione
di polveri fini (PM2,5) di 10 microgrammi per metro cubo aumenta la mortalità
per cancro polmonare dal 5 all' 11 %.
Non è poco, anche perchè nelle citta USA più inquinate, alla fine degli anni 70',
la concentrazione media annuale di PM2,5 era di 40 microgrammi, mentre
misure più recenti (1997) dimostravano che nelle città USA si può arrivare
senza difficoltà a 10 microgrammi per metro cubo.
Gli standard di qualità dell'aria per le PM2,5, in vigore negli Stati Uniti, sono di
35 microgrammi per metro cubo come media giornaliera e di 15 microgrammi
per metro cubo come media annuale: ogni singolo giorno non si dovrebbe
superare il primo valore, e la media annuale di tutte le misure giornaliere non
dovrebbe essere superiore a 15 microgrammi per metro cubo.
Quindi, in base alle migliori serie storiche esistenti negli USA, una riduzione
delle PM2,5 di 30 microgrammi per metro cubo dovrebbe essere accompagnata
da una riduzione della mortalità per tumore polmonare tra il 15 e il 30%!
In Italia lo standard di qualità per le PM2,5 è di 25 microgrammi/m3, valore
che deve essere raggiunto nel 2015 e che, nel 2020, dovrebbe ridursi a
20 microgrammi per metro cubo.
Nel 2011, a Torino, Padova e Milano, la concentrazione media annuale
di PM2,5 è stata, rispettivamente, di 35, 34, 33 microcrammi per metro
cubo, a fronte del limite di 25 microgrammi per metro cubo, circa
10 microgrammi in più.
Pertanto, il mancato rispetto dei limiti di legge, se son vere le stime citate,
potrebbe aver aumentato la mortalità per cancro polmonare degli abitanti di
queste città di almeno il 5 %.
Tutte morti "precoci" che avrebbero potuto essere rimandate nel tempo, solo
se le amministrazioni locali e i governi nazionali, in tutti questi anni, si fossero
seriamente preoccupati di tutelare la salute dei loro concittadini con adeguate
scelte di "sviluppo", finalizzate non a "crescere" ma a ridurre sistematicamente
le emissioni inquinanti.
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