Comunicato
stampa
perUnaltracittà
-laboratorio politico
Comunità
delle Piagge - l'Altracittà
Tra i
contenuti il verbale segreto del Pd e gli intrecci societari dietro la
proprietà
Online il video "Paterno. La Terra dei fuochi toscana"
Lo scandalo
della discarica nel Mugello raccontato per immagini e con una timeline
>>> La timeline: www.perunaltracitta.org/2014/08/08/il-caso-paterno-timeline/
Un video e una
timeline multimediale per raccontare nel modo più semplice possibile la
scandalosa vicenda della ex cava di Paterno, frazione del comune mugellano di
Vaglia, trasformata in una discarica di rifiuti pericolosi nell'indifferenza
delle istituzioni preposte al controllo. Lo hanno prodotto La Città invisibile
e l'Altracittà come anticipazione dei numeri di settembre.
A parlare nel
video a nome del Comitato ambientale di Vaglia sono Francesca Chemeri e David
Kessler. Abitano a Paterno e seguono da sempre i traffici intorno alla cava. Le
loro denunce sono rimaste per anni inascoltate nonostante le tante ricadute
negative sulla salute dei cittadini. Francesca ha perso i genitori per
patologie oncologiche. Nel febbraio scorso la Procura di Firenze ha finalmente
sequestrato la discarica e indagato 11 persone per stabilire di chi è la
responsabilità del deposito di 1.300 tonnellate di sabbia finissima contenente
metalli pesanti (cromo, rame, ferro, piombo, nichel) che per la legge deve
essere invece trattata e smaltita come rifiuto speciale e non lasciata a se
stessa, libera di inquinare l'ambiente, falde d'acqua e torrenti inclusi.
"La
paura", dice Francesca Chemeri, "è che la pubblica amministrazione
abbia tentato di fare una sanatoria. E questa è la cosa peggiore in assoluto
perché quando si fa una sanatoria si fa un piacere a qualcuno. Oggi vorrei
capire chi è questo qualcuno e perché gli si fa un piacere visto che da anni
gli abitanti di Paterno denunciano una quantità di cose strane intorno alla
cava". Sua mamma negli anni Novanta fece un lungo e dettagliato esposto
sull'allora cementificio in cui ipotizzava che le presunte omissioni dei soggetti deputati al controllo
avessero origine negli interessi di gruppi societari, pubblici e privati,
legati al Partito Democratico di Sinistra. Tra queste anche Produrre Pulito spa
che solo dallo scorso anno con l'acquisto della cava appare ufficialmente sulla
scena.
E il video
approfondisce proprio l'intreccio proprietario della cava: tra le società più
note che posseggono un numero più o meno alto di quote della "Industriale
Vaglia", troviamo Lanciotto Ottaviani (condannato nel processo per l'alta
velocità e indagato per rapporti con la camorra), Produrre Pulito spa (citata
20 anni fa dalla madre di Francesca) e a cascata, tra le altre, Consiag, Cna, Quadrifoglio,
Infrastrutture Leggere, Cooplat, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Banca
Mps, Iren Ambiente. È quindi evidente l'interesse che questa cava ha saputo
sollevare in tanti soggetti diversi tra loro ma legati da un comune interesse e
come oggi serva la massima trasparenza su tutta la vicenda.
Il Comitato nel
video cita inoltre un verbale del direttivo del Partito Democratico di Vaglia,
datato 4 ottobre 2010 e poi secretato, in cui il sindaco di allora, Fabio
Pieri, afferma la necessità di trasformare la cava in discarica. Si discute
anche sull'opportunità o meno di utilizzare i rifiuti dell'industria conciaria
per riempire la discarica. Da allora passano quattro anni e oggi, grazie alle
notizie riportate dalla stampa dopo i sopralluoghi dell'Arpat voluti dalla
Procura di Firenze, si legge che molto probabilmente tra i rifiuti della cava
ci sono proprio i fanghi conciari. Strana coincidenza, tenuto conto che solo
recentemente i cittadini di Vaglia e di Paterno hanno scoperto la volontà della
vecchia amministrazione comunale di "arricchire" il territorio con
una discarica del genere.
Oltre al video
la timeline raccoglie le notizie emerse nelle ultime settimane grazie alle
denunce dei cittadini organizzati in Comitato, alla rinnovata amministrazione
comunale di Vaglia e alla stampa. Il video è stato realizzato da Ginger, 5,
Francesca Conti e Riccardo Capucci e prodotto da perUnaltracittà, il
laboratorio politico fiorentino, e da l'Altracittà, il giornale della Comunità
delle Piagge.
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